Siria: ennesima strage, inanto all'ONU USA e UE dicono NO all'ipotesi di guerra e propongono sanzioni
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- Date: Fri, 13 Jul 2012 03:32:23 +0200
1 STRAGE DI REGIME: SECONDO I MANIFESTANTI
PIU’ DI 120 MORTI IN UN VILLAGGIO (ANSA) Gli
attivisti dei comitati di coordinamento locale siriani denunciano sul proprio
sito un nuovo massacro da parte delle forze fedeli al regime: è di almeno 122
morti il bilancio della strage nel villaggio di Tremseh, nella martoriata
regione di Hama. Secondo al Arabiya, i morti nel villaggio sono oltre 200. Le vittime sarebbero in gran parte civili, gli
altri membri dell'esercito siriano libero (Esl) che cercavano di
"difendere le proprie famiglie". Il villaggio, scrivono ancora gli
attivisti, "é stato prima bombardato, a partire dalle 5 del mattino, per
molte ore". Poi, "come a Hula il 25 maggio scorso, quando i morti
furono 108, molti i bambini e le donne, sono entrati in azioni i miliziani
filo-regime, che a colpi di coltello e armi da fuoco" avrebbero sterminato
intere famiglie all'interno delle proprie case. Non è possibile verificare
indipendentemente le notizie. Se il massacro a Tremseh venisse confermato, si
tratterebbe della strage più sanguinosa dall'inizio della rivolta contro il
regime di Bashar al Assad. I comitati locali siriani fissano a 189 i morti
nella sola giornata di oggi. 2 MURO CONTRO MURO ALL'ONU - Al termine di una prima
giornata di trattative in Consiglio di sicurezza dell'Onu su una nuova
risoluzione sulla Siria sembra profilarsi un muro contro muro tra Russia e
Paesi occidentali: sul tavolo ci sono due testi diversi, e ben pochi punti in
comune. La delegazione russa nei giorni scorsi ha fatto
circolare al Palazzo di Vetro una bozza di risoluzione che prevede il rinnovo
per tre mesi del mandato della missione di osservatori dell'Onu (Unsmis), ma
non prevede alcuna forma di pressione su Damasco o sulle forze ribelli. A loro
volta, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e Francia hanno proposto un testo
che stabilisce un ultimatum di dieci giorni al regime di Damasco per smettere
di usare le armi pesanti contro le città ribelli, altrimenti verrà applicato il
capitolo VII della Carta dell'Onu. Il capitolo VII autorizza azioni che vanno
dalle sanzioni economiche e diplomatiche fino ad un intervento militare. Gli Stati Uniti hanno messo in chiaro che la
minaccia riguarda sanzioni economiche, ma Mosca ha già affermato che la la
bozza proposta dagli occidentali è "inaccettabile". Si tratta di un
testo che "non è equilibrato e richiede l'adempimento degli impegni solo
da parte del governo siriano, mentre non dice praticamente nulla sugli impegni
dell' opposizione", ha affermato il viceministro degli esteri Ghennadi
Gatilov. "Noi crediamo che questo progetto non risponda allo spirito e
alla lettera del comunicato di Ginevra, né al contenuto del piano di piace di
Kofi Annan, quindi per noi è inaccettabile", ha detto. Anche il vice ambasciatore russo all'Onu,
Alexander Pankin, ha affermato che il capitolo VII è per Mosca "una linea
rossa", su cui non si può negoziare. Il mandato dei circa 300 osservatori
dell'Unsmis scadrà il prossimo 20 luglio e una decisione sul suo futuro
dovrebbe in teoria essere raggiunta prima di tale data. Al momento, si prevede
che il Consiglio di Sicurezza venga chiamato al voto il 18 luglio, mercoledì
prossimo. 3 (ANSA) - PRISTINA, 11 LUG - Il segretario
generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha chiesto alla Russia di
impegnarsi per facilitare una soluzione politica alla crisi in Siria. "La
Russia ha la responsabilita' di facilitare una soluzione politica e di servirsi
della sua influenza su Damasco per facilitare una tale soluzione politica'', ha
detto Rasmussen nel corso di una visita a Pristina, in Kosovo. Il
dubbio è cosa voglia fare la Russia: sostenere ancora Assad? E’ difficile
pensare che duri ancora per molto il regime, che possa reprimere la rivolta e
tornare come prima, solo con qualche modifica trascurabile, è molto difficile,
può tirare avanti ancora un po’ di mesi, forse un anno ma penso sia il
caso di metterci nell’ottica che il processo in atto in Siria sia
irreversibile, che il regime crollerà, più o meno lentamente, con una
trasformazione della situazione più o meno grande . La Russia non vuole perdere
il controllo sulla Siria, sua roccaforte nel Mediterraneo e per questo impedirà
una noflyzone o una guerra ONU. Forse spera davvero in una transizione pacifica
come da piano di Annan. Forse sta lavorando per fare cedere Assad. Difficile da
capire. Certo è che se il regime crollasse sotto i colpi degli insorti armati
il destino della Siria sarebbe imprevedibile sia per l’Occidente sia per
la Russia. Lorenzo
Galbiati |
- References:
- R: [pace] lettera dalla siria
- From: "valeria.sonda at alice.it" <valeria.sonda at alice.it>
- R: [pace] lettera dalla siria
- From: "Gilda Orsini" <gildaorsini at virgilio.it>
- R: [pace] lettera dalla siria
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