Re: [pace] no guerra, no repressione; libertà diritti democrazia
- Subject: Re: [pace] no guerra, no repressione; libertà diritti democrazia
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- Date: Mon, 19 Mar 2012 19:28:49 +0100
Riprovo, mettendolo come testo: Scusate Comitato Centrale Fiom-Cgil 19 marzo 2012
Ordine del giorno: Medio Oriente. No alla guerra, no alla repressione, basta con le occupazioni! Libertà, diritti, democrazia per tutti i popoli
Le violazioni dei diritti umani continuano da anni in molti paesi del vicino e Medio Oriente nella quasi totale acquiescenza dei loro alleati occidentali e orientali. Arabia Saudita, Bahrain, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Libano, Kuwait, Iran, Iraq, Oman, Qatar, Siria, Turchia, Yemen.... La pratica della repressione, con il carcere e con le armi, di chi chiede l'affermazione dei propri diritti, è ampiamente diffusa. I paesi occidentali non difendono i diritti umani violati, ma solo i loro interessi geopolitici. Esempio lampante è il caso di Israele, che, come si è visto ancora recentemente con gli attacchi contro Gaza che hanno fatto decine di vittime, reprime e uccide, estende la colonizzazione e l'esproprio di terre palestinesi nel silenzio internazionale. Gli orrori e la follia della guerra e delle occupazioni hanno avuto ennesima prova con la strage di donne e bambini in Afghanistan da parte di militari statunitensi. Come è avvenuto in Iraq e poi in Libia, la Siria è sempre più il campo di battaglia di diversi interessi geopolitici. Il governo siriano da mesi fa la guerra ai suoi cittadini/e che rivendicano libertà. Gruppi armati cercano di affrontare l’esercito. Sempre più si sentono richieste e minacce di interventi militari esterni e di fornitura di armi all’opposizione, da parte di governi ostili al Governo siriano. Sull'orlo di una guerra civile, le opposizioni laiche e democratiche si trovano paralizzate dal confronto armato. La ribellione pacifica popolare, cominciata un anno fa, è solo un ricordo. Tutti i potenti, e tra loro i peggiori regimi del Medio Oriente, hanno finora ostacolato, mettendo condizioni insormontabili, qualsiasi tentativo di mediazione, e di cessate il fuoco, condizioni per aprire un negoziato che metta fine alle sofferenze della popolazione inerme.
Migliaia di profughi e sfollati lasciano in fuga le zone di guerra cercando scampo. La repressione brutale del governo siriano si deve fermare e anche tutti i gruppi armati devono accettare un cessate il fuoco! Condanniamo tutte le azioni militari e le violazioni dei diritti umani in Siria, da qualsiasi parte provengano. Ci opponiamo a qualsiasi intervento militare esterno, cosiddetto “umanitario”, che non farebbe altro che sostenere il conflitto armato ed aumentare le sofferenze della popolazione civile, senza risolvere alcun problema. Come ampiamente dimostrato dal recente caso della Libia. Auspichiamo,
e ci impegniamo a contribuire, affinché tutto il movimento per
la
pace riprenda unitariamente l'iniziativa. Chiediamo che il governo italiano, come quelli europei, facciano valere una politica estera di relazioni con il Medio Oriente fondata sulla comprensione delle cause dei conflitti, sull'impegno a bloccare le forniture di armi ai paesi che violano i diritti umani, e a ricercare la mediazione con azioni diplomatiche, creando le condizioni affinché ciascun popolo possa decidere liberamente e pacificamente del proprio futuro, condizione essenziale per l'affermazione e l'estensione della democrazia, nei paesi orientali come in quelli occidentali.
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