Mozioni su F-35, ci sara' questa settimana la prevista votazione? Intanto la mozione Pezzotta e' stata ritirata e sostituita da una nuova e molto diversa.



Per la terza settimana consecutiva  i lavori della Camera Dei Deputati prevedono l' esame delle mozioni sul programma Joint Strike Figheter - F35, per la costruzione e l' acquisto dei cacciabombardieri F-35, progettati dalla Lokeed Martin.
Lunedi' 12 marzo erano state illustrate alla Assemblea le 8 mozioni, tra le quali la mozione Pezzotta, presentata nel luglio 2010, che chiedeva la sospensione della partecipazione italiana al programma.
 
Ma la mozione Pezzotta e' stata ritirata il 19 marzo e gli stessi firmatari, appartenenti ai gruppi parlamentari di UDC e Pd, hanno presentato una nuova mozione che chiede genericamente un rinvio delle scelte per nuovi sistemi di armamento a quando sara' stata individuata una ristrutturazione generale del nostro sistema di difesa, tema di cui si e' iniziato a discutere.La mozione Pezzotta 1-00943 di cui parla questo scritto del sito della camera dei Deputati e' quindi una nuova mozione, tra l' altro non ancora illustrata all' Aula che ha dichiarato  gia' chiusa la discussione generale.
Il programma Joint Strike Fighter - F35

 Martedì 27 marzo, l’Aula della Camera riprenderà l’esame delle mozioni Di Stanislao ed altri n. 1-00781, Gidoni ed altri n. 1-00861, Porfidia ed altri 1-00862, Moffa ed altri n. 1-00907, Misiti ed altri n. 1-00908, Rugghia ed altri n. 1-00909, Cicu ed altri n. 1-00920 e Pezzotta ed altri n. 1-00943 riguardanti la riduzione e razionalizzazione delle spese militari, con particolare riferimento al blocco del programma per la produzione e l'acquisto dei cacciabombardieri Joint Strike Fighter - F35.

L’F-35 Lightning II è un velivolo caccia multiruolo di quinta generazione con spiccate caratteristiche stealth (bassa osservabilità da parte dei sistemi radar) e net-centriche (interconnessione di tutti i sistemi di comunicazione, informazione e scambio dati a disposizione).

Il progetto è realizzato in cooperazione da Stati Uniti ed altri 8 partners: il Regno Unito è partner di primo livello, al pari degli Stati Uniti, con una quota di investimento nello sviluppo del programma pari al 10 per cento; l’Italia, insieme all’Olanda, è partner di secondo livello, con una quota di investimento nello sviluppo del programma del 3,8 – 3,9 per cento; Canada, Turchia, Australia, Norvegia e Danimarca sono partners di terzo livello con una partecipazione finanziaria pari al 1-2%).

Il velivolo sarà prodotto in tre versioni: F-35A a decollo convenzionale; F-35B a decollo corto e atterraggio verticale (STOVL) per portaerei con ponte adatto; F-35-C per portaerei con catapulte (CATOBAR).

In Italia si è iniziato a parlare del progetto nel 1996 e il 23 dicembre 1998 è stato firmato il Memorandum of Agreement per la fase concettuale-dimostrativa con un investimento di 10 milioni di dollari; nel 2002, dopo l’approvazione delle Commissioni Difesa di Camera (4 giugno 2002) e Senato (14 maggio 2002) è stata confermata la partecipazione alla fase di sviluppo con un impegno di spesa di circa 1.190 milioni di euro. Sull’andamento del progetto è stato informato il Parlamento il 28 luglio 2004 ed 16 gennaio 2007. L' 8 aprile 2009 le Commissioni difesa di Camera e Senato (8 aprile) hanno espresso parere favorevole sullo schema di programma trasmesso dal Governo che comprendeva l’acquisto di 131 F35 al costo di 12,9 miliardi di euro, spalmati fino al 2026 e la realizzazione, presso l’aeroporto militare di Cameri (Novara), di una linea di assemblaggio finale e di verifica (FACO) per i velivoli destinati ai Paesi europei. 

Il 15 febbraio 2012, il Ministro della difesa, ammiraglio Di Paola, nell’illustrare alle Commissioni riunite difesa della Camera e del Senato le linee di indirizzo per la revisione dello strumento militare ha annunciato che vi sarà un ridimensionamento del programma: “l'esame fatto a livello tecnico e operativo porta a ritenere come perseguibile, da un punto di vista operativo e di sostenibilità, un obiettivo programmatico dell'ordine di 90 velivoli (con una riduzione di circa 40 velivoli, pari a un terzo del programma), una riduzione importante che, tuttavia, salvaguarda anche la realtà industriale e che, quindi, rappresenta una riduzione significativa coerente con l'esigenza di oculata revisione della spesa”. 

La necessità di proseguire nel programma è stata, altresì, posta in relazione con la necessità di sostituire tre linee di velivoli, i Tornado, gli AMX, e gli  AV-8 B, per un complesso di circa 160 velivoli, che nell’arco dei prossimi 15 anni usciranno progressivamente dalla linea operativa per vetustà. 

Nel merito delle soprarichiamate mozioni, si segnala che, mentre la mozione n. 1-00781 impegna il governo ad assumere iniziative volte a bloccare, in via definitiva, il programma per la produzione e l'acquisto dei 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter e a valutare la reale possibilità di utilizzare tali risorse per il rilancio dell'economia e il sostegno all'occupazione giovanile, le mozioni 1-00908, 1-00909, 1-00920 e 1-00943 impegnano, rispettivamente, il Governo a:
  • confermare la riduzione della commessa per la produzione e l'acquisto dei cacciabombardieri, secondo quanto annunciato dal Ministro della difesa, e cioè procedere all'acquisto di 90 F-35 in luogo dei 131 inizialmente previsti dal programma (mozione n. 1-00908);
  • a mantenere aperta e costante nel tempo una valutazione trasparente  sull'opportunità di ulteriori riduzioni della partecipazione italiana al programma Joint Strike Fighter (mozione n. 1-00909);
  • a riconsiderare il numero effettivo dei velivoli da ordinare, subordinando le decisioni alle esigenze operative , allo stato di avanzamento del progetto  stesso ed ai costi ad esso collegati (mozione n. 1-00920);
  • a rinviare qualunque decisione relativa all’assunzione di impegni per nuove acquisizioni nel settore dei sistemi d’arma, sino al termine del processo di ridefinizione degli assetti organici, operativi e organizzativi dello strumento militare italiano (mozione n. 1-00943). 
Le mozioni 1-00861, 1-00862 e 1-00907 sono , invece, dirette a:
  • confermare la partecipazione nazionale a tutti i più importanti programmi multinazionali di progettazione, sviluppo e produzione di armamenti suscettibili di avere ripercussioni occupazionali e ricadute tecnologiche sul nostro Paese, oltreché sul livello di operatività dello strumento militare italiano (mozione n. 1-00861);
  • a rivedere il quadro complessivo delle spese militari, prevedendo una razionalizzazione delle risorse e destinando parte di esse, stanziate per armamenti, alla formazione, all'addestramento e alla riqualificazione del personale del comparto ( mozione n. 1-00862);
  • ad assumere iniziative affinché qualsiasi nuovo programma di acquisizione e/o sviluppo, strategico per il Paese, veda il prioritario coinvolgimento dell'industria e dei lavoratori italiani, specie in quelle tecnologie e/o applicazioni dove è più alto il livello di sicurezza che il sistema Paese deve poter ottenere (mozione n. 1-00907).