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RE: [pace] La riconciliazione popolare dal basso in Siria. Un tentativo da appoggiare
- Subject: RE: [pace] La riconciliazione popolare dal basso in Siria. Un tentativo da appoggiare
- From: pilar anita quarzell castel <pilarcastel at hotmail.it>
- Date: Sat, 16 Jun 2012 11:11:30 +0200
- Importance: Normal
ah, finalmente un po' di pace , anche se uno spiraglietto, su questa questione della siria su cui vengo bombardata da email per lo pù deliranti (da anni di piombo) con foto dell'una e dell'altra parte inneggiando alle armi e alla violenza, tant'è che ho deciso che non andrò alla manifestazione, anche perchè hanno bandito la bandiera della pace (!). Povera Siria e povere siriane.
Marinella, la Mussahala ha un sito, un'indirizzo email? Sarebbe opportuno metterla in risalto e contrastare questi link violenti che impazzano sulla rete. paci, pilar
> Date: Sat, 16 Jun 2012 10:38:20 +0200 > From: a.marescotti at peacelink.it > To: news at peacelink.it > CC: pace at peacelink.it > Subject: [pace] La riconciliazione popolare dal basso in Siria. Un tentativo da appoggiare > > MUSSALAHA: la riconciliazione popolare dal basso tentata in Siria. Un > tentativo da appoggiare > > di Marinella Correggia > > Come una rosa (di Damasco) sbocciata nel sangue e nelle macerie di un > paese che potrebbe sfasciarsi, ci arriva la notizia di un tentativo di > riconciliazione dal basso, un’ iniziativa popolare e nonviolenta iniziata > addirittura a Homs – città simbolo degli scontri - ma che prevede di > espandersi in altre città e villaggi. Per dire no a una guerra > confessionale in Siria e no a un intervento armato esterno genere Libia (e > un destino analogo). Ci stanno lavorando siriane e siriani, laici ma > soprattutto appartenenti alle diverse religioni e comunità che fino al > 2011 convivevano in pace. > > Si chiama Mussahala: “riconciliazione” in arabo. Ne riferisce la Radio > vaticana sulla base delle notizie dell’agenzia cattolica Fides. Sarebbe un > miracolo, in un contesto di scontri sanguinosi fra esercito e gruppi > armati, e atroci violenze settarie, che va avanti da mesi grazie alle > determinanti ingerenze di paesi occidentali e del Golfo. Mussahala tiene a > essere un tentativo del tutto siriano, senza manipolazioni esterne. Ma è > utile e sarebbe doveroso appoggiarlo. > > L’idea di base è: “siamo martoriati da mesi e mesi, non vogliamo la guerra > e dobbiamo fare la pace”. Come scrive la Radio vaticana e come confermano > fonti all’interno della Siria, Mussahala è “la dimostrazione, e anche la > speranza, di una terza via, alternativa al conflitto armato e a un > possibile intervento militare dall’estero, invocato dal Consiglio > Nazionale Siriano”. L’agenzia cattolica Fides spiega che Mussahala “colma > un vuoto creato dal rumore delle armi: non parteggia per alcuna delle > parti in lotta, nasce spontaneamente dal basso, dalla società civile, da > tutti quei cittadini, parlamentari, notabili, sacerdoti, membri di tutte > le comunità etniche e religiose, che sono stanchi della guerra”. > > Fra i promotori e i maggiori sostenitori dell’iniziativa vi sono i > cristiani di Homs, di tutte le confessioni. Si sono esposti personalmente > soprattutto due preti greco-cattolici, padre Michel e padre Abdallah, il > siro-cattolico padre Iyad, il maronita padre Alaa, il siro-ortodosso padre > Khazal. > > Nei giorni scorsi a Homs si sono svolti due incontri con straordinaria > partecipazione popolare. Membri di tutte le comunità che compongono la > società siriana: alawiti, sunniti, drusi, cristiani, sciiti, arabi sono > arrivati a dichiarazioni comuni, con abbracci e impegni solenni, per la > riconciliazione fra gruppi, famiglie e comunità alawite e sunnite - > protagonisti principali del conflitto in corso – che si sono pubblicamente > impegnate a “costruire una Siria riconciliata e pacifica”, in nome del > rispetto reciproco. Mussalaha si appella a tutte le parti in lotta e a > tutti i leader in campo per restituire “pace e sicurezza al paese e alla > popolazione”. > > Il tutto avviene in un clima mediatico intossicato ai massimi livelli e > che come già in passato (Libia, Iraq, Jugoslavia) vede i media mainstream > e perfino rapporti dell’Onu (fuori dalla Siria) e di organizzazioni > umanitarie riferirsi a “fonti” di parte. Così, i massacri e le violenze > vengono invariabilmente attribuiti a una delle due parti, accelerando la > costruzione del consenso necessario a un’altra azione militare stile Libia > oppure ad accentuare lo scenario di guerra per procura già in atto. Il > contrario di quel che occorrerebbe per un vero negoziato di pace. > > Mentre l’integralismo religioso e le divisioni settarie giocano un ruolo > di propulsore bellico nella tragedia siriana, ecco che altri gruppi > religiosi operano per la pace. Occorrerebbe sostenerli, in particolare in > Italia, fronteggiando le dichiarazioni bellicose del ministro degli > Esteri. E il coro assordante dei media. E dei “nuovi media”. > > Qualcuno oserà boicottare anche Mussahala? > > Marinella Correggia > > Per altre notizie sulla Siria vedi anche: http://www.sibialiria.org > > > --- > Alessandro Marescotti > http://www.peacelink.it > Sostieni la telematica per la pace, versa un contributo sul c.c.p. > 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink, C.P. 2009, 74100 Taranto > (TA) > > -- > Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html > Archivio messaggi: http://lists.peacelink.it/pace > Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/pace > Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: > http://web.peacelink.it/policy.html > |
- References:
- La riconciliazione popolare dal basso in Siria. Un tentativo da appoggiare
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
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