lA CHIESA VALDESE NON RITIRA ILL PROPRIO
APPOGGIO AL CENTRO PERES, NONOSTANTE NELL'INCONTRO SI FOSSERO DETTI
ABBASTANZA FDAVOREVOLI, DOPO AVER VISTO LA DOCUMENTAZIONE PORTATA DAL
GRUPPO BDS ITALIA.
qUINDI BISOGNA DIFFONDERE ED INVITARE A NON
VERSARE PIù L'8 X 1000 ALLA CHIIESA VALDESE.
---------- Messaggio inoltrato ----------
Da:
carlo Tagliacozzo <carlo.tagliacozzo at gmail.com>Date:
11 aprile 2012 23:37
Oggetto: [BDS_italia] mail bombing contro la
chiesa valdese
A: Lista di coordinamento della campagna BDS italiana
<
bds_italia at inventati.org>
vi
incollo la risposta di Ricca sul finanziamento al Centro Peres.
Evidentemente la lobby filo israeliana ha funzionato e siamo tornati al
punto di partenza. a questo punto non ci resta che sospendere l'adesione
all'8permille della chiesa valdese e iniziare una mail bombing che
segnali come la loro decisione che sicuramente sarà per il finanziamento
al Centro Peres non ci permette di firmare l'8permille e quindi
sospendiamo la nostra firma fino a che non smettano di finanziare il
Centro Peres. Da notare che avevo scritto al pastore Ricca ma lui non si
è degnato di rispondermi il che vuol dire che l'incontro di roma per
loro è stata solamente un'occasione per conoscere meglio le nostre
posizioni, ma nulla più di questo. comunque a nome del BDS Italia
manderò una risposta a Ricca.
saluti carlo
Roma, 9
04
12
Caro Signor Poppi, grazie della Sua e-mail. Noi non
abbiamo
finanziato il Centro Peres, ma un suo progetto a favore di
bambini
palestinesi gravemente ammalati. Abbiamo ricevuto molte
critiche per
questa decisione. Noi non conoscevamo il Centro Peres,
abbiamo
semplicemente considerato il progetto, che ci è parso degno
di essere
sostenuto perché è comunque a favore di bambini e di
bambini malati.
Come ho detto, abbiamo ricevuto un fiume di critiche
e abbiamo anche
incontrato un gruppo di oppositori. Abbiamo discusso
a lungo, in sede
di Commissione, il 31 marzo scorso, la questione e
deciso di scrivere
una lettera al Centro Peres ponendo loro le due
obiezioni che più
frequentemente ci sono state fatte: (1) Qual è il
rapporto tra il
Centro e il progetto che abbiamo finanziato (gestione
diretta o
indirtte ? Quali altri progetti ? etc.); (2) Quali criteri
presiedono
alla selezione dei bambini palestinesi da curare ? Stiamo
aspettando la
risposta. Dopo di che decideremo. Quello che vorremmo
evitare è che,
alla fine dei conti, a rimetterci siano i bambini
malati. D'altra parte
prendiamo sul serio le critiche che ci sono
state mosse.Intanto sono
giunti (per la prima volta) dei progetti
presentati da enti
palestinesi: almeno uno lo finanzieremo.
Spero
di aver rispoto alle Sue
domande.
Un caro saluto
Paolo
Ricca
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