Il movimento pacifista per contrastare la guerra deve contrastare le Operazioni psicologiche di guerra
- Subject: Il movimento pacifista per contrastare la guerra deve contrastare le Operazioni psicologiche di guerra
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Thu, 08 Mar 2012 00:34:26 +0100
Infatti la Guerra del Golfo, come hanno acutamente evidenziato Jean Baudrillard nel libro "La guerre du Golfe n'a pas eu lieu" e Claudio Fracassi ne "L'inganno del Golfo", si basò su una sapiente regia che costruì un'illusione collettiva, la quale fece vittime sia tra i capi di governo (il re saudita Fahd fu convinto a ospitare l'operazione "Scudo nel deserto" con false fotografie satellitari) che tra l'opinione pubblica mondiale. Gli specialisti della Hill & Knowlton girarono
a Hollywood falsi filmini amatoriali sul Kuwait liberato,
fecero
raccontare alla figlia adolescente dell'ambasciatore kuwaitiano
presso
le Nazioni Unite (assente da anni dal suo paese) di come i soldati
iracheni toglievano la corrente alle incubatrici,
impedirono che
venissero visti i 200 mila iracheni uccisi, fecero recitare
più volte
ai marines la scena della riconquista dell'ambasciata
americana a
Kuwait City, facendo calare i soldati sui tetti dell'edificio
quando
la capitale era libera da due giorni. D'altra parte molti
giornalisti,
salvo poi fare atto di pubblica contrizione, si prestarono
senza
troppo recalcitrare alla manipolazione, quando poi non ne
furono gli
artefici. Reporter della Cnn prelevarono da uno zoo e poi
impeciarono
il cormorano intriso di petrolio che commosse tutto il mondo, si
fecero riprendere in studio bardati con maschere antigas senza che
ci
fosse alcun pericolo di contaminazione, mentre fotografi
dell'agenzia
Reuter misero in vendita fotografie scattate durante la guerra
Iran-Iraq del 1983. ---- Il mattino del 5 agosto 1964 il presidente Lyndon B. Johnson, con un discorso lungo appena tredici paragrafi letto di fronte al Congresso, scagliò l´America nella bufera del Vietnam. Esordì con queste parole: «Ieri sera ho annunciato al popolo americano che il regime nord vietnamita ha attaccato ancora una volta e deliberatamente navi della marina americana in acque internazionali…». L´attacco, in realtà mai avvenuto, passò poi alla storia come l´incidente del Golfo del Tonchino, ovvero la causa scatenante della Guerra dei Diecimila giorni, la più lunga nella storia degli Stati Uniti. Costò 200 miliardi di dollari ai contribuenti USA, la vita di 58 mila americani e di tre milioni di vietnamiti. Per la gioia delle casse dei poteri forti, il Vietnam venne così martoriato da ben 7 milioni di tonnellate di bombe, circa tre volte tanto la quantità di esplosivo utilizzato durante tutta la Seconda guerra mondiale. http://www.altrainformazione.it/wp/lincidente-del-golfo-di-tonchino-e-la-guerra-del-vietnam ----
Quello che sarebbe auspicabile che fosse evitato per il
futuro – ma non ne abbiamo alcuna certezza – è l’uso
indiscriminato che fu fatto all’epoca della guerra del
Vietnam di un aspetto delle operazioni militari: le Operazioni
psicologiche. La campagna di disinformazione
dell’opinione pubblica iniziò il 5 agosto 1964 e per bocca
della più alta autorità degli Stati Uniti: il Presidente.
Continuò da parte delle Forze armate Usa ingannando la
stampa con documentazioni video false prodotte dagli addetti
alle Operazioni psicologiche e fatte distribuire
dagli uffici stampa ai giornalisti, alcuni perfino
compiacenti. L’appoggio alla guerra dato dalle grandi reti televisive
(ABC, CBS, NBC) rese tutto più facile, costringendo isolati
giornalisti indipendenti alla ricerca della verità
autonomamente. Filmati falsi venivano regolarmente prodotti
e distribuiti alle emittenti televisive locali che non
avevano corrispondenti in Vietnam. Purtroppo, in questa nuova visione della informazione
spettacolo anche la stampa, talvolta, ha le sue
responsabilità: la commovente immagine del cormorano
ricoperto di petrolio durante la guerra del Golfo fu
realizzata prelevando un volatile da uno zoo e ricoprendolo
di pece. Ma non è l’unico episodio: la storia dei mezzi
di comunicazione è piena di falsi. Quello che
l’opinione pubblica invece si aspetta è che sia rispettato
quanto è scritto nella risoluzione nr. 59 dell’Onu:
"L’informazione è un diritto fondamentale dell’uomo e la
pietra di paragone di tutte le libertà". http://www.paginedidifesa.it/2000/bernardi_000919.html
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