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Da Avvenire-Siria,assassinato figlio di oppositore "per il dialogo nazionale senza interferenze straniere"
- Subject: Da Avvenire-Siria,assassinato figlio di oppositore "per il dialogo nazionale senza interferenze straniere"
- From: marco palombo <elbano9 at yahoo.it>
- Date: Sat, 5 May 2012 08:22:01 +0100 (BST)
Colpire, quando c'e' un conflitto piu' o meno violento, le parti che si muovono per un dialogo e' sempre stata una strategia di chi vuole invece che il conflitto degeneri in violenza sempre maggiore.
Questo sta avvenendo anche in Siria, quello che possiamo fare e' cercare di sapere e fare conoscere queste cose e segnalare chi e' che preme perche' il conflitto siriano precipiti verso la violenza.
Siria,assassinato figlio di oppositore "per il dialogo nazionale senza interferenze straniere" e altre notizie da Avvenire.
Questo piccolo articolo dell’ Avvenire, venerdi’ 4 maggio, riporta ben quattro notizie da approfondire: - la prima e’ quella che da il titolo al pezzo, la fonte e’ l’ Osservatorio siriano dei diritti umani , - la seconda e’ l’ uccisione in un agguato del figlio di un oppositore, che ieri aveva firmato con altri un manifesto “per rilanciare il dialogo nazionale senza interferenze straniere” - la terza e’ la dichiarazione del portavoce delle missione ONU secondo il quale “la missione sta avendo effetto”, - l' ultima e’ l’ accusa, dell’ ambasciatore siriano in Libano, a Qatar e Arabia Saudita di essere dietro il carico di armi sequestrato nelle stive di una nave che stava raggiungendo il Libano dopo essere partita dalla Libia. Queste notizie, non molto evidenziate graficamente nell’ articolo (gli spazi tra i diversi argomenti li ho messi io), mi sembrano importanti e non allineate con la narrazione dei media ufficiali occidentali sulla Siria. marco Raid al campus di Aleppo: uccisi 4 studenti Di Federica Zoja Aleppo, prima citta’ della Siria settentrionale, nel mirino delle forze governative. Nella notte fra mercoledi’ e giovedi’, durante l’ irruzione della polizia nel campuus universitario della citta’ quattro studenti sono rimasti uccisi e altri 28 feriti. A riferirlo e’ stato l’ Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione non governativa ,secondo cui le forze di Bashar-el-Assad hanno compiuto anche 200 arresti. A seguito del bliz, l’ ateneo ha sospeso ogni attivita’. Da Aleppo e’ giunto l’ appello dei vescovi di Siria che, riuniti nei giorni scorsi, hanno espresso una ferma condanna della violenza. Nel frattempo, in una giornata che ha lasciato sul terreno 22 vittime, un misterioso commando armato ha assassinato Ismail Haidar, figlio di Ali Haider, leader del partito Nazional-sociale siriano (Psss), uno dei principali dell’ opposizione di regime: secondo il quotidiano filo-governativo Al-Baath, che ne ha dato la notizia, Ismail e un suo amico sono satati crivellati di proiettili lungo la strada che collega Homs, nel centro del paese, a Masyaf, un centinaio di chilometri a Nord-ovest. Intervistato, il padre della vittima ha respinto le condoglianze, “perche’ il sangue di mio figlio, non vale piu’ di quello di qualunque altro cittadino siriano”. Ieri Ali Haidar e altri oppositori avevano firmato un manifesto comune per “rialanciare il dialogo nazionale senza interferenze straniere “. Nonostante i diffusi episodi di violenza, Neeraj Singh, portavoce a Damasco della missione di monitoraggio dell’ Onu in Siria (Unsmis), ha dichiarato: “Abbiamo osservato che la presenza della missione sta avendo effetto”. Attualmente la missione conta 50 membri, ma nei prossimi giorni e’ destinata ad aumentare fino a 300 unita’. Singh ha ammesso comunque che “Il cessate il fuoco non e’ stabile”. Ieri il capo della missione, il generale norvegese Robert Mood, e’ giunto ad Homs. Da parte di Damasco, nuove accuse ad Arabia Saudita e Qatar, monarchie ritenute responsabili di armare l’ opposizione. L’ ambasciatore siriano in Libano, Ali Abdel-Karim Ali, ha accusato Riad e Doha di essere dietro al carico di armi nascosto nelle stive di una nave intercettata venerdi’ al largo delle coste libanesi, la Luftallah II, salpata dalla Libia e giunta in Libano dopo una tappa ad Alessandria d’Egitto. La Marina libanese l’ ha intercettata prima che facesse rotta per un porto siriano. Dall’ Avvenire di venerdi’ 4 maggio |
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