Re: [pace] CONTRO- APPRENSIONI Nonviiolente su Siria: Homs ecco la controinformazione di Silvia Cattori



Condivido appieno l'intervento di Nicoletta.
Ciao
Giovanni Sarubbi


On 26/02/2012 13:36, Nicoletta Crocella wrote:
Chissà se riesco a farmi capire...
Credo che nessuno in questa lista pensi che Bashar Al Assad sia un
santo, anzi, probabilmente è un dittatore, tutt'altro che gentile con
i dissidenti, pronto alla repressione ecc, ma altrettanto evidente
sembra che non stiamo parlando di oppositori che chiedono un cambio di
regime, e che il lavoro dei media, e purtroppo anche delle ONG più o
meno allineate,va nella direzione  di destabilizzare la Siria per
avere spazio di intrusione, infischiandosene di conseguenze sempre più
letali per la popolazione civile.
Il cambiamento e la evoluzione interna della situazione in Siria
dovrebbe avvenire ad opera dei suoi cittadini, e non con le bombe e
gli infiltrati esterni. Usare di tutto per convincerci di quanto è
cattivo Assad è la prova della malafede, In due occasioni fotografie
di bambini uccisi in altre situazioni, una una strage di bambini in
Afganistan, e l'altra bambini morti a Gaza durante piombo fuso, sono
state cinicamente usate per dimostrare quanto è cattivo il regime
siriano, che uccide i suoi bambini, tanto cattivo da giustificare che
i ribelli vengano armati, addestrati, sostenuti, e magari che presto,
tra una bomba attribuita ad uno o all'altro ed un attentato firmato Al
Keida, si giustifichi agli occhi del mondo un intervento armato Nato
od ONU, o comunque del gruppo di "amici della Siria" assolutamente
infaffidabili.
In quanto a non violenza, sembra che qui non esista neppure l'idea di
una azione nonviolenta, e che anzi, siano stati ammazzati sul nascere
i tentativi di manifestazioni non violente, e non soltanto dal governo
siriano, ma anche da tutti coloro che a livello internazionale hanno
interesse a destabilizzare la Siria, ed a partire in guerra.
A me sembra che siamo in una situazione molto difficile, in sospeso
tra una escalation di guerra permanente, che si allargherà a macchia
d'olio. Il lavoro faticoso, utile, non violento del gruppo degli
osservatori inviati in Siria è stato sospeso e messo sotto silenzio,
il documento finale silenziato, perchè stava dimostrando che
nonostante limiti e difficoltà si può fare un intervento costruttivo,
ottenere miglioramenti della situazione, sostenere un incontro tra le
parti. Tutto questo ha dato molto fastidio ai mandanti dello scontro,
e si sta lavorando alacremente per un precipitare della situazione in
modo che non ci sia alcun ritorno.
Mi sembra importante far passare anche voci dissidenti da questa
linea, e che ci arrivino anche altre informazioni, che hanno tutte le
caratteristiche della parzialità del punto di vista, ma che insieme
possono aiutarci a comprendere ciò che sta succedendo sul campo.
È un fragile argine quello delle parole, ma svelare i retroscena,
allargare lo sguardo e cercare tutