IL MASSACRO DE ACTEAL IMPUNITO



Sotto c'è un comunicato del 22 febbraio scorso.



E' grazie agli amici dei tuoi amici, rizzo,  che il 22 dicembre 1997 vennero massacrate 47 persone ad Acteal, uomini donne bambini.
Alle donne incinte venne estratto il feto: la  firma. Dando la colpa alle altre comunità indigene. Ma per fortuna loro non ci cascano, sanno chi sono a mandare quegli assassini.

Mi impressiò che successe uguale anche in Algeria. La stessa firma.
 
Per il gas.

E' grazie ai tuoi amici che nonostante tutto ciò che è stato fatto ( tanto, tantissimo ), gli assassini non rimangono in carcere e stanno uscendo anche gli ultimi.

Lì non ci tengono i tuoi amici ad affiancare la lotta zapatista. Anzi! usano il malgoverno messicano per sfollarli dalle loro terre buone per le multinazionali.

Gli zapatisti non si sognano di andare a prendere a coltellate il resto dei messicani. Non è capace di lanciare razzi sulla gente per dare la colpa al governo. Tantomeno si aspettano un'aiuto dalla Nato che manda invece i suoi corpi speciali a dirigere la repressione.

Chiedersi perchè in Siria sta succedendo esattamente il contrario non sarebbe male.

Gli zapatisti danno ordine al loro esercito ( da cui sub comandante Marcos ) non subiscono l'uomo armato in nome della loro liberazione.
Sono le comunità che in cerchio decidono come fare a difendersi e a difendere la loro terra preda del neoliberismo più selvaggio e disumano.

Invece in Siria succede proprio ma proprio il contario. E io capisco quelle famiglie che non accettano ben volentieri quei gruppi armati vicino a loro. Come posso comprenderlo? Semplice: io Breivnik a casa mia non lo vorrei neanche dopo morta, anche se intuisco facillmente quanto può essere conveniente per le multinazionali darci da tribolare anche con gruppi cia in salsa oslo come sono stati capaci di creare i talebani, gli haccani, gli al qaeda. 



p.s.: E ti sei accorta di cosa sta succedendo in sicilia? Cosa sta succedendo in sardegna? Cosa sta succedendo in piemonte ?
Cosa sta succedendo in tanti altri posti particolari? Perchè sai forse, sei.., tu che non esci.
 vik e juliano ci avrebbero aiutato a capire. Fossero ancora vivi.

vale





http://chiapasbg.wordpress.com/2012/02/22/impunita-per-acteal/

Comitato Chiapas "Maribel"

Dalle Montagne del Sud-Est Messicano

Impunità per il Massacro di Acteal.

San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, 22 febbraio 2012

Comunicato Stampa No. 02

La Suprema Corte di Giustizia della Nazione, il cinismo dell’impunità per il Massacro di Acteal

  • La Suprema Corte di Giustizia della Nazione ordina la scarcerazione di altre sei persone riconosciute come autori materiali del Massacro di Acteal
  • La Suprema Corte di Giustizia della Nazione, di fatto, nega che il Massacro di Acteal sia mai avvenuto

Di fronte alle recenti scarcerazioni di sei autori materiali del Massacro di Acteal, questo Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas (Frayba) conferma la complicità della Suprema Corte di Giustizia della Nazione (SCJN) nel proteggere chi è stato protagonista nel nostro paese di crimini di lesa umanità. In questo modo, le sentenze emesse dalla SCJN affrontano requisiti di forma senza indagare il caso, perpetuando l’impunità per i responsabili materiali e intellettuali di questo crimine di Stato avvenuto il 22 dicembre 1997.

