"Il regime siriano ha staccato l'elettricità e ha bloccato le incubatrici"



Ecco cosa leggevamo su Corriere della Sera del 9/2/2012.

La fonte delle incubatrici scollegate era quella dei "Comitati di coordinamento locali degli attivisti".

Quanto ci si puo' fidare di un'insurrezione armata imbeccata dal Pentagono e che diffonde simili notizie rivelatesi poi delle bufale?

Perche' qualche arabista non fa un archivio online dei manipolatori dell'informazione?

Perche' nella black list ci dovremmo finire noi che denunciamo le bugie di guerra?

Si noti bene: il titolo dell'articolo era "Il Pentagono prepara i piani". E le incubatrici - e' facilmente intuibile - erano l'imbeccata del Pentagono. 

Ma come si fa ad avere fiducia in un'insurrezione armata che e' cosi' ben pilotata dall'esterno?

Alessandro

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Siria, il Pentagono prepara i piani

Ma la Ue esclude un intervento militare. Secco avvertimento di Putin 

Sul dossier siriano la Casa Bianca ha intensificato i contatti con gli alleati europei, la Turchia e il Golfo

WASHINGTON - Due segnali che cambiano la percezione e la cornice della crisi siriana negli Usa. Il primo arriva dal Pentagono. I generali - hanno confidato ufficiali anonimi alla Cnn - hanno iniziato l' esame delle opzioni militari possibili. Devono essere pronti, hanno spiegato, nel caso che la Casa Bianca ritenga di ricorrere alla forza. È evidente che al Pentagono ci stanno lavorando da tempo e l' indiscrezione, pilotata, è per indicare un probabile cambio di rotta. L' altro segnale, che serve a giustificare il primo, è il «tono» di molti media americani su quanto avviene in Siria. Ecco allora grande spazio alle testimonianze che rivelano la repressione del regime. La Casa Bianca, frustrata dall' atteggiamento di Russia e Cina all' Onu, esplora soluzioni diverse. Dunque, è al lavoro per varare, insieme agli alleati europei, nuove sanzioni che incidano sulla già debilitata economia siriana. Intensi in queste ore i contatti con i partner. A cominciare dai turchi che hanno in mente una conferenza internazionale. Un forum che potrebbe approvare altre iniziative, comprese quelle più «muscolari». Se la diplomazia - che resta per Obama lo strumento principale - dovesse fallire si penserà ad altro. Gli «specialisti» suggeriscono alcuni scenari: armi ai ribelli (in modo diretto o indiretto), patto d' azione con Qatar e Arabia Saudita, uso della Turchia come base d' appoggio per gli insorti, imposizione di corridoi per impedire a elicotteri e blindati di colpire i civili. E sopratutto il ricorso a due attori insostituibili per questo tipo di conflitti: unità speciali e droni. In realtà, secondo alcune informazioni, i commandos qatarioti e inglesi sarebbero già attivi, con un paio di «uffici di coordinamento» a Iskenderun, Turchia. Una località dove è stato segnalato l' arrivo di aerei cargo legati a operazioni clandestine. Per quanto riguarda i droni non c' è problema: sono nelle basi turche da mesi. L' opzione militare ha però degli avversari. Non sono pochi gli addetti 
Guido Olimpio 
Twitter @guidoolimpio golimpio at rcs.it 

9/2/2012
Corriere della Sera
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