A New York si riunisce il Gruppo di Azione per la Siria



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A New York si riunisce il Gruppo di Azione per la Siria

Mosca ha proposto all’ONU un progetto di dichiarazione, nel quale invita a fissare delle scadenze piuttosto rigide per la cessazione del fuoco in Siria e a nominare rappresentanti di Damasco e dell’opposizione siriana per condurre le trattative.

Il documento viene esaminato a New York nel quadro della seduta del Gruppo di Azione per la Siria. La riunione e’ stata chiesta dalla Russia. Il Gruppo di Azione e’ composto di rappresentanti dei cinque paesi che sono membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e di alcuni paesi confinanti con la Siria. La Russia ha proposto ai partner di esortare il governo di Damasco e l’opposizione a fissare rigide scadenze per la cessazione dei combattimenti e a nominare i loro rappresentanti con preciso incarico di condurre la trattative di pace. Secondo Mosca questi accordi dovrebbero essere fissati in un’apposita dichiarazione.

Alla riunione del Gruppo di Azione non partecipano i rappresentanti dell’Iran e dell’Arabia Saudita, tuttavia dopo la riunione l’ambasciatore russo all’ONU, Vitaly Churkin, intende continuare le discussioni con i colleghi di questi due paesi. Si attende che iraniani e sauditi aderiscano all’appello del Gruppo di Azione che invita le parti coinvolte nel conflitto a raggiungere da sole l’accordo sulla formazione del governo di transizione. Ma per questo e’ necessario approvare la dichiarazione e da questo punto di vista ci potrebbero essere delle difficolta’. Ieri la portavoce del Dipartimento di Stato, Victoria Nuland, ha dichiarato che gli USA non capiscono pienamente quale sia lo scopo della Russia, quando propone di tenere l’incontro in questione. Secondo Andrej Volodin, direttore del Centro di studi orientali dell’Accademia Diplomatica del Ministeroi degli Esteri della Russia, la dichiarazione della Nuland non e’ altro che un tentativo di silurare l’iniziativa della Russia.

Quanto ha detto la signora Nuland non mi stupisce, perche’ gli USA hanno una loro agenda segreta. A Washington non importa piu’ di tanto se Assad rimane al potere. Sono invece veramente preccupati dal brusco accrescimento del ruolo dell’Iran dopo le “rivoluzioni arabe”. E’ da questa paura che derivano le pressioni che si esercitano sulla Siria e i tentativi di spartire il paese. Lo scopo e’ quello di isolare l’Iran.

Il mandato della missione dell’ONU in Siria non sara’ prorogato. Gia’ nei prossimi giorni gli osservatori cominceranno a lasciare il paese. In precedenza la missione non ha potuto svolgere regolarmente le sue funzioni a causa dell’incessante ondata di violenza nelle citta’ siriane. Il mandato della missione scade la notte del 20 agosto. E’ stato gia’ deciso che al posto della missione l’ONU avra’ a Damasco un suo ufficio di coordinamento.

La Russia non contesta il cambiamento del formato della presenza della comunita’ internazionale in Siria. Damasco, da parte sua, ha gia’ dichiarato la sua disponibilita’ ad ospitare l’ufficio dell’ONU. Nella fase iniziale il personale dell’ufficio sara’ composto di persone che gia’ si trovano in Siria e saranno disposte a continuare la loro attivita’ nella zona del conflitto. L’ufficio fara’ capo a Ban Ki-moon e ne faranno parte gli specialisti militari che consulteranno il segretario dell’ONU su questioni militari. La rappresentanza si ocucpera’ anche di questioni umanitarie e di diritti umani.