Progetto “Camminare nella libertà”, Edizioni Paoline, promosso da Mondadori, Le Monnier- MIUR



“Camminare nella libertà”. Il Decalogo tra etica, cinema, letteratura, 
filosofia e differenze di genere. 
Gli 11 volumi del Progetto sono editi dalle Edizioni Paoline e 
promossi dal Bimestrale "Rassegna dell’Istruzione" - Mondadori, Le 
Monnier- MIUR

Progetto “Camminare nella libertà”, Edizioni Paoline, promosso da 
Mondadori, Le Monnier- MIUR

Il Progetto “Camminare nella libertà”, ideato e curato dal Professor 
Pier Paolo Frigotto e realizzato dal Polo Liceale Statale “Guarino 
Veronese” di San Bonifacio (Verona), elabora i Dieci Comandamenti da un 
punto di vista originale, non religioso, laico, collegato anche alle 
differenze di genere, a partire dall’analisi approfondita del 
“Decalogo” di Krzysztof Kieślowski
 
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Rassegna dell'Istruzione, Mondadori, Le Monnier -MIUR presenta il 
Progetto "Camminare nella Libertà" Edizioni Paoline
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Progetto “Camminare nella libertà”, Edizioni Paoline, promosso da 
Mondadori, Le Monnier- MIUR.

“Camminare nella libertà”. Il Decalogo tra etica, cinema, 
letteratura, filosofia e differenze di genere. Gli 11 volumi del 
Progetto sono editi dalle Edizioni Paoline e promossi dal Bimestrale 
Rassegna dell’Istruzione - Mondadori, Le Monnier- MIUR

 Il Progetto “Camminare nella libertà”, ideato e curato dal Professor 
Pier Paolo Frigotto e realizzato dal Polo Liceale Statale “Guarino 
Veronese” di San Bonifacio (Verona), elabora i Dieci Comandamenti da un 
punto di vista originale, non religioso, laico, collegato anche alle 
differenze di genere, a partire dall’analisi approfondita del 
“Decalogo” di Krzysztof Kieślowski

I comandamenti sono stati letti con il contributo di autorevoli 
esperti esterni di riconosciuta levatura culturale:

Olinto Brugnoli, Ferdinando Camon, Paolo Dal Ben, Marco Dal Corso, 
Giorgio Erle, Marco Gay, Giulio Giorello, Barbara Mapelli, Raffaele 
Masto, Cettina Militello, Emilio Pasquini, Giuseppe Pellizzaro, Damiano 
Rizzi, Martino Signoretto, Piero Stefani, Laura Tussi, Marco Vannini, 
Maria Beatrice Zanotti.

Presentazione

IL DECALOGO OGGI. UN CAMMINO DI LIBERTÀ

di Pier Paolo Frigotto

 Camminerò in un luogo spazioso,

perché ho ricercato i tuoi precetti.

(Salmo 119,45)

È possibile elaborare un punto di vista originale sui dieci 
comandamenti, un punto di vista non soltanto religioso, ma anche laico 
e legato alle differenze di genere, coniugato, cioè, al maschile e al 
femminile?

È quanto si è proposto di fare il progetto, realizzato all’interno 
del polo liceale « Guarino Veronese » di San Bonifacio (Verona), dal 
titolo: Camminare nella libertà. Il Decalogo tra etica, cinema, 
letteratura, filosofia e differenze digenere.

Il Decalogo inizia nella Bibbia con una frase d’importanza decisiva 
per la comprensione di ciò che va a proporre:

« Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’
Egitto, dalla condizione servile » (Esodo 20,1; Deuteronomio 5,6).

Le singole direttive contenute sono una conseguenza dell’azione 
liberatrice di Dio. In altre parole, Dio dice al suo popolo: io ti ho 
liberato dalla schiavitù, ora ti affido dieci regole per restare libero 
e non ricadere in essa. Ti do i dieci comandamenti, le dieci leggi 
della libertà. Il fine del Decalogo,lo scopo che Dio si propone 
consegnando agli uomini i dieci comandamenti è uno solo: la libertà. 
Afferma il concilio Vaticano II: « Mai come oggi gli uomini hanno avuto 
un senso così acuto della libertà e intanto sorgono nuove forme di 
schiavitù sociale e psichica »1.

Ma che cos’è la libertà? È necessario chiederselo perché 
quotidianamente si è posti di fronte a una concezione sbagliata di essa 
che spesso produce l’opposto di quello che persegue e promuove: una 
libertà distruttiva e irresponsabile, capace di scuotere le fondamenta 
della società umana. Si tratta di una questione cruciale. La Veritatis 
splendordi Giovanni Paolo II individua proprio nella libertà il cuore 
cui vanno ricondotti « i problemi umani più dibattuti e diversamente 
risolti nella riflessione morale contemporanea»2, consapevoli che « non 
si dà morale senza libertà »3. E non esiste libertà senza morale, di 
conseguenza. Su che cosa si intenda per libertà, oggi si misurano due 
concezioni. La prima la identifica come facoltà primaria della 
condizione umana. Secondo questa visione, essa non dipende che da se 
stessa, è autoreferenziale, soprattutto è libera da qualsiasi verità, 
percepita come condizionamento o costrizione. Una seconda concezione 
vede invece la libertà come facoltà dipendente dalla ragione e dalla 
volontà. Essa agisce alla luce della verità sulla quale si misura con 
un atto

1 Conc. Ecum. Vaticano II, cost. past. Gaudium et spes, LEV, Città

del Vaticano 1965, 4.

2 Giovanni Paolo II, lett. enc. Veritatis splendor, LEV, Città del 
Vaticano

1993, 31.

3 Ibid. 34.

 

razionale e volontario. È questa la libertà che Dio, Essere libero, 
vuole per l’uomo fatto a sua immagine e partecipe della sua libertà. L’
uomo, immagine di Dio, deve poter vivere nella libertà di Dio. Il 
Decalogo rappresenta quindi il punto di riferimento necessario per 
contrastare quelle forme inadeguate di comportamento che mettono a 
repentaglio la dignità della creatura e la sua libertà. Le smaschera e 
le combatte. Quello che colpisce riflettendo sui comandamenti è il

fatto che essi, pur essendo unanimemente riconosciuti come fonte di 
giustizia e di equità, vengono da molti e sistematicamente 
trasgrediti.

Perché? ci si è chiesti. Che cosa si nasconde dietro questa evidente 
alienazione morale?

Senza Dio, si è dio. Qui sta la vertigine di una libertà percepita 
come potere assoluto, ma di fatto origine del disordine che trasforma 
la terra in un nuovo Olimpo, dai tanti dèi, senza verità e comunione.

Nel percorso affrontato, questa palese contraddizione ha condotto a 
indagare sulla doppiezza dell’uomo. Una sorta di schizofrenia che lo 
vede, da una parte, assetato di bene e di armonia e, dall’altra, 
intento ad abbeverarsi a sorgenti senz’acqua.

Da questo punto di vista, poco importa che il Decalogo nasca in un 
contesto di relazione religiosa tra un popolo e il suo Dio. Proprio 
perché esso ha a cuore il bene delle creature, le norme che propone non 
toccano soltanto la dimensione della coscienza personale, ma anche 
quella civile ed esistenziale.

I comandamenti sono stati letti con il contributo di autorevoli 
esperti esterni di riconosciuta levatura culturale: Olinto Brugnoli, 
Ferdinando Camon, Paolo Dal Ben, Marco Dal Corso, Giorgio Erle, Marco 
Gay, Giulio Giorello, Barbara Mapelli, Raffaele Masto, Cettina 
Militello, Emilio Pasquini, Giuseppe Pellizzaro, Damiano Rizzi, Martino 
Signoretto, Piero Stefani, Laura Tussi, Marco Vannini, Maria Beatrice 
Zanotti.

 Essi hanno affrontato l’argomento da diverse angolazioni:

etica, cinematografica, sociologica, filosofica, letteraria

e nelle due prospettive di genere, femminile e maschile.

Sono stati effettuati oltre venti seminari, con cadenza quindicinale, 
che per ogni comandamento hanno contemplato un primo incontro, definito 
« di base », e un secondo di approfondimento. Nell’incontro « di base » 
si è analizzato il significato di ciascuna norma del Decalogo per 
coglierne il senso originario, mettendone in risalto le successive 
interpretazioni storiche, per giungere, infine, a una possibile 
attualizzazione.

Si è quindi effettuata la visione e l’analisi approfondita di tutti i 
dieci film che compongono il Decalogo di Krzysztof Kieślowski.

Particolarmente originale è stata la lettura di un romanzo attinente 
a ciascuno dei dieci comandamenti, fatta dapprima individualmente dagli 
alunni, in seguito condivisa sotto la guida di alcuni docenti di 
lettere. Forse non è un caso che nella lingua latina « libro » e « 
libero » si esprimano con la stessa parola: liber. Il libro, infatti, è 
uno strumento indispensabile per conquistare la libertà. Leggere aiuta 
ad allargare gli orizzonti, a conoscere e a comprendere gli altri, a 
dominare le emozioni e a vincere le paure, a non farsi condizionare dai 
pregiudizi.

Nel successivo incontro di approfondimento, invece, i relatori 
esterni, partendo dal comandamento in questione, hanno invitato gli 
allievi a scoprire la drammaticità dei problemi etici, il percorso 
della ragione per trovare una risposta coerente e universale, 
scandagliando le potenzialità ma, al contempo, anche i limiti dell’
agire morale. In un contesto più ampio i giovani hanno potuto 
riconoscere come e quanto la Bibbia abbia segnato la cultura 
occidentale in ambiti assai diversi.

Nella realizzazione del progetto si è fatto ricorso a strumenti e 
metodologie attive e coinvolgenti. Ogni incontro è stato infatti 
strutturato con l’impiego dei linguaggi multimediali,

capaci di rinnovare la didattica nella scuola senza svilirla.

I seminari sono stati volutamente articolati come una sorta di « 
tavola rotonda », nella convinzione che solo una persona che sa fare 
domande può possedere delle conoscenze: interrogare significa svelare. 
Per sciogliere la rigidità di chi presenta le proprie opinioni senza 
essere disposto a metterle in discussione, è stato necessario porsi in 
gioco, guardare da più punti di vista un oggetto di conoscenza e tutte 
le sue potenzialità. I giovani hanno così imparato a cogliere ciò che è 
discutibile e insoluto.

Attraverso le domande è stato possibile offrire loro l’opportunità di 
esplorare, di trasformare il progetto in una serie di « avventure » che 
li coinvolgesse nella soluzione, nella « sfida » ai comandamenti 
stessi. Una sfida che li ha obbligati a cercare risposte spesso in 
controtendenza rispetto a quelle proposte dalla cultura dominante o dal 
«politicamente corretto», ma anche a interrogarsi personalmente sul 
senso del proprio essere liberi. E soprattutto una sfida dentro una 
stagione della vita, quella della giovinezza, che di suo propone l’idea 
di libertà, senza regole

e condizionamenti, come un canto delle sirene dal fascino 
irresistibile.

Le domande si sono spesso trasformate in strumenti attraverso i quali 
indagare i contenuti, localizzarne i molteplici aspetti, andare oltre 
il banale del « già sentito », consentendo, attraverso i dibattiti, di 
far propri i temi proposti e le idee guida.

Per raggiungere questo obiettivo, gli allievi sono stati chiamati a 
scegliersi un gruppo di lavoro relativo a un comandamento per la 
ricerca e l’approfondimento personale, aiutati da alcuni docenti dell’
istituto.

Il coordinatore del progetto ha poi convocato e preparato gli 
incontri, fornendo materiali e suggerimenti, ha predisposto un piano 
generale di lavoro per definire strategie omogenee all’interno dei 
gruppi, scambio di competenze, anche per evitare possibili 
sovrapposizioni tra i diversi argomenti di ricerca.

Alla fine del percorso, tutto ciò che è stato prodotto all’interno 
dei singoli gruppi, integralmente rivisto e rielaborato dal 
coordinatore con l’aiuto di uno staff, insieme agli interventi dei 
relatori esterni è confluito negli undici volumi della presente 
collana.

Una delle novità rilevanti del progetto è stata quella di mettere 
insieme nei gruppi di lavoro allievi d’indirizzi diversi: liceo 
classico, scientifico, linguistico e delle scienze

umane. Ciò ha rappresentato una risorsa positiva perché ha abilitato 
i giovani all’incontro costruttivo di competenze diverse.

Un secondo punto di forza è stato quello di essere riusciti ad 
accostare un gruppo numeroso di allievi, oltre un centinaio, alla 
dimensione del piacere della cultura. Il piacere di leggere un libro, 
entrare nelle dinamiche dei personaggi e nella loro psicologia, 
immedesimarsi nelle storie che prendono vita attraverso la scrittura e 
riconoscere «un’inquadratura sul mondo» attraverso l’obiettivo di un 
regista e non solo di un autore.

