R: [pace] lettera dalla siria



Alfonso, francamente non so di che stai parlando.

Io mi limito a dire quel che è successo in Siria e che si può affermare con certezza, ossia le linee generali della cronologia dei fatti, dato che in questa lista molti ormai hanno le idee confuse su tutto (o credono di averle chiare immaginando una realtà che non esiste). Non pretendo

di sapere la verità sui dettagli. Non me ne frega niente di buoni e cattivi. Mi limito a dire che c’è una resistenza nonviolenta in Siria, sia a livello popolare (i comitati locali) sia a livello politico: il CNSCD, che ha messo insieme tutta la rappresentanza possibile, con elezioni democratiche. Questi nonviolenti chiedono riforme democratiche, erano praticamente d’accordo con i 6 punti di Kofi Annan (anche se i comitati locali sono divisi tra loro). Se questi per te sono i buoni che poi fanno stragi, non so che farci, ma l’impressione è che il tuo discorso astratto dimostra che non hai seguito questo dibattito sulla Siria. Intanto, sono questi “buoni” a essere uccisi o a vivere in esilio, e dato che chiedono riforme democratiche in modo nonviolento a una dittatura che cerca di farli fuori, non vedo cos’altro possa fare un nonviolento se non sostenerli. Che debbano anche aver a che fare e cercare accordi con una resistenza armata non è un buon motivo per sospendere ogni giudizio e non fare nulla o peggio ancora avere posizioni filo-regime come purtroppo hanno (consapevoli o meno) Valeria Sonda, Sebastiano Cosenza, e Santoianni e  altri. Se hai delle proposte concrete su come sostenere i mezzi buoni, falle, a partire dal chiarire nettamente chi sono i mezzi buoni, i cattivi, i buoni - e perché. Ma forse ti conviene prima approfondire cosa è successo e sta succedendo in Siria. Ti consiglio, nel caso tu voglia capire meglio di cosa sto parlando, di iniziare da questi due link:

 

 http://www.peacelink.it/pace/a/36527.html

http://www.peacelink.it/pace/a/36523.html

 

 

Lorenzo

 


Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di alfonsonavarra at virgilio.it
Inviato: giovedì 5 luglio 2012 21.23
A: pace at peacelink.it
Oggetto: R: [pace] lettera dalla siria

 

Caro Lorenzo, 

dà retta ad un vecchio "grillo parlante".

Il mondo è pieno di gente che vede i conflitti in termini di "Buoni" contro "Cattivi".

I "Buoni" sono i "Nostri": essendo buoni per antonomasia, non possono fare che "cose buone".

Dicono sempre la verità e sono sempre vittima delle cattiverie altrui.

I Cattivi sono "Loro": non possono che commettere azioni cattive, hanno nel DNA la menzogna e la ferocia.

Qualche "Buono" più sosfisticato al massimo giunge ad ammettere: sì, abbiamo fatto ricorso ad alleati figli di..., ma dobbiamo giustificarli perchè sono i "nostri" figli di...

Volete forse che vincano "Loro", i cattivi?

Il "mondo libero" era ed è una tragica e violenta illusione di cartapesta. Possibile, no?

Ma questo non esclude affatto che "il Paradiso dei lavoratori" fosse, nello stesso tempo, una specie di inferno.

Esiste un grande impero feroce ed aggressivo. Un grosso figlio di ... Possibile, no?

Ma dobbiamo per questo non vedere tutti i medi e piccoli imperi che ci ammorbano?

Quanti piccoli figli di... si agitano furiosamente e per chi, poveraccio, li incontra e ci deve fare i conti la cosa non è affatto piacevole!

Se vogliamo un mondo senza figli di..., grandi, medi o piccoli che siano, dobbiamo, SE POSSIBILE, prendere le distanze da tutti, senza, che so, parteggiare per il piccolo figlio di... quando gli capita di scontrarsi col grosso (sempre figlio di...).

Questa scelta è possibile se ci poniamo nell'ordine di idee che nel conflitto possiamo rappresentare, volendo e sperimentando, dico io, i "Mezzi buoni".

