Secondo Ossamah Al Tawel del Cscd la
strage di Houla è responsabilità del regime, che ha coperto dei soldati deviati
che hanno sostenuto una vendetta privata.
Lorenzo Galbiati
Da:
pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di valeria.sonda at alice.it
Inviato: mercoledì 30 maggio 2012
23.02
A: pace at peacelink.it
Oggetto: R: [pace] Re: [pace]
HOULA, L’UNICA COSA CERTA È L’ORRORE (E FORSE UNA PROSSIMA GUERRA)
Io credo a Marinella e
alle testimonianze che ha raccolto. La rivoluzione di un popolo contro un
dittatore è legittima. Ma chi ha creduto che per cacciare un dittaore
assassino fosse giusto aprire le porte di casa ad altri dittatori
assassini o è stato ingannato con false informazioni, o ha
tradito la rivoluzione o è stato costretto con la
violenza a farlo.
Valeria Sonda
----Messaggio
originale----
Da: bdndante at gmail.com
Data: 30-mag-2012 21.27
A: <pace at peacelink.it>
Ogg: [pace] Re: [pace] HOULA, L’UNICA COSA CERTA È L’ORRORE (E
FORSE UNA PROSSIMA GUERRA)
condivido l'analisi di Marinella Correggia e ricordo le 10 regole
dettate da Noam Chomsky contro la manipolazione del potere (qualsiasi
forma di potere). Abbiamo visto troppe menzogne per sostenere con
leggerezza un'altra "guerra umanitaria" o "missione di
pace". Questo è
un sito dedicato alla pace, ben amministrato da Alessandro Marescotti,
chi ha voglia di lanciare proclami a interventi militari vada a
scrivere altrove, troverà sicuramente spazio
Dante Bedini
Il 30/05/12, tiziano cardosi<tcardosi at indire.it> ha scritto:
> ricevo da Marinella Correggia che mi autorizza a postare la sua bella
> analisi delle montature
> sembra di rileggere le cronache del Kossovo cui sono stati cambiati solo
> i nomi dei posti
>
> *********
>
> HOULA, L’UNICA COSA CERTA È L’ORRORE (E FORSE UNA PROSSIMA
GUERRA)
> Di questa strage degna di Erode il colpevole da tutti indicato è
> l’esercito siriano e soprattutto milizie pro-regime che
l’opposizione
> chiama/shabiha/. Il governo incolpa invece i terroristi, ma le
> possibilità di un intervento militare estero sono molto aumentate.
> Ma ci sono prove di chi sia stato, soprattutto a uccidere da vicino,
> sgozzando, bambini e donne? In realtà no.
> Mentre il generale Mood capo degli osservatori Onu non accusa di preciso
> nessuno per le esecuzioni, Hervé Ladsous sottosegretario Onu per il
> peace-keeping sostiene che “ci sono sospetti che combattenti
pro-Assad
> siano responsabili di alcune delle uccisioni”, aggiungendo di non
aver
> ragione di credere che “elementi terzi” – o forze
esterne – siano
> coinvolti, ma di non poterlo escludere.
> Rupert Colville, portavoce della Commissaria Onu per i diritti umani
> Pillai, dice che “testimoni accusano le milizie pro-regime”.
Dove li
> avete intervistati? Risposta di Colville: “Al telefono. Abbiamo da
tempo
> una rete locale di persone che ci danno notizie”. La rete di
informatori
> del Commissario, va detto, è formata da soli oppositori. Ma potete
> confermare che sono stati gli shabiha? “Non dico che siamo certi,
> chiediamo un’indagine”.
> Luis Fonseca, corrispondente dalla Siria di /Prensa Latina, /dà tutto un
> altro resoconto: “Abbiamo visitato l’area con alcuni
giornalisti e gli
> osservatori Onu. Diverse persone, gente del popolo, mi hanno detto che
> gruppi di terroristi hanno approfittato degli scontri fra esercito e
> armati per fare la strage nelle case dando la colpa al governo. Hanno
> anche usato Rpg per rompere i muri facendo credere a colpi di
> artiglieria dell’esercito. E del resto un osservatore in forma
anonima
> mi ha detto di aver registrato 3.000 violazioni alla tregua da parte
> dell’opposizione armata; molte meno da parte
dell’esercito”.
> Anche madre Agnès-Mariam de la Croix, del centro di informazione
> cattolico /Vox Clamantis/(diocesi di Homs) chiede di mettere i testimoni
> a confronto: “Credo sia una dolorosissima montatura. Come è
possibile
> anche per dei sopravvissuti identificare l’appartenenza di uomini
armati
> e mascherati, magari vestiti apposta di verde?” E “perché il
regime
> dovrebbe fare/harakiri/da solo ordinando o permettendo un simile orrore
> sapendosi già sull’orlo di un attacco?”. Il problema è che
“tanti hanno
> paura di parlare contro i terroristi. Rischiano morte e rapimenti, già
> successo”.
> Gira anche una lista dei bambini morti, che sarebbero in gran parte di
> una famiglia alaouita, la minoranza filogovernativa. E c’è chi
ricorda
> casi precedenti, poi rivelatisi strumentali alle guerre.
>
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