Mi sembra che in pratica quel che potrebbe
fare l’Italia è contribuire, come già fanno Francia, Gb e Germania con
materiale
Informatico e logistico a sostenere i
ribelli, dopo che già Finmeccanica ha fornito al regime softaware per fare
meglio la guerra.
Non ci sono new di una guerra ONU o Nato.
Si continua anzi a ribadire il No a un intervento, così come Obama dice che
interviene solo se la Siria usa armi chimiche.
In definitiva niente di particolare sul
piano bellico.
Si attende anche la fine del regime, il
che a maggior ragione non incita a intervenire: sta cadendo da solo, senza bisogno
di una guerra internazionale.
Da: pace-request at peacelink.it
[mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto
di marco palombo
Inviato: giovedì 23 agosto 2012
10.20
A: pace at peacelink.it;
semprecontrolaguerra at googlegroups.com; nowaroma at googlegroups.com
Oggetto: [pace] Siria, l'Italia si
prepara a "sostenere i ribelli"
Ieri sera, alle 21, L' Eliseo ha diramato
un comunicato dove informava che Hollande e Cameron in un colloquio
telefonico hanno ribadito l' intento comune a favorire un rapido cambio di
governo in Siria e l' appoggio all' opposizione. Anche Obama nella giornata
di ieri avrebbe avuto colloqui telefonici con Cameron e Hollande.
Nonostante l' opposizione russa e cinese si stanno preparando le
mosse per intervenire in Siria, andando oltre gli aiuti dati finora all'
opposizione armata. A tutto questo si aggiunge il solito polverone
mediatico, con l' informazione che in questo momento fa i titoli basandosi
sulle dichiarazioni dei ribelli, citando pero' la fonte solo nell'
interno degli articoli.
L' Occidente accelera quindi verso un intervento, compreso il governo
Monti.
Marco
Siria, l'Italia si prepara a "sostenere i ribelli"
di redazione Contropiano
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L'Italia, come la Francia e la Germania, ufficializza
i "preparativi" per un sostegno diretto alle fazioni che
combattono contro Assad in Siria.
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Il sostegno effettivo e
militare, come dimostrato nei giorni scorsi dalla presenza di una "nave
spia" tedesca incaricata di captare gli spostamenti delle truppe di
Assad e comunicarle ai "ribelli" per le operazioni sul campo, è già
iniziato da tempo.
Il fatto che ora si ufficializzi la "scesa in campo" significa
comunque che ormai questa presenza operativa è tale da correre qualche
rischio; quindi diventa necessario parlar chiaro. E le note di agenzia
riflettono questo "spirito".
L'Italia, sta «considerando, sulla scia di alcuni
nostri principali alleati, la fornitura all'opposizione di strumenti di
comunicazione utili per poter prevenire attacchi contro civili, soprattutto
donne e bambini». Lo scrive il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, in un
intervento su La Repubblica dedicato alla crisi siriana, giunta, secondo il
capo della diplomazia italiana, a «un punto di svolta». Sul fronte
internazionale dei Paesi «amici del popolo siriano», scrive Terzi, è
«fortemente sentito» il «senso di urgenza, la necessità di accelerare i tempi
per fermare il conflitto e consentire alla Siria di voltare pagina».
La strategia comune, ricorda il ministro, si sta
sviluppando su due fronti: nell'immediato, l'assistenza al popolo e
all'opposizione siriani «in tutte le maniere possibili, con la sola eccezione
dell'intervento militare»; dall'altro, l'avvio dei piani «su come aiutare la
Siria nel dopo-Assad». Per Terzi, «i tempi quindi si avvicinano per una
transizione ormai inevitabile, che dovrà esser guidata dal popolo siriano, ma
che la comunità internazionale ha il dovere morale, oltre che l'interesse, a
sostenere».
L'Italia, scrive il titolare della Farnesina, «sta
operando in maniera attiva su entrambi questi fronti». Oltre ad avere deciso
«l'istituzione di una Task Force sulla Siria all'interno del ministero degli
Esteri e proposto la creazione di un apposito Tavolo interministeriale»,
Terzi annuncia di aver proposto l'iniziativa di una «riflessione informale»
nei prossimi giorni a Roma con Paesi alleati e partner sul futuro della
Siria.
La Francia, soltanto ieri, aveva a sua volta ammesso di star passando ai
ribelli forniture definite "non letali". Probabilmente gli
"strumenti di comunicazione" di cui stamattina parla Terzi.
Fonte www.contropiano.org
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