I "Mezzi buoni" esistono e sono la maggioranza nella "gente comune": questa è una mia ipotesi che forse sconta la sua dose di ingenuità e di follia.

I "mezzi buoni" non hanno la Verità dalla loro, ma solo delle verità limitate e parziali che mettono alla prova, in una continua ricerca e revisione.

Fanno esperimenti con la verità. 

Sono critici, ma soprattutto autocritici. Sono sempre avvertiti che, nel momento stesso in cui stanno combattendo per riparare dei torti, qualche torto lo stanno pur sempre commettendo, a maggior ragione quando non ne sono pienamente consapevoli.

I "Buoni" hanno avuto le loro Grandi Narrazioni che hanno proclamato ed attuato con fragorosi squilli di tromba nel Novecento.

Ci hanno regalato stermini e massacri, lager e gulag, guerre, totalitarismi, diseguaglianze e sofferenze sociali.

Forse, in questo terzo millennio che abbiamo inaugurato, è arrivato il momento, più sommesso, dei "Mezzi buoni" e dei loro Medi Racconti: utopie sì, ma su basi di concretezza, conflitti sì, ma per vincere convincendo, lotte sì, ma con strategie e metodi nonviolenti.

I "Mezzi buoni" sono, che so, insieme pro-cristiani e pro-musulmani. Oppure pro-cinesi e pro-tibetani. O, ancora, pro-israeliani e pro-palestinesi... insomma, per la "comune umanità" al primo posto.

E' questa stella polare, di "restare umani" e non diventare "Caporali", che, credo, ci permetterà di gestire i conflitti con soluzioni creative e di lasciare perciò un mondo migliore a chi, dopo di noi, raccoglierà la fiaccola della vita.


----Messaggio originale----
Da: lorenz.news at yahoo.it
Data: 5-lug-2012 19.48
A: <pace at peacelink.it>
Ogg: R: [pace] lettera dalla siria


Le elezioni in Siria, una paese con un governo mafioso familistico a impronta poliziesco, in cui sono vietati i giornalisti a meno che siano organici al regime, che governa in modo dittatoriale da quasi 40 anni uccidendo o torturando ogni oppositore che conti, sono avvenute a maggio, quando lo stesso governo aveva già ucciso più di 6000 civili che manifestavano e procedeva nei suoi bombardamenti.

Ora, si può credere, come faccia tu, Sebastiano Cosenza, che quelle elezioni possano contare qualcosa, che non ci siano stati brogli, che i siriani siano andati a votare liberamente e democraticamente. Credilo pure, sei in buona compagnia: il regime siriano. Io tendo a credere a chi si oppone e manifesta contro quel regime pacificamente rischiando ogni giorno la vita o a chi ha dovuto abbandonarlo quel paese per non essere ucciso o passar chissà quanto tempo in carcere per “reati” di opinione, ossia alle opposizioni al regime (tra cui quelle nonviolente ma immagino non ti interessi così come non ti interessino le mie interviste a Ossamah Al Tawel e Gassan Azzam che si son messi a ridere quando ho parlato loro di elezioni) che tutte hanno definito quelle elezioni una farsa. In ogni caso l’affluenza al voto è stata del 51,26% e gli eletti della coalizione di governo sono stati circa 4 su 5, quindi non si può dire che il 60% dei siriani ha sostenuto Assad.

Lorenzo Galbiati

 


Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di Sebastiano Cosenza
Inviato: giovedì 5 luglio 2012 17.31
A: pace at peacelink.it
Oggetto: R: [pace] lettera dalla siria

 

Se come è stato certificato oltre il 60% dei siriani      hanno votato   a favore del proprio presidente  ( parliamo di oltre 8,5 milioni di votanti) , forse numericamente valgono  qualcosa in più dei tuoi contatti.

seb

 

Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di mary r
Inviato: giovedì 5 luglio 2012 17:16
A: pace at peacelink.it
Oggetto: Re: [pace] lettera dalla siria

 

Mary Rizzo parla in persona con almeno 10 Siriani al giorno e è in contatto con varie centinaia virtualmente OGNI GIORNO. Credo che sanno meglio di te l’opinione del proprio presidente!

