Purtroppo si continua a parlare del CNS
come se fosse il centro politico di rappresentanza del popolo siriano quando
Invece anche questa missione degli
osservatori internazionali è stata favorita da tutte le opposizioni siriani, a
partire
Dal CSCD, il Coordinamento siriano per il
cambiamento democratico, i cui membri nonostante le divisioni, cercano
Di collaborare con quelli del CNS e di
sostenere la concretizzazione dei 6 punti del piano di Kofi Annan.
Continuare a rilanciare aspettandosi che la
missione degli osservatori internazionali porti alla caduta del regime
significa,
quello sì, sabotare la missione, ma del
resto si sa che Ghouliom parla in base a quanto viene pagato dalle
petromonarchie
saudite e qatariote, ossia coloro che
finanziano gli insorti armati.
Tutte cose, queste, dette anche da Gassan
Azzam del CSCD europeo alla conferenza NON C’E’ PACE SENZA SIRIA che abbiamo
appena fatto a Milano.
Lorenzo Galbiati
Da:
pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di marco
palombo
Inviato: domenica 13 maggio 2012
21.14
A: nowaroma at googlegroups.com;
semprecontrolaguerra at googlegroups.com; pace at peacelink.it
Oggetto: [pace] La conferenza
stampa Terzi-Ghalioun (CNS)
L’Italia sostiene l’opposizione siriana sulla via di
una pacificazione del Paese. Il Ministro Giulio Terzi ha incontrato alla
Farnesina il Presidente del Consiglio Nazionale Siriano (Cns), Bourhan
Ghalioun, sottolineando che è responsabilità del regime di Damasco
"porre termine alle violenze inaccettabili contro la popolazione
civile".
Violenze inaccettabili: attenuazione pressione non
sufficiente
Dopo la risoluzione Onu, che ha chiesto il cessate il
fuoco nel paese, "le violenze non sono diminuite, c'è stato segno di
attenuazione della pressione da parte del regime ma non sufficiente", ha
spiegato Terzi. "E' responsabilità delle autorità di Damasco di porre
termine alle violenze inaccettabili contro la popolazione civile", ha
aggiunto il Ministro sottolineando che il piano di Kofi Annan, per la
soluzione della crisi in Siria, non è "open ended", cioè non può
durare all'infinito, ma che in questo momento resta l'unico strumento per
porre fine "ad una situazione inaccettabile di violenza e
sofferenza" e creare un contesto che "deve diventare pacifico".
Il piano Annan "è a rischio perché il regime di
Assad lo sta sabotando", ha affermato a sua volta Ghalioun,
sottolineando che il piano dell'inviato speciale dell'Onu-Lega Araba è teso
"a porre fine alla dittatura, se così non fosse non verrebbe più
appoggiato dal popolo siriano".
Rafforzare la missione degli osservatori ONU
Per rendere più efficace il piano Annan, secondo
Terzi, occorre "rafforzare la missione degli osservatori Onu, che devono
avere la libertà di muoversi in tutto il Paese". L'Italia, ha ricordato
il Ministro, ha messo a disposizione un aereo da trasporto per gli
osservatori che, ha ipotizzato giorni fa, potrebbero arrivare anche a
diventare tremila.
Dal Consiglio Nazionale Siriano l’Italia si aspetta
invece che vengano "rassicuri i membri di tutte le comunità e quella
cristiana in particolare" che nel futuro della Siria non verranno
marginalizzate o discriminate dal nuovo contesto politico: è il pressante
invito che Terzi ha rivolto a Ghalioun, esprimendo d'altronde
"apprezzamento" per l'adesione da parte del Cns ai principi di
rispetto delle libertà fondamentali.
Il segretariato generale del Cns si riunisce oggi a
Roma per valutare gli sviluppi della situazione in Siria e esaminare la
nomina di un nuovo presidente "che verrà deciso sulla base del consenso
di tutti", ha detto Ghalioun, che a Terzi ha chiesto l'apertura di una
sede del Consiglio a Roma.
La crisi siriana sarà al centro anche del Consiglio
Affari Esteri dell’UE in programma lunedì 14 maggio a Bruxelles, che tra gli
altri argomenti avrà il Medio Oriente, l’Afghanistan (in vista del vertice
NATO di Chicago), Myanmar e Ucraina (con il caso dell’ex premier Timoshenko).
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