Le sei persone rimesse in libertà lo scorso 1° febbraio con il riconoscimento di innocenza, hanno ricorso in appello che la SCJN ha concesso senza discutere né tenere in considerazione che le persone erano state indicate come autori materiali del massacro, fatti per i quali erano state condannate a 36 anni di prigione, secondo l’atto di procedura penale No. 224/1997, per i reati di Omicidio Aggravato, Lesioni Aggravate, Porto d’Armi senza licenza e di uso esclusivo dell’Esercito e Forza Aerea; i rilasciati sono: Juan Sántiz Vázquez, Lorenzo Gómez Jiménez, Mariano Pérez Jiménez, Agustín Pérez Gómez, José Ruiz Tzucut e Bartolo Luna Pérez. Con questa azione, degli 87 processati come autori materiali, la SCJN ha ordinato, fino ad ora, la liberazione di 50 responsabili, solo 28 persone restano in prigione poiché altre sei erano state assolte dall’inizio dei processi dai giudici federali, due liberate per ragioni umanitarie ed una deceduta durante il processo.

Le vittime e sopravvissuti del Massacro di Acteal hanno ripetutamente denunciato che le persone beneficiate dalla decisione della SCJN – i cui appelli sono stati sostenuti dal Centro di Ricerche e Docenza Economiche (CIDE) – sono tornate gradualmente nei loro luoghi di origine causando tensione, insicurezza nella comunità e re-vittimizzazione delle persone colpite, quale visibile realtà che contrasta con le azioni reclamizzate dal governo dello stato del Chiapas circa la prevenzione del possibile ripetersi di tali atti.

D’altra parte, si conferma che i governanti in Messico hanno procurato ed approfondito l’impunità per i fatti del Massacro di Acteal, poiché hanno impedito di denunciare i responsabili intellettuali del massacro, tra i quali figurano, l’ex Presidente della Repubblica Ernesto Zedillo Ponce de León che per le sue funzioni di Comandante in Capo delle Forze Armate Messicane, [1] aveva la responsabilità di organizzare, equipaggiare, addestrare e gestire le Forze Armate come stabilito dalla relativa legislazione [2]. Inoltre questo significa che la SCJN nega ed occulta, nei fatti, che il Massacro di Acteal sia avvenuto come parte della diffusa strategia di contrainsurgencia che dal 1994, realizza azioni in Chiapas.

Ernesto Zedillo, in qualità di Comandante in Capo delle Forze Armate, guidava la catena di comando e sotto i suoi ordini agivano altre autorità coinvolte, pertanto ribadiamo che, trattandosi dell’esecuzione di una strategia di guerra, è innegabile che fosse a conoscenza e fosse responsabile delle diverse operazioni militari contro la popolazione civile.

In questi anni, le persone sopravvissute al Massacro di Acteal, l’Organizzazione Società Civile Las Abejas di Acteal e questo Centro dei Diritti Umani, hanno chiesto indagini e la punizione degli autori materiali ed intellettuali, tuttavia, a 14 anni e due mesi da questo crimine di lesa umanità, è evidente l’insabbiamento da parte dei diversi poteri dello Stato messicano che tergiversano ed impediscono di far luce sui fatti affinché si conosca la verità storica e siano applicati i principi etici di giustizia in questo paese.

Infine, il Frayba conferma il suo impegno di continuare ad accompagnare i popoli e le organizzazioni che nella memoria storica costruiscono alternative di giustizia e risarcimento, che ricostituiscono il tessuto sociale delle comunità che sono state violentate dalle politiche di Stato.

Seguiamo l’esempio dell’Organizzazione Società Civile Las Abejas di Acteal sulla strada che hanno percorso costantemente per consentire che la verità, la giustizia e la pace siano possibili e costruite da e per i popoli contro la complicità delle strutture dello Stato messicano in questa strategia di guerra contro la popolazione civile organizzata, oggi generalizzata.

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1 Art. 89 sezione VI della Costituzione Politica degli Stati Uniti Messicani; Art. 11, 13 e 17 Legge Organica dell’Esercito e Aereonautica dell’Esercito Messicano.

2 Manuale di contrainsurgencia Piano della Campaña Chiapas ’94 della Segreteria della Difesa Nazionale (Sedena).

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(Traduzione “Maribel” – Bergamo)