AFRICA/CONGO RD - Confermata per oggi la "Marcia della Speranza" per chiedere la pace nel Congo
Kinshasa (Agenzia Fides)-Si terrà oggi, 1° agosto, a Kinshasa la "marcia della speranza", organizzata dai Vescovi della Repubblica Democratica del Congo (RDC), nell'ambito delle iniziative per opporsi alla cosiddetta "balcanizzazione" del Paese, cui integrità territoriale è minacciata da una nuova rivolta armata nel nord Kivu (vedi Fides 25/7/2012).
Lo ha annunciato don Léonard Santedi, Segretario Generale della CENCO (Conferenza Episcopale Nazionale Congolese), che ha ricordato come la Marcia è stata preceduta da un triduo di preghiera per la pace, l'unità e l'integrità del territorio nazionale dal 31 luglio al 1° agosto, con una preghiera per la pace da recitare ogni giorno alla fine della Messa e delle riunioni di preghiera.
Don Santedi ha inoltre sottolineato che la Marcia è aperta a tutti gli uomini e le donne di buona volontà ed ha espresso l'augurio che questa, come le altre iniziative, diventi il preludio della presa di
coscienza che "il Congo è il nostro patrimonio e che dobbiamo salvaguardarlo".
La CENCO ha pure organizzato per il mese di agosto una raccolta di fondi e di generi di prima necessità in tutte le diocesi congolesi per aiutare le popolazioni del Kivu, "vittime di una guerra ingiusta". Nel quadro di questa iniziativa, musicisti cattolici e ad uomini e donne di buona volontà sono stati invitati ad organizzare concerti ed altre iniziative per aiutare la raccolta di fondi.
Nel Nord Kivu l'esercito congolese sta perdendo terreno di fronte all'offensiva dei ribelli dell'M23, il movimento di guerriglia formato da soldati disertori (in gran parte ex guerriglieri che avevano integrato le file dell'esercito regolare dopo gli accordi di pace), che sembrano meglio armati ed equipaggiati dei militari regolari. Da più parti si accusa il Rwanda di appoggiare in armi, munizioni e uomini l'M23, al punto che Stati Uniti, Gran Bretagna (il maggior donatore
internazionale) e Olanda hanno interrotto l'invio di aiuti civili e militari al governo di Kigali. (L.M.) (Agenzia Fides 1/8/2012)
AFRICA/LIBIA - Sicurezza precaria a Bengasi tra Attentati, rapimenti e assalti a prigioni
Tripoli (Agenzia Fides)-Bombe, rapimenti e assalti a prigioni: la sicurezza a Bengasi, capitale della Cirenaica (Libia orientale) appare ancora precaria a circa 9 mesi dalla fine della guerra civile e del rovesciamento del regime di Gheddafi.
Nella mattinata del 1° agosto un ordigno esplosivo ha danneggiato la sede locale dell'intelligence militare. L'attentato (che non ha provocato vittime ma gravi danni materiali, estesi anche gli edifici adiacenti), non è stato ancora rivendicato, ma secondo un alto ufficiale della sicurezza, dal 20 luglio, giorno di inizio del Ramadan, vi sono stati diversi attentati contro sedi delle forze di sicurezza e simboli del deposto regime.
Nella notte del 31 luglio, ignoti hanno assalito la prigione dove era detenuto Salem al-Obeidi, liberandolo. Questi è accusato di aver ucciso Abdel-Fattah Younis, l'ex Ministro degli Interni di Gheddafi che era divenuto uno dei leader degli insorti. Younis fu ucciso nel
luglio 2011 in circostanze che non sono ancora state chiarite.