 

Sent: Thursday, July 05, 2012 5:10 PM

Subject: R: [pace] lettera dalla siria

 

Mary Rizzo si è  mai chiesto cosa ne pensa la popolazione siriana  ? Si,   proprio  quella che è andata a votare in massa a favore del proprio presidente  !

Perché deve scegliere la signora Rizzo chi deve governarli ?  Sono incapaci, hanno tutti  paura ? 

sebastiano

 

Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di mary r
Inviato: mercoledì 4 luglio 2012 15:27
A: pace at peacelink.it
Oggetto: Re: [pace] lettera dalla siria

 

A.G.: Come mai, secondo te, molti che hanno dimostrato pubblicamente a favore del popolo palestinese, sono così freddi nei confronti della rivolta siriana?

M.R.: Perché hanno una carenza madornale di informazione. Per anni sono stati chiusi in una sorta di ghetto mentale, non escono da certi schemi. Credono che un certo tipo di media dica le bugie e non possa mai dire la verità, perché con la Palestina è stato così, e quindi, per default, credono che i media alternativa dicano solo la verità. Quelli dei media alternativa non hanno purtroppo la capacità o l'inclinazione di uscire dalle gabbie mentali che si sono costruite: tutto è bianco o nero, e quindi, se il giornale o pundit abituale (alternativi, per cui non pretendi troppa documentazione, ma sei fedele ad una linea ideologica) dice "la Siria è stato il solo Paese arabo che abbia sempre sostenuto la causa palestinese, ed è uguale per Iran, l'altro Stato nella regione che, essendo odiati dagli Stati Uniti per queste (presunte) posizioni anti-sioniste e anti-imperialiste, sono sotto attacco dai nemici dell'umanità, e quindi, dobbiamo loro il nostro appoggio" in quella sorta di logica strabica per cui "il nemico del mio amico è il mio nemico"; che non indaga sui fatti, non ragiona e non fa delle domande. Se avessero indagato, avrebbero capito che quello che si dice dell'amore degli Assad per i palestinesi è un falso storico, con momenti drammatici come l'assedio e il massacro di Tel el Zataar, solo perquello che riguarda i palestinesi, che sono considerati una causa "importante" mentre i siriani sono qualcosa di cui non importarsene. Non importa quanto abbiano subito e quanto subiscano sotto Assad, il popolo non ha nessun’importanza per questa gente. E' solo il proseguimento di un atteggiamento abituale che non porta a una revisione dei propri parametri geopolitici. Se non sostengono i siriani, secondo me, o sono in cattiva fede, o sono ignoranti nel senso classico della parola. E’ comunque una posizione insostenibile anche per la causa palestinese. Il sostegno al regime siriano non porta nessunissimo beneficio alla loro causa, anzi.

Sent: Wednesday, July 04, 2012 3:14 PM

Subject: R: [pace] lettera dalla siria

 

Valeria, qui non si tratta di zittire ma di capire cosa val la pena diffondere.

Tu stai diffondendo la voce di un anonimo che si dichiara contro la rivolta, che dice che le richieste dei manifestanti pacifici sono state esaudite dal regime e che i rivoltosi si sono armati accusando il regime di uccidere i manifestanti, cosa che secondo lui NON è successa mentre i rivoltosi hanno iniziato a uccidere i soldati.

Siamo al negazionismo. Ora, vale la pena diffondere chi nega la realtà di un massacro di migliaia di persone solo perché i media parlano di questo massacro? Allora diffondiamo anche news che negano la Shoah dato che a diffondere quelle sulla Shoah ci pensano i media. Giusto? E’ una follia questo approccio.

Quel tipo siriano sta dicendo il falso, dicendo che il regime non solo non ha ucciso i manifestanti ma ha esaudito le loro richieste, lo capisci? Perché se non lo capisci, vuol dire che sei in balia di internet e non sai più distinguere minimamente anche dopo un anno e mezzo di repressione della rivoluzione cosa è successo per certo. Dico, almeno a grandi linee, dovrebbero aver capito tutti che in Siria è in atto una repressione governativa che ha ucciso migliaia di persone e che fa vittime ogni giorno. Si può poi dire che i media, fino a un mese fa parlavano poco delle uccisioni a opera degli insorti, ma negare i crimini del regime è negazionismo e diffondere delle testimonianze negazioniste a favore del regime è essere filo Assad.

