Re: R: [pace] Un intervento di Giuliana Sgrena sulla Siria



Io vi dico la minima esperienza personale, ammesso possa servire: un anno fa ero in Siria, come turista con diversi contatti con alcuni Siriani. Ricordo che la festa nazionale (non ricordo la data esatta) era piena di cittadini con bandierine siriane ma niente contro il regime. A Damasco centro so di un paio di manifestazioni a favore del regime. In quel periodo a Daraa c'erano i problemi più gravi e già si diceva che erano spuntate armi da alcune moschee (le mie fonti erano persone normali); mi hanno riferito di minacciosi fronteggiamenti a Homs. Si parlava di morti all'università poi smentiti dagli studenti. I Sunniti mi dicevano che ai posti di blocco veniva chiesto il gruppo di appartenenza e molti mentivano dichiarandosi cristiani. Insomma era difficile farsi un'idea precisa di quel che accadeva; certamente non pensavo che la situazione sarebbe così degenerata. Per dirla in due parole l'impressione che ho riportato a casa è che il regime godeva di un forte appoggio da parte di una parte della popolazione (ricordo molto bene la cena cui andai con l'insegnante di mia figlia all'università di Damasco che, con un bicchiere di vino in mano, difendeva con vigore la possibilità in Siria di bere tranquillamente alcool in pubblico e di potersi dichiarare ateo); ricordo anche che i Curdi dicevano tutto il male possibile del regime, come molti Sunniti incontrati. In molti si sentiva una deferenza verso il governo che era di facciata, dettata dal timore di rappresaglie. Tra gli studenti stranieri la consegna era di non parlare di politica con i Siriani perché troppe erano le spie e si potevano avere problemi (io ho avuto il cellulare bloccato dalla polizia, me lo hanno confermato all'azienda dei telefoni). Credo ci sia una interessante società civile che avrebbe molto da dire in Siria, si intuisce una tolleranza religiosa che data da un millennio, ma adesso la situazione è quella della Jugoslavia negli anni '90.
Queste sono le impressioni personali.
TC

Il 21/06/2012 09:07, sebastiano cosenza ha scritto:
Il merito di peacelink è sicuramente quello di smascherare le bugie in tempo
di guerra. Mi permetto di aggiungere  che ,sempre in tempo di guerra,
dovrebbe essere  anche quello di far emergere LA VERITA'.
Se la verità è che se la stragrande maggioranza dei siriani appoggia il suo
presidente (che anche a me non piace), ciò   bisogna raccontarlo  ,
altrimenti non si fa buon giornalismo.
Non è che una verità diventa bugia  solo perché lo ammette pure Kissinger.

sebastiano

-----Messaggio originale-----
Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto
di Alessandro Marescotti
Inviato: mercoledì 20 giugno 2012 21.28
A: Lista pace Peacelink
Oggetto: R: [pace] Un intervento di Giuliana Sgrena sulla Siria

Come moderatore vorrei ricordare che questa lista non e' il luogo adatto per
continuare tale discussione.

Ci stiamo occupando delle bugie di guerra perche' le guerre non vengano
preparate e giustificate con la manipolazione dell'informazione.

Stiamo cercando di verificare, con l'aiuto di tutti, l'attendibilita' delle
informazioni che riceviamo.

Il moderatore

www.peacelink.it

-----Original Message-----
From: "Sebastiano Cosenza"<sebastiano.cosenza at fastwebnet.it>
Sender: pace-request@peacelink.itDate: Wed, 20 Jun 2012 17:27:12
To:<pace at peacelink.it>
Reply-To: pace at peacelink.it
Subject: R: [pace] Un intervento di Giuliana Sgrena sulla Siria

Se vogliono, possono  scegliere liberamente anche  il loro dittatore.   Non
capisco perché dobbiamo intrometterci nei cazzi della  Siria e non in quelli
,per esempio, del Baharein , della Saudi Arabia, del Qatar ?    Credi che le
petrodittature  del golfo siamo  più tolleranti del regime di  Assad ?
Certo non è  tenero per il nostro metro di giudizio, ma vai a chiedere alle
donne  della tirannia  Saud  se non preferirebbero  il regime Assad.
seb

