Siria e Iran -liberta'e verita' negate

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Ieri notte ho visto un film a cartoni animati di una regista iraniana, siamo 
rimaste io e la mia bambina di 11 anni fino a dopo le 1 di notte atttaccate 
allo schermo (era da mesi che non vedevo la tv), a piangere e a commuoverci, 
soprattutto io che capivo bene cosa significava la storia vera che veniva 
raccontata con i disegni.
Storia di guerra (tra Iraq e Iran), storie di famiglie e attivisti comunisti 
massacrati dallo scia' prima e poi dai religiosi, storia di vite personali 
violentate dai barbuti religiosi al potere in Iran. 
L'Iran alleato della "laica" Siria, come ad alcuni di questa lista piace 
vedere il regime poliziesco di Assad.
Piangevo e pensavo anche alla Siria di questi giorni, mesi, anni, decenni.
Le torture inflitte agli oppositori, la mancanza della minima liberta' di 
espressione, di decidere sul proprio futuro, sul proprio Paese. Queste sono la 
Siria e l'Iran, cosi' diverse e cosi' uguali nell'orrore della dittatura 
poliziesca.
 Marinella Correggia  insiste ad accusare dell'escalation di violenza in 
Siria, della tragedia in atto, gli oppositori che non avrebbero accettato di 
negoziare un anno fa. E' inutile continuare a risponderti con J. Sharp che i 
negoziati con i ditttatori, che uccidono addirittura, manifestanti pacifici, 
servono solo al regime per autoconservarsi all'infinito. 
Marescotti qualche giorno fa non sapendo che pesci prendere con le 
argomentazioni di Mary Rizzo non trovava di meglio che utilizzare la solita 
storia dei diritti delle donne in Qatar (e nell'Iran amico di Assad donne e 
uomini come stanno secondo te?) ma sono ragionamenti parziali e inutili al fine 
della pace in Siria, della fine dei massacri. Voglio liberta' in Qatar, Arabia 
Saudita, nei paesi dove il popolo lotta per i propri diritti.
Che senso ha manifestare  domani "contro la guerra" in Siria? State sostenendo 
solo il regime! 
Altrimenti chiedereste anche un intervento di polizia sovranazionale Onu . Se 
non ora, quando???

vi chiedo di cancellarmi dalla lista.
 Annalisa Roveroni