R: [pace] Il caccia turco abbattuto non sia un pretesto per l'intervento Nato in Siria



In attesa del vero e proprio appello in corso di preparazione, aderisco 
a titolo personale al comunicato elaborato nella mailing-list: 
facciamone vivere l'intento nelle nostre realtà e nei nostri territori, 
attiviamo una mobilitazione democratica e dei presidi contro la guerra 
in tutte le città, sosteniamo gli sforzi dal basso per il superamento 
della violenza in Siria, per una soluzione negoziale, verso i Corpi 
Civili di Pace e contro ogni forma di ingerenza umanitaria 

Gianmarco 
Pisa

Operatori di Pace  - Campania 
IPRI - Rete Corpi Civili di Pace

www.operatoripacecampania.it
www.reteccp.org 


----Messaggio 
originale----
Da: a.marescotti at peacelink.it
Data: 26-giu-2012 8.54 AM
A: <news at peacelink.it>
Cc: <pace at peacelink.it>
Ogg: [pace] Il caccia 
turco abbattuto non sia un pretesto per l&#39;intervento Nato  in Siria

Comunicato

In vista del vertice Nato convocato dopo l'abbattimento 
del caccia turco
da parte della Siria, inviamo questo comunicato
http:
//www.peacelink.it/pace/a/36511.html

Il comunicato è stato elaborato e 
condiviso nella mailing list pace di
PeaceLink (http://www.peacelink.
it/liste/index.php?id=17).

Vi possono aderire tutte le associazioni 
che lo condividono.

Ricordiamo che il caccia turco e' stato abbattuto 
lo scorso 24 giugno
mentre volava in uno spazio aereo prossimo al 
limite delle 12 miglia dalla
costa siriana dopo aver sconfinato 15 
minuti prima nello spazio aereo
siriano, come le stesse autorità turche 
ammettono. Contestiamo l'operato
del Ministro Terzi che dà sostegno 
alla posizione del governo turco in
seno alla Nato. Il governo italiano 
dovrebbe invece condannare gli
sconfinamenti degli aerei militari 
turchi in Siria (cosa ammessa come
"frequente" dallo stesso presidente 
turco Gul) che aggravano la tensione
nell'area anziché allentarla.

Tutto ciò mentre l'Onu e' impegnata in una difficile missione tesa a
fermare gli scontri tra l'esercito di Damasco e gruppi armati
dell'opposizione.

La lotta per la difesa dei diritti umani, violati 
dal regime siriano, non
passa attraverso un intervento della Nato e 
neppure attraverso un sostegno
alla guerra civile ma attraverso 
l'intervento di mediazione dell'Onu.

Ogni ricerca del "casus belli" 
per internazionalizzare il conflitto e far
salire ulteriormente la 
tensione va assolutamente condannata.

Alessandro Marescotti
Peasidente 
di PeaceLink
a.marescotti at peacelink.it
cell.3290980335

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