-----Messaggio originale-----
Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto
di Farmacia San Cassiano
Inviato: mercoledì 20 giugno 2012 16:24
A: pace at peacelink.it
Oggetto: Re: [pace] Un intervento di Giuliana Sgrena sulla Siria

ma stai scherzando? Marescotti l'ha giustamente definito regime
dittatoriale.
anche solo leggendo le prime righe sull'argomento di wikipedia si scopre che
è stato designato dal padre e che è diventato presidente prima di averne
l'età prevista dalla legge siriana.
Per non parlare dei crimini commessi da padre e figlio prima del 2011.
Un conto è intervenire militarmente per imporre il proprio concetto di
democrazia ( in realtà i propri interessi) un conto è intervenire in tutte
le maniere NONVIOLENTE perchè i Siriani possano scegliere liberamente il
proprio governo.

Enrico Usvelli


----- Original Message -----
From: "Sebastiano Cosenza"<sebastiano.cosenza at fastwebnet.it>
To:<pace at peacelink.it>
Sent: Wednesday, June 20, 2012 12:42 PM
Subject: R: [pace] Un intervento di Giuliana Sgrena sulla Siria


Cosa significa "..... non salvando il regime di Assad" ?    Non è compito
nostro decidere cosa vogliono i  siriani. Se vogliono salvare il loro
presidente  Assad se lo tengano, noi non dobbiamo interferire. Questo è il
concetto di democrazia.  L'occidente si è sempre arrogato il diritto di
scegliere per gli altri  e insegnare la DEMOCRAZIA, salvo poi fare marcia
indietro quando i vincitori non ci  piacciono   ...  l'Algeria insegna.

sebastiano

-----Messaggio originale-----
Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto
di Alessandro Marescotti
Inviato: domenica 17 giugno 2012 21:52
A: pace at peacelink.it
Cc: redazione at peacelink.it
Oggetto: [pace] Un intervento di Giuliana Sgrena sulla Siria

Mi sembra molto interessante e condivido l'intervento di Giuliana Sgrena
sulla Siria e sui pacifisti. Gli "arabisti" dell'appello sulla Siria sono
intervenuti con i loro commenti (e l'immancabile attacco a Marinella
Correggia), che potete leggere in coda a queste due pagine web:

http://giulianasgrena.globalist.it/Detail_News_Display?ID=23141&typeb=0
http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=23163

Giuliana Sgrena conclude il suo intervento così: "Ma noi pacifisti, mi ci
metto anch'io, dobbiamo muoverci al di fuori degli schemi della propaganda
di guerra, da qualsiasi parte venga. Cercare degli interlocutori, anche se
è difficile, forse non è impossibile. Premere sui paesi perché appoggino
il piano dell'Onu invece di farlo fallire e sostengano una pace negoziata
invece di ritirare gli ambasciatori. E soprattutto applichino un vero
embargo delle armi. Perché sappiamo bene che qualcuno l'intervento
militare attraverso i contractors, il Qatar o al Qaeda, l'ha già
cominciato. Quindi non c'è tempo da perdere. Se vogliamo la pace dobbiamo
costruirla ponendo fine al bagno di sangue, impedendo l'intervento della
Nato, ma non salvando il regime di Assad".

Vorrei essere chiaro per quello che penso.

Credo sia giusto definire i nostri avversari:

1) il regime dittatoriale siriano e le sue violezioni dei diritti umani
2) le menzogne di guerra (per condannare Assad basta Assad, non bisogna
inventarsi che stacca la spina alle incubatrici)
3) la violenza di chi vuole ribaltare il regime con la forza e non concede
spazio a un'altra forma di trasnsizione democratica e nonviolenta
4) i fomentatori esterni esterni dell'insurrezione armata, dal Qatar
all'Arabia Saudita, dalla Turchia agli Stati Uniti


E i nostri alleati:
1) gli oppositori nonviolenti al regime
2) i promotori di “Mussalaha”, una iniziativa di riconciliazione
nonviolenta, e tutti coloro che - all'interno delle religioni - operano
per il dialogo
3) i corpi civili di pace messi in campo dalla società civile
internazionale
4) gli osservatori dell'ONU, efficacemente protetti, a supporto di un
piano di "cessate il fuoco".



Alessandro Marescotti
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