Scalfaro, come noi, vedeva il 2 giugno festa tutta civile e niente affatto militare ++



A Giovanni Bachelet, persona (e deputato) attento alle cose, sembra di ricordare che Scalfaro vedeva il 2 giugno come lo vediamo noi, festa tutta e solo civile, e per nulla militare.
Per favore, Presidente Napolitano, ci ripensi per il rispetto della verità e della storia, e del momento che l'Italia sta vivendo.
Enrico Peyretti, Torino
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Il 30/05/2012 21:03, Giovanni B. Bachelet ha scritto:
Caro Enrico,

Un argomento a sostegno del 2 giugno civile, che non avrei tralasciato, è il precedente storico e politico: con motivazioni simili (il 2 giugno è la nascita della Repubblica e l'elezione della Costituente; la festa delle Forze Armate è invece il 4 novembre) Oscar Luigi Scalfaro, in tutti e 7 gli anni della sua presidenza, decise di non celebrare il 2 giugno con la parata militare, ma in altro modo. O ricordo male?

Un caro saluto a tutti
Giovanni

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On May 30, 2012, at 8:21 PM, Enrico Peyretti <enrico.peyretti at gmail.com> wrote:



-------- Messaggio originale --------
Oggetto: Il 2 giugno è tutto civile e niente militare ++
Data: Wed, 30 May 2012 20:08:17 +0200
Mittente: Enrico Peyretti <enrico.peyretti at gmail.com>
A: destinatari-ignoti:;




-------- Messaggio originale --------
IL 2 GIUGNO è TUTTO CIVILE E NIENTE MILITARE







Il problema della parata militare del 2 giugno non è solo il lutto per il terremoto: il fatto è che questa festa è tutta e solo civile, è festa del voto popolare, della Costituzione, del lavoro, perciò della democrazia. Col 2 giugno 1946 i militari c'entrano come i cavoli a merenda. Se c'è una ricorrenza nazionale pura dalle armi è questa. Festeggiare la Repubblica con l'esibizione delle armi è una stortura mentale, perché identifica la comunità civile con la guerra invece che con la regola di pace e di giustizia. Anche la guerra di difesa, se davvero tale e davvero necessaria, è tristezza e non è mai festa (vedi Kant contro il Te Deum per la vittoria). L'arma è soltanto lugubre. Così questo 2 giugno è doppiamente luttuoso, ahinoi!
Ci ripensi, Presidente Napolitano!
Enrico Peyretti, Torino
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