Il titolare della Farnesina, Giulio Terzi, in un intervento su Repubblica ha riferito che l’Italia sta valutando "la fornitura all'opposizione" siriana di "strumenti di comunicazione” che sempre secondo quanto sostiene Terzi sarebbero “utili per poter prevenire attacchi contro civili"; un simile utilizzo dei sistemi di comunicazione è difficilmente acccettabile secondo quanto spiegano gli esperti militari. L’annuncio dell’Italia arriva inverosimilmente dopo che le settimane scorse i cosiddetti “ribelli” siriani hanno fatto rabbrividire i siriani stessi e l’opinione pubblica della regione diffondendo orrendi video sulle loro azioni, tipo quello sul taglio della gola di un sostenitore di Assad (http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/111677), l’assassinio di un civile con 100 spari(http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/111580) e l’assassinio di sostenitori del governo che venivano gettati nel vuoto dal tetto di un palazzo(http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/111579).
Tornando alle parole di colui che rappresenta il popolo italiano nel mondo, Terzi spiega che ci sarebbe “la necessità di accelerare i tempi per fermare il conflitto”; in altre parole, la conclusione a cui sarebbe giunta l’Italia sarebbe dare armi ed equipaggiamenti ai ribelli per “accellerare” una presunta, ma di fatto improbabile, caduta del governo siriano.
Anche se la dichiarazione, come sempre, potrebbe non fare notizia in Italia, è preoccupante che l’Italia, con un popolo amante della pace, sia rappresentato da un governo dichiaratamente guerrafondaio. )