RE: [pace] Lettera al Presidente per un 2 giugno civile
- Subject: RE: [pace] Lettera al Presidente per un 2 giugno civile
- From: Paolo Bertagnolli <paolo_bertagnolli at hotmail.com>
- Date: Fri, 27 Apr 2012 10:01:17 +0000
- Importance: Normal
Ho già inviato, per posta ordinaria, la mia lettera al presidente Napolitano il 24 04.
Paolo Date: Thu, 26 Apr 2012 16:00:42 +0200 From: enrico.peyretti at gmail.com To: azionenonviolenta at sis.it; sullasoglia at yahoogroups.com; nonviolenti at lists.unbit.it; pace at peacelink.it; mir-riconciliazione at yahoogroups.com; paxchristi at yahoogroups.com; lista123lm at gmail.com Subject: [pace] Lettera al Presidente per un 2 giugno civile Ho scritto al Presidente Napolitano questa lettera. Ognuno può scrivergli nella forma che preferisce. Firmare con nome e indirizzo stradale preciso, affrancare normalmente. Ciao, Enrico ++++++++++++++++++++++++++++ Al Presidente della Repubblica Palazzo del Quirinale, 00186 Roma Torino, 27 aprile 2012 Per una festa della Repubblica e della Costituzione tutta civile
Signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sono un cittadino che apprezza molti aspetti del Suo servizio civile alla Repubblica.
Voglio essere
obbediente alla Costituzione italiana, scritta subito
dopo il
flagello del secondo conflitto mondiale, e proprio per questo
tesa al
ripudio della guerra stessa, come dispone l'articolo 11. È
la stessa Costituzione che ci indica che la nostra Repubblica è
fondata sulla forza del lavoro (articolo 1) e non delle armi.
Molti ritengono ancora che la Repubblica abbia bisogno della pericolosa difesa armata, nonostante una reale ma ignorata storia di difesa nonviolenta dei diritti umani e dei popoli. Così, nella preparazione e fabbricazione di armi supercostose – come gli F35, strumenti di guerra aggressiva - si sprecano enormi risorse materiali e umane, anche con profitti indebiti. Per tutto questo anch'io con tanti altri non posso comprendere perché la Festa della Repubblica, il 2 giugno, venga celebrata con le parate militari, la sfilata della armi, la mostra degli ordigni bellici. E' una contraddizione divenuta ormai insopportabile, che ignora e offende il senso profondo della Costituzione e la coscienza civile. L'emblema più vero della Repubblica non sono le armi, ma le arti, la cultura, la scienza, tutto il lavoro umano, anzitutto il più umile e meno rispettato. Il 2 giugno ricorda un giorno di democrazia, di dignità popolare. La scheda è un mezzo civile, alternativo all'arma che uccide. Nessun altro giorno di festa nazionale italiana è altrettanto libero ed estraneo alle armi e al loro funesto simbolismo. Il 2 giugno hanno diritto di sfilare soltanto le forze del lavoro, i sindacati, le categorie delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del servizio civile. Non i militari e le armi.
I militari hanno già la loro festa, il 4 novembre,
che
ricorda una guerra che si poteva e doveva evitare, e una
vittoria
militare dolorosissima e dannosa per la storia italiana, tanto
che
portò al fascismo.
La saluto con rispetto, con fiducia e attesa. -- - Enrico Peyretti ------------------------ --------------- http://www.peacelink.it/tools/author.php?=63 ----------- www.ilfoglio.info ---- www.serenoregis.org - http://cisp.unipmn.it --------------------------------- ------ Segnalo rass.stampa: www.finesettimana.org |
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