R: [pace] Siria: dai nonviolenti un appello alle organizz. umanitarie per la situazione di Homs



Mi sembra evidente Francesco che si stia parlando sempre del regime e del suo esercito e dei suoi militari, che il regime impedisca l’accesso agli ospedali o comunque selezioni chi può curarsi, che la Croce e Mezzaluna rossa siano impedite nel fare i soccorsi sempre a causa dei bombardamenti e dell’occupazione degli ospedali da parte del regime.

La fonte è il direttivo del Coordinamento nazionale siriano per il Cambio democratico, per intenderci l’organizzazione siriana democraticamente eletta e che lotta in modo nonviolento per ottenere riforme al regime a partire dai 6 punti portati avanti da Kofi Annan, alla cui missione hanno dato un grande contributo.

Il problema, Francesco, è che credo tu abbia una visione dei crimini perpetrati dal regime molto parziale e sottostimata e anche questa lista credo abbia parzialmente contribuito con le sue contro-news a ispirare un simile atteggiamento in molti lettori. Ti ricordo che stando sempre al Coordinamento, il regime ha già ucciso più di 6000 (resto sul basso) civili dall’inizio della rivoluzione, e i ribelli più di 4000 tra militari e poliziotti. E’ interessante che tu comunque chieda “perché”: beh, penso occorra cominciare dall’inizio, devi sapere che c’è stata più di un anno fa una serie di manifestazioni pacifiche represse nel sangue da parte del regime,

dopo le quali alcune persone hanno iniziato ad armarsi per difendersi ed alcuni militari a disertare onde evitare di sparare sulla folla. Poi si è formato un esercito irregolare presto infiltrato da elementi stranieri. Il regime ha iniziato allora a bombardare le città in cui vi sono questi insorti, come Homs. Se vuoi leggere di più, ti consiglio

http://www.peacelink.it/pace/a/36523.html

Lorenzo Galbiati

 

 


Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di Francesco Santoianni
Inviato: domenica 1 luglio 2012 19.19
A: pace at peacelink.it
Oggetto: Re: [pace] Siria: dai nonviolenti un appello alle organizz. umanitarie per la situazione di Homs

 

Da questo "rapporto da Homs" non ho capito alcune cose

1) Chi sta effettuando l'attacco militare e perché?

2) Che diavolo significa " Le forze fedeli al regime hanno incorporato i due soli ospedali operativi della città." Vuol dire forse che il regime di Assad controlla gli ospedali? (e in tal caso qual'è il problema?) O che il regime di Assad ha escluso questi ospedali dai soccorsi (e in tal caso sarebbe opportuno citare le fonti di questa improbabile notizia)

3) Per quale assurdo motivo bisognerebbe fare appello alla Croce Rossa e alla Mezza Luna Rossa per prestare soccorsi (è il loro compito istutuzionale, lo fanno da almeno un anno) quando questi sono impediti dai cosiddetti "ribelli"

4) Che significa "Facciamo appello a tutte le organizazzioni internazionali e umanitarie affinché questa campagna assassina di bombardamenti e assedi, che potrebbe ancora culminare in un massacro indiscriminato, cessi." quali organizzazioni internazionali? Quali bombardamenti e assedi? Fatti da chi?

 

 

 

Il giorno 01 luglio 2012 17:36, <lorenz.news at yahoo.it> ha scritto:

 

Peacelink ha tradotto in italiano e sta diffondendo questo rapporto su Homs

http://www.peacelink.it/pace/a/36529.html

del Coordinamento siriano per il Cambiamento Democratico, invitiamo tutti a diffonderlo alle organizzazioni umanitarie e alla stampa

 

Un rapporto sulla situazione umanitaria nella città di Homs

Traduzione di Valeria Argiolas

 

A Homs è in atto un attacco militare che sta creando un'emergenza umanitaria che necessità l'aiuto delle organizzazioni umanitarie

1 luglio 2012 - National Coordination Body for Democratic Change in Syria

Fonte: http://syrianncb.org/2012/06/29/a-report-on-the-humanitarian-situation-in-the-city-of-homs/ - 29 giugno 2012

La città di Homs è sotto il peggiore attacco militare dall’inizio della rivolta. I dintorni di Khaldiya, al-Qarabees, Jourat al-Shayyah, al-Qusoor e l’antico circondario di Homs sono stati spietatamente stretti d’assedio per oltre un mese, di modo che che la situazione umanitaria in queste aree sia estremamente preoccupante. Vi è una carenza drammatica di beni di prima necessità: farina, acqua, elettricità, benzina, gas e attrezzature mediche. Gli abitanti bloccati nelle aree strette d’assedio si sono ridotti a mangiare pane raffermo e derrate alimentari avariate. Viaggiare è pressoché impossibile a causa della mancanza di benzina e della violenza e i residenti non sono in grado di portare altrove i feriti.

 

Vi sono più di 1000 famiglie nelle seguenti aree colpite: Khaldiya, al-Warsha, al-Hamidiyye, Bustan al-Deewan, al-Salibiyye, Wadi al-Sayeh. Queste famiglie sono state costrette a restare nelle loro case semi-diroccate  e vivono in condizioni inumane. Provengono da un retroterra religioso eterogeneo (cristiano e musulmano). Si tratta di donne, bambini, anziani e persone con disabilità fisiche o psichiche. Nelle suddette aree di conflitto vivono nel terrore e non sono in grado di poter lasciare i luoghi. I civili innocenti, in queste aree, mancano del minimo necessario alla sussistenza.

 

La situazione sanitaria nelle parti strette d’assedio della città è terribile e si deteriora sempre di più. Le forze fedeli al regime hanno incorporato i due soli ospedali operativi della città. Gli ospedali da campo, installati nelle vicinanze, mancano di tutto e sono constretti ad operare in scarse condizioni igeniche, ragion per cui un gran numero di feriti è deceduto. Inoltre vi è una penuria notevole di assistenza medica per le patologie croniche come le malattie cardiache, l’asma, il diabete, l’ipertensione ecc.... Vi sono centinaia di feriti che richiedono di essere operati nel più breve tempo possibile e tanti altri sono in attesa di urgenti cure mediche. Fino a questo momento queste persone non sono state in grado di lasciare la città

 

Facciamo appello a tutte le organizzazioni umanitarie, ed in particolare alla Croce Rossa e alla Mezzaluna Rossa, affinché siano urgentemente inviati staff medico e attrezzature sanitarie nella città di Homs, in modo che siano curati quelli che possono esserlo sul posto e che sia possibile trasportare i molti civili feriti dal costante bombardamento della città. Facciamo appello a tutte le organizazzioni internazionali e umanitarie affinché questa campagna assassina di bombardamenti e assedi, che potrebbe ancora culminare in un massacro indiscriminato, cessi.

 

Coordinamento Nazionale per il Cambiamento Democratico in Siria

Fonte: http://syrianncb.org/2012/06/29/a-report-on-the-humanitarian-situation-in-the-city-of-homs/

Note:

http://syrianncb.org/2012/06/29/a-report-on-the-humanitarian-situation-in-the-city-of-homs/

 

Lorenzo Galbiati, redattore di Peacelink