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Re: [pace] per aderire alla lettera di dissociazione da Monti&Napolitano in ginocchio dal petromonarca bellicoso
- Subject: Re: [pace] per aderire alla lettera di dissociazione da Monti&Napolitano in ginocchio dal petromonarca bellicoso
- From: Nicoletta Crocella <nicam6 at gmail.com>
- Date: Fri, 20 Apr 2012 21:43:58 +0200
firmi personalmente, ed ho inoltrato la mail ad amici e parenti, e la pubblico sul mio blog, così da condividere su facebook, se sei daccordo Nicoletta Crocella Il 20/04/12, Mari Cor<mari.liberazioni at yahoo.it> ha scritto: > Trovate sul manifesto > http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20120420/manip2pg/14/manip2pz/321507/ > la versione - tagliata e resa chissà perché anonima - della lettera di > dissociazione che singoli e gruppi potrebbero firmare. La genuflessione di > Monti&Napolitano (e lasciam perdere Alemanno) davanti all'emiro è penosa e > come cittadini dovremmo dissociarci. Quando ci saranno abbastanza firme si > potrà mandare. > Marinella > > DISSOCIAZIONE DA MONTI E NAPOLITANO IN GINOCCHIO DALL’EMIRO QATARIOTA > Marinella Correggia > > Per dignità, per principio e per politica dovrebbero dissociarsi dalle > genuflessioni delle massime istituzioni italiane nei confronti dell’emiro > del Qatar tutti i movimenti e cittadini italiani che lavorano contro le > guerre e contro gli altri e collegati orrori della geopolitica attuale: > ingiustizia climatica, disuguaglianze sociali fra gruppi e fra paesi, > modello produttivo che nega i beni comuni e nobilita l’oscenità della > ricchezza. > Si potrebbe indirizzare ai due (lasciamo perdere Alemanno) una lettera > aperta di questo tenore. > “Presidenti Monti e Napolitano, come italiani impegnati contro le guerre, la > distruzione del clima e le ingiustizie ci dissociamo dal atto di > vassallaggio che avete compiuto ai piedi dell’emiro del Qatar il 16 aprile > 2012. La nostra (o meglio: vostra) Italia che da sempre obbedisce ai voleri > economico-militari del colosso Usa, è adesso entrata anche nell’harem di > al-Thani. Il quale può certo ben pagare i suoi protetti (e non solo le sue > tre mogli ufficiali): malgrado le ingenti spese per i lussi e le guerre ha > un saldo attivo equivalente a 60 miliardi di dollari di origine fossile. > Anche di fronte al “profumo dei petrodollari” (secondo la definizione di un > amico arabo) la dignità non ha prezzo e fareste meglio a cercare vie > d’uscita dalla bancarotta meno umilianti del prostrarvi fronte a terra. > Invece, pur di perpetuare un modello capitalista e speculativo che ha > portato l’Italia in questa situazione, si è disposti a omaggiare quanto > c’è di più lontano dall’idea di sobrietà, giustizia, etica, ecologia: il > padrone di un petroemirato. > Dal punto di vista della forma, l’Italia ha fatto davanti al mondo la solita > figura della pezzente con il braccino teso davanti a un ricchissimo emiro > ereditario (nonché golpista); una figura da barzelletta. > Dal punto di vista della sostanza, ecco alcune gesta dell’emiro ormai grosso > protagonista sulla scena geopolitica. Anche se temiamo che voi siate > d’accordo. Le petromonarchie sono da sempre uno dei cancri del mondo arabo. > Adesso ancor più. Presentandosi, lui monarca assoluto, come paladino della > democrazia in medio Oriente e Nordafrica con al-Jazeera a fare da megafono, > al-Thani insieme ai Saud offre la necessaria copertura “arabomusulmana” a > operazioni militari e di destabilizzazione come la devastante guerra in > Libia (i cui effetti sono visibili a tutti). In Siria i petromonarchi > lavorano a sabotare ogni piano di pace e sostengono l’opposizione islamista. > Per non dire del Bahrein. > Ecco poi un eco-paradosso: al-Thani si è aggiudicato la diciottesima > Conferenza dell'Onu sul clima (autunno 2012), dopo il fallimento della > sessione di Durban in Sudafrica nel dicembre 2011. Eppure il Qatar sta alla > protezione del clima come Dracula sta alla banca del sangue. Ha le emissioni > pro capite di gas di serra più elevate al mondo: incredibili 53,4 tonnellate > annue, secondo le statistiche ufficiali dell'Onu; il 435% in più dal 1990. > L'incongruo ospite del vertice sul clima 2012 insieme alle altre > petrogasmonarchie è stato in prima linea in tutti i passaggi cruciali per > rendere inefficace il pur limitatissimo Protocollo di Kyoto ed evitare > qualunque allontanamento dall'economia degli idrocarburi”. > Per firmare: mari.liberazioni(at)yahoo.it -- Nicoletta Crocella
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