Infine 7 rappresentanti della Mezzaluna Rossa iraniana sono stati rapiti nella notte tra il 30 e il 31 luglio, mentre rientravano in hotel. I membri della delegazione sono stati intercettati da un gruppo armato che li ha caricati a bordo di diverse auto e trasferiti in un luogo sconosciuto. il conducente libico del veicolo su cui viaggiavano è rimasto libero. (L.M.) (Agenzia Fides 1/8/2012)
ASIA/NEPAL - Occorre maggiore attenzione per l'istruzione e l'alimentazione dei bambini indigeni Chepang
Shaktikhor (Agenzia Fides) - La popolazione Chepang, uno dei gruppi indigeni più svantaggiati ed emarginati del Nepal, sta lottando per l'istruzione dei propri figli. Quelli che riescono a mandarli a scuola, anche a costo di vendere i propri capi di bestiame, si preoccupano che le condizioni di povertà possano contribuire a mettere fine all'istruzione. Nell'ultimo censimento del 2001 sono stati registrati 52 mila Chepangs, ma gli attivisti sostengono che da allora il numero sia almeno raddoppiato. La Nepal Federation of Indigenous Nationalities calcola 59 gruppi indigeni nel paese che costituiscono oltre il 37% dei 30 milioni di abitanti. Secondo i dati del Nepal's Central Bureau of Statistics, il tasso di alfabetizzazione è di appena del 23% su 90 mila Chepangs di 54 villaggi compresi nei distretti di Chitwan, Dhading, Gorkha, Makwanpur, Lamjung e Tanahu, contro una media nazionale del 40%. Un problema cronico di questa popolazione
prevalentemente dedita all'agricoltura, è l'insicurezza alimentare. Le famiglie dipendono dai 2 raccolti annuali della durata di 3 mesi ognuno, oltre l'80% vivono al di sotto della soglia di povertà che, insieme alla distanza dei centri abitati dalle scuole, aggrava il problema dell'alfabetizzazione. Nella maggior parte dei villaggi c'è solo una scuola elementare per un'intera area, e i bambini sono costretti a camminare a piedi per ore per raggiungere la scuola media. Il più delle volte quando arrivano sono esausti e affamati perchè non sono riusciti a mangiare al mattino e non riescono a fare i compiti quando rientrano a casa. Per cercare di far fronte al problema, il governo ha messo a disposizione dei piccoli Chepang un ostello gratuito dove hanno anche da mangiare e possono evitare di fare ore di strada a piedi. Tuttavia la scuola ha posto solo per 40 bambini, mentre nel solo villaggio di Shaktikhor sono oltre mille. La situazione di queste
comunità è davvero critica e servono più programmi per la scolarizzazione dei bambini. Nella zona di Ramnagar, 20 chilometri da Shaktikhor, un gruppo di missionari indiani aveva aperto una scuola solo per i bambini Chepang, la Navodaya School, tuttavia essa non può seguire più di 200 studenti. Ogni anno ricevono oltre 350 domande di iscrizione, ma possono essere accettate solo 35. (AP) (1/8/2012 Agenzia Fides)
ASIA/COREA - Centinaia di morti, migliaia di feriti, case e strade distrutte dal tifone Khanun
Seúl (Agenzia Fides) - Le piogge torrenziali causate dal tifone estivo Khanun, che si è recentemente abbattuto sulla Corea del Nord, hanno causato finora centinaia di morti, e feriti, oltre ad aver lasciato senza casa migliaia di persone. Secondo i dati diffusi dall'agenzia statale della Corea del Nord (KCNA) oltre 5 mila abitazioni sono andate distrutte, 12 mila sono rimaste sommerse dall'acqua e circa 63 mila persone sono senza tetto. Il maggior numero di vittime è stato registrato nelle contee di Sinyang e Songchon, nella provincia centrale di Pyongan del Sud, vicina alla capitale Pyongyang duramente colpita dal tifone. Il temporale, aggravato dai precari sistemi di drenaggio e di controllo delle acque, ha inondato o demolito circa 300 edifici pubblici, compresi 10 centri sanitari e scuole, 60 fabbriche. Almeno 25 mila ettari di terreno e oltre 5 mila ettari di campi coltivati sono stati sommersi e 91.890 metri quadrati di strade sono
diventate impraticabili. Gli effetti delle piogge torrenziali estive che colpiscono il paese sono aggravati anche dalla deforestazione, che facilita le frane. La situazione alimentare è particolarmente grave per i 24 milioni di abitanti che dipendono dall'aiuto esterno. (AP) (1/8/2012 Agenzia Fides)
AMERICA/HAITI - Aumento della violenza di strada, denuncia della Chiesa Cattolica
Port au Prince (Agenzia Fides) - Almeno 212 persone sono state uccise con armi da fuoco ad Haiti tra aprile e giugno a causa della spirale di violenza urbana che colpisce il Paese negli ultimi tempi. Lo riferisce un comunicato inviato all'Agenzia Fides che cita un rapporto della Commissione "Giustizia e Pace". Secondo il rapporto agli omicidi di questi ultimi mesi si aggiunge l'aumento delle aggressioni per strada, le rapine violente e gli stupri, per un totale di 307 casi. La Commissione ha anche riferito di un aumento dei linciaggi (24 casi rispetto ai 18 nei tre mesi precedenti) e di omicidi di poliziotti (11 casi).
La Chiesa Cattolica haitiana , sempre attraverso la Commissione di Giustizia e Pace, ha indicato la mancanza di efficaci indagini di polizia e l'incompetenza dei tribunali come i principali ostacoli nella lotta contro l'impunità nel Paese.
(CE) (Agenzia Fides, 01/08/2012)