Io sono veramente colpito dall’aver visto su questa lista come molte critiche ad alcuni pacifisti, come quella di sostenere, di fatto regimi dittatoriali negando i loro crimini, siano vere, e finora avevo sempre pensato che erano caricature dovute ai guerrafondai. Purtroppo non è così.

Lorenzo Galbiati

 


Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di valeria.sonda at alice.it
Inviato: mercoledì 4 luglio 2012 13.25
A: pace at peacelink.it
Oggetto: R: [pace] lettera dalla siria

 


Io non lo zittisco  quel signore, tu fai come puoi. Non lo zittisco come fanno i grandi media, continuando a tappare la bocca perfino alle vittime di casa propria .

Ho visto che le  nordamericane amnersty e human wright hanno lavorato sodo. Secondo il signore che hai intervistato sono imparziali?

Tempo fa l'assassino Hassad aveva dichiarato di voler aprirsi al dialogo ( solo con i pacifisti, come si usa in Italia ).
Vorrei se possibile documentazione relativa a questo dialogo da parte del signore che hai intervistato. Perfavore.

Il signore che hai intervistato ha affermato di avere denunciato ogni violenza, anche quella perpatrata dagli assassini oppositori.
Vorrei se possibile documentazione, anche in forma anonima, relativa alle denuncie sulla violenza perpretata dagli assassini oppositori ( di quella governativa se ne occupano già i grandi media e adepti ).Perfavore.
 
Immagino che anche queste vittime vorrebbero si sapesse la verità.


Fossi io una di quelle donne stuprate, da un soldato o da un oppositore, vorrei che si sapesse chi è stato. Sopratutto: perchè?
Fossi io una di quelle donne a cui è stato ucciso il figlio , da un soldato o da un oppositore armato, vorrei che si sapesse chi è stato. Sopratutto: perchè?

Grazie in anticipo.

vale

----Messaggio originale----
Da: lorenz.news at yahoo.it
Data: 4-lug-2012 12.18
A: <pace at peacelink.it>
Ogg: R: [pace] lettera dalla siria

Questa lettera, nel ricostruire la cronologia dei fatti ha valore zero. Perché diffonderla? Credi davvero che Assad abbia garantito la richiesta dei manifestanti pacifici (e non invece fatto sparare sui cortei con conseguente fenomeno dei disertori) e che si sia creata dal nulla una opposizione armata?

Lorenzo Galbiati

 

 

 


Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di valeria.sonda at alice.it
Inviato: martedì 3 luglio 2012 23.15
A: pace at peacelink.it
Oggetto: [pace] lettera dalla siria

 

http://www.vietatoparlare.it/2012/05/01/lettera-dalla-siria/

LETTERA DALLA SIRIA

maggio 1st, 2012



pubblicata sul Bollettino di aprile 2012 della Parrocchia “Sant’Ambrogio” di Merate

Nell’ottobre 2010 un gruppo della Parrocchia ha compiuto un viaggio in Siria vivendo un’esperienza davvero indimenticabile, da un punto di vista umano, culturale e spirituale… Non sono trascorsi neanche due anni da allora, ma la situazione di quel paese è radicalmente cambiata, Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto un messaggio via e-mail dalla guida siriana che ci aveva condotto – con grande competenza e capacità – alla scoperta della Siria..

Cari signori, amici e tutti quelli che mi ricordano o forse non mi ricordano più, è quasi un anno da quando la crisi nel mio paese è cominciata. Vi scrivo perché credo che c’è qualcosa che devo informarvi e scusatemi se faccio errori linguistici.

Sono sicuro che se voi non sarete d’accordo con quello che dico, almeno dopo questa e-mail sarete consapevoli che tanta gente come me esiste. Noi esistiamo e siamo tanti, anche se i media internazionali non vogliono riconoscerci. Ecco perché vi scrivo: perché conosco tutti voi e ho fiducia grande di voi e so che mi considerate una persona seria e onesta. Voglio far arrivare la mia voce!

Noi siamo CONTRO la rivolta che sta succedendo nel nostro paese! E vi dico ancora che siamo una parte grande della popolazione siriana. È una sorpresa, vero?

Vi spiego cosa è successo dal nostro punto di vista. Potete sentirmi come un testimone che vive vicino e dentro quello che succede: dall’inizio c’era parte della gente che ha chiesto la riforma pacifica e loro avevano ragione. Perché tante cose non andavano bene. Lo Stato ha promesso di fare quello che la gente aveva chiesto. Ma nello stesso tempo c’erano gruppi armati che hanno usato le richieste pacifiche e giuste per creare i problemi più grandi e per dire che l’esercito siriano uccide la gente, ma in realtà loro uccidevano i soldati siriani…

Questa era una bugia grande che l’opposizione siriana ad Istanbul ha creato e dato al mondo come verità. Però, la verità è che gli islamisti ( come partiti politici ) nel mondo islamico appoggiano la rivolta in Siria.

Loro usano la rivolta per arrivare al potere. Purtroppo tanta gente religiosa in maniera semplice crede a tutto quello che gli imam dei paesi del Golfo Arabo dicono, specialmente la promessa di andare in cielo se sopportano la rivolta.

Loro dicono che questa rivolta a parte del Jihad, la guerra santa. Immaginate!

Non solo i gruppi armati hanno attaccato dei soldati e ufficiali dell’esercito ma anche gli impiegati al governo, ingegneri e tecnici. .. Hanno attaccato anche la gente che non voleva partecipare alla rivolta!! E hanno bruciato le loro macchine!

La parte a cui appartengo è la gente siriana laica che contiene cristiani e musulmani e altri che vogliono un paese laico che rispetti tutti. Il nostro presidente ha promesso di fare un referendum per cambiare la Costituzione come la gente aveva chiesto all’inizio. La gente che vuole la riforma- come noi-ha votato (sì o no non importa) e l’opposizione (armata e non armata) non ha votato. 8,5 milioni hanno votato! Ma i media dicono che noi non esistiamo forse? O che siamo stati obbligati a partecipare?? Che strano!

Secondo noi, la riforma viene gradualmente e senza distruggere il paese. Nella nuova Costituzione non ci sarà più un partito solo al potere come era in precedenza. Ci sarà il pluralismo vero siccome altri partiti potranno ugualmente partecipare alla vita politica. Un presidente può essere eletto due volte al massimo. Non è questo che abbiamo chiesto un anno fa? Si!

Allora perché ci deve essere una rivolta aggressiva e soprattutto piena di propaganda falsa. Perché perdiamo lo scopo: la riforma? Chi vuoli i fanatici con le loro barbe e il loro discorso medioevale?

La situazione sociale a causa della rivolta armata: tanta gente ha perso il lavoro per mancanza di stabilità. I prezzi sono raddoppiati! Le sanzioni imposte su di noi ci soffocano e non cambiano nulla sul livello politico. Il latte per i nostri bambini, ad esempio, è l’80% più caro… I ribelli hanno attaccato le infrastrutture, oleodotti, centrali di elettricità… E quindi hanno lasciato tanta gente senza elettricità e senza diesel in questo inverno freddissimo…

Se non mi credete, va bene, ma almeno credete che noi esistiamo e che siamo tanti. E che noi non siamo parte del governo o l’esercito o il partito che governa. Siamo gente siriana che non ha avuto la possibilità di dire al mondo che la rivolta ha un altro viso cattivo che non sapete….

Vi chiedo, se volete bene alla gente siriana, di non appoggiare la rivolta ma il DIALOGO. L’unica soluzione è il dialogo tra il governo e l’opposizione. Basta sangue! Basta rivolta! Vogliamo il dialogo perché i nostri bambini abbiano un futuro.

Grazie per avermi dato il vostro tempo e la vostra attenzione. Un caro saluto G. E.

 

 

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