La scelta dei dieci comandamenti quale terreno di esplorazione ha 
permesso, inoltre, ai giovani di entrare in contatto con « il mondo » 
della Bibbia. La presenza del teologo e l’approccio ai testi mediante 
uno studio accademico sulle loro origini, sulle loro contaminazioni 
culturali, sul

loro significato di patrimonio per un intero popolo, hanno portato 
gli allievi al superamento di pregiudizi confessionali nei confronti di 
un testo che da molte tradizioni religiose è considerato «ispirato». 
Ciò a tutto vantaggio della conquista di una visione culturalmente più 
fondata, ricca e pluralista.

Terza importante innovazione è stata quella di ritenere fortemente 
orientativa l’acquisizione di una «coscienza di genere» come finalità 
del progetto: tale coscienza può consentire di superare stereotipi e 
pregiudizi sociali, ponendo in primo piano le capacità e le competenze 
della persona, indipendentemente dall’appartenenza al sesso femminile o 
maschile.

Davvero positiva si è rivelata, infine, la scelta di porre gli 
allievi non solo davanti al film d’autore ma anche « dietro » la 
macchina da presa, offrendo loro uno spazio d’espressione delle 
emozioni e degli interrogativi etici con cui si apprestano ad 
affrontare la vita. La realizzazione di un mediometraggio a partire dal 
soggetto e dalla sceneggiatura fino alle riprese e al montaggio finale 
ha stimolato nei giovani una più attenta osservazione e la capacità di 
indagine

su quegli aspetti della realtà da tradurre in immagini. Ha 
sollecitato la collaborazione reciproca valorizzando le diverse 
capacità di ciascuno.

Significativa è stata la scelta del titolo, nato da un’idea degli 
stessi allievi, Crossing-over. Si tratta di un termine che in biologia 
indica il processo della duplicazione del DNA, che mescola i caratteri 
maschili e quelli femminili in modo casuale; in questo caso invece si è 
voluto evidenziare che le storie dei protagonisti si intrecciano a 
vicenda in una sorta di «apologo» della vita umana, sempre in bilico 
tra bene e male, in cui emerge il rispetto per le persone in quanto 
tali, per la loro dignità e il loro bagaglio di valori interiori e 
spirituali.

Condividere il materiale realizzato ha aiutato a costruire un 
ambiente di riflessione attiva tra i colleghi del teamdella scuola, di 
altri istituti, tra gli studenti, tra la popolazione del territorio. 
Una parte del materiale realizzato è stata messa a disposizione in rete 
sul sito della scuola. Molto importante è stata, in particolare, l’
occasione di presentare il progetto a Madrid, presso il Liceo Statale 
Italiano.

Con la presente pubblicazione si intende anche proporre un metodo di 
lavoro che coinvolga studenti, docenti ed « esperti » in un percorso 
condiviso, in cui però l’autonoma elaborazione degli allievi assuma un 
ruolo trainante nella realizzazione di significativi prodotti 
culturali.

Dal miglioramento della scuola si otterrà una società migliore in 
quanto si avrà una comunità più preparata, più sensibile, più 
rispettosa, più civile e più onesta.

Allegati
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Mondadori, Le Monnier- MIUR (5852 Kb - Formato pdf)
“Camminare nella libertà”. Il Decalogo tra etica, cinema, 
letteratura, filosofia e differenze di genere. Gli 11 volumi del 
Progetto sono editi dalle Edizioni Paoline e promossi dal Bimestrale 
Rassegna dell’Istruzione - Mondadori, Le Monnier- MIUR Progetto 
“Camminare nella libertà”, Edizioni Paoline, promosso da Mondadori, Le 
Monnier- MIUR. Il Progetto “Camminare nella libertà”, ideato e curato 
dal Professor Pier Paolo Frigotto e realizzato dal Polo Liceale Statale 
“Guarino Veronese” di San Bonifacio (Verona), elabora i Dieci 
Comandamenti da un punto di vista originale, non religioso, laico, 
collegato anche alle differenze di genere, a partire dall’analisi 
approfondita del “Decalogo” di Krzysztof Kieślowski 


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