Rassegna dell'Istruzione - Mondadori, Le Monnier- MIUR



Bimestrale di Informazione Scolastica delle Regioni- anno LXV
Rassegna dell'Istruzione - Mondadori, Le Monnier- MIUR

Il Bimestrale “Rassegna dell’Istruzione”, edito da Mondadori, Le 
Monnier, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’
Università e della Ricerca - MIUR, propone importanti progetti 
istituzionali e interessanti argomenti inerenti le buone pratiche 
scolastiche, dall’intercultura alle nuove esperienze didattiche, dalla 
progettualità formativa alle innovazioni nell’ambito della scuola dell’
autonomia, in collaborazione con le agenzie educative del territorio.

http://www.peacelink.it/pace/a/35989.html


RASSEGNA dell'ISTRUZIONE- Mondadori, Le Monnier- MIUR


 LE DIFFICOLTA’ DELL’INTE(G)RAZIONE.

L’accoglienza delle culture

 L'Occidente sta affrontando l'arrivo di cittadini provenienti da 
luoghi diversi del nostro pianeta, che chiedono di restare per lavorare 
e per condividere un benessere economico, sociale, politico, dove il 
susseguirsi delle migrazioni, prima di nostri connazionali provenienti 
dal sud d'Italia e, attualmente, di cittadini che giungono dal Marocco, 
dalla ex Jugoslavia, dalle Filippine, dalla Cina, ha contribuito in 
modalità determinante a portare ricchezza economica e culturale.

La convivenza tra culture e popoli diversi non costituisce solamente 
uno scambio pacifico e sereno, perché il mondo trasuda anche violenze e 
ingiustizia, dove la povertà e la ricchezza sono giustapposte in un 
connubio di delinquenza e criminalità, per cui alcuni sono costretti a 
vivere in condizioni di estrema indigenza e l'arroganza e la volgarità 
umiliano i più deboli con contrasti e scontri anche violenti.

Il fenomeno migratorio nel nostro Paese risulta consistente e 
strutturale e con urgenza si dovrebbero disporre tutti gli strumenti 
necessari per affrontare e gestire non solo l'ingresso di molteplicità 
di immigrati, ma soprattutto la loro permanenza, garantendo civile e 
dignitosa accoglienza e reali possibilità di integrazione, anche se, in 
realtà, le istituzioni stanno operando con strumenti poco efficaci e 
gli immigrati sono lasciati in una pericolosa ed ingiusta condizione di 
incertezza sui propri diritti e doveri.

Il tema della multiculturalità si propone di favorire la conoscenza e 
il rispetto reciproco delle culture e offrire garanzie e strumenti per 
mantenere vivi i differenti patrimoni culturali.

Il contatto con la diversità, anche se tra molte circostanze 
difficili, genera voglia di conoscere e sollecita maggiore attenzione e 
rispetto per le altre culture, ma certamente la costituzione di una 
società multiculturale sembrerebbe ancora un ambizioso obiettivo, in 
quanto si prospetta difficile la convivenza tra culture diverse e 
differenti gruppi etnici, evitando il rischio di pericolose reazioni di 
intolleranza.

La ricerca della difesa delle diversità culturali, linguistiche, di 
censo, di sesso, etniche ed altro, come indicato nelle costituzioni 
della maggior parte degli Stati democratici è una causa legittima, 
nella motivazione a perfezionare la tutela delle diversità e del 
multiculturalismo che è fortemente radicata nella storia dei diritti 
umani dalla rivoluzione francese, riconoscendo ad ogni persona pari 
dignità e il diritto di vivere liberamente secondo la propria ragione.

Le diversità etniche sono considerate motivo di arricchimento anche 
da una visione sociale ed economicista della comunità, dove 
l'arricchimento appunto è concepito come crescita valoriale per cui le 
diversità costituiscono fattori di evoluzione economica, sociale e 
culturale.

Di fronte alla realtà immigratoria nel nostro Paese che si presenta 
in tutte le sue complessità, si prospetta l'urgenza di diffondere 
maggiori informazioni, di aprirsi alle nuove culture, come primo 
approccio verso una società multietnica e multilaterale, tramite un 
interscambio relazionale che possa arricchire e divenire un antidoto 
efficace all'intolleranza, all'emarginazione e al razzismo.

Il rispetto di tali differenze storiche, economiche e di civiltà sarà 
effettuabile costruendo un terreno sociale e comunitario scevro di 
pregiudizi, luoghi comuni e stereotipi, creando le premesse per 
l'accettazione e la valorizzazione cosciente delle inevitabili e 
imprescindibili differenze tra esseri umani.

Le scelte educative determinano il futuro di una comunità, dove la 
qualità delle persone costituisce una questione centrale del domani, 
nei problemi posti dall'introduzione della tecnologia, in tutti i campi 
dell'attività umana, dallo sviluppo economico disomogeneo e selvaggio, 
dal degrado ambientale, conseguente alla dissennata incentivazione dei 
consumi, con l’accentuarsi dell'ingiustizia sociale e dei conflitti, 
che pongono le nuove generazioni in una condizione determinante per il 
futuro di tutte le persone.

L'educazione all'accoglienza, all'accettazione del diverso, 
all'antirazzismo, al rifiuto della discriminazione costituiscono il 
cardine indispensabile su cui si modificherà una società che riesca a 
coniugare la pacifica convivenza e il rispetto reciproco, attraverso la 
ricerca di soluzioni adeguate per arginare gli squilibri 
contemporanei.

Risulta necessario porre grande attenzione al mondo della scuola, 
luogo istituzionale dove viene esercitata l'azione educativa delle 
comunità in modo organico e direttivo, alla famiglia e ai massmedia che 
contribuiscono alla coscientizzazione verso i problemi sociali. La 
scuola deve offrirsi garante di un clima di dialogo tra culture e 
religioni, nell’interscambio reciproco di mentalità e punti di vista 
interagenti, aprendo così ai diritti umani di Pace, solidarietà, 
accoglienza, comprensione, felicità, oltrepassando le barriere 
caratteriali, i limiti culturali, i muri imposti dalle tradizioni 
locali, dai tabù, da pregiudizi e stereotipi per creare nuclei di 
umanità aperti al cambiamento ed al confronto dialettico, a partire da 
un’educazione scevra di incomprensioni, intolleranze e razzismi, dove l’
altro divenga fonte di arricchimento e crescita culturale reciproca, 
senza prescindere dalla conflittualità interna ai gruppi, che ben 
gestita scaturirà nel dialogo tra le parti.

La necessità di elaborare una pedagogia interculturale è sorta in 
seguito all'ingresso nella scuola di persone appartenenti ad altri 
paesi, apportatrici di diversità, conflitti interni, divergenze, da 
gestire e veicolare in atteggiamenti aperti e propensi al confronto, al 
dialogo e all’interscambio reciproco, a partire da supporti didattici 
di educazione alla pace e alla valorizzzazione delle differenze, nella 
comprensione del significato del ruolo della scuola come garante del 
dialogo tra culture e religioni, nella mediazione del conflitto, per 
apportare un'etica dell’accoglienza nella società, in un momento 
storico di transizione dove, al contrario si avverte la crisi profonda 
del confronto e del dialogo interculturale ed interreligioso, che 
costituiscono strumenti culturali e transculturali per andare oltre le 
discriminazioni e i razzismi. 

Il gioco tra autoctoni, immigrati, istituzioni e massmedia è 
complesso e si presenta facile il passaggio dall'accettazione al 
rifiuto, dall'indifferenza all'insofferenza, in quanto una profonda 
instabilità è propria delle relazioni umane e sociali, comportando una 
forte carica emotiva, ma anche innovativa.

Il gioco simbolico ed emotivo è ancora più instabile e mutevole nel 
rapporto con l'immigrato e proprio per questo motivo l'instabilità e la 
volubilità dell’individuo e del gruppo sociale necessitano di trovare 
un supporto nelle istituzioni, che devono essere in grado di esprimere 
norme stabili e certe, frutto di un'approfondita conoscenza delle 
realtà attuali.

L'Italia acquisisce tardivamente la coscienza di essere Paese meta di 
flussi migratori e solo negli anni ‘80 le amministrazioni pubbliche 
affrontano il problema dell'inserimento sociale dei migranti e la 
conseguente educazione dei loro figli.

Il contenuto delle circolari ministeriali proclama ufficialmente che 
l'obiettivo primario dell'educazione interculturale si delinea come 
promozione della capacità di convivenza costruttiva in un tessuto 
sociale multiforme, che comporta l'accettazione e il rispetto del 
diverso e il riconoscimento dell'identità culturale nella ricerca 
quotidiana del dialogo, della comprensione e della collaborazione, in 
una prospettiva di arricchimento reciproco, nel valore della diversità 
generale come concetto da difendere e comprendere nel doppio versante 
dell'educazione interculturale, nell'affrontare e analizzare il 
problema degli studenti appartenenti a provenienze diverse e nella 
necessità che anche la scuola elabori le strategie capaci di affrontare 
i grandi mutamenti che caratterizzano la nostra epoca, in un policromo 
mosaico di popolazioni, lingue, culture, progetti, rappresentazioni 
reciproche di scambi e conflitti, interazioni e dialoghi.

http://www.peacelink.it/pace/a/35989.html

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Il Bimestrale “Rassegna dell’Istruzione”, edito da Mondadori, Le 
Monnier, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’
Università e della Ricerca - MIUR, propone importanti progetti 
istituzionali e interessanti argomenti inerenti le buone pratiche 
scolastiche, dall’intercultura alle nuove esperienze didattiche, dalla 
progettualità formativa alle innovazioni nell’ambito della scuola dell’
autonomia, in collaborazione con le agenzie educative del territorio.

Vedi anche:
Pace
Rassegna dell'Istruzione-Mondadori, Le Monnier- MIUR
La Rivista "Rassegna dell'Istruzione", edita da Mondadori-Le Monnier, 
in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e 
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Regioni- Anno LXV
7 luglio 2011 - Laura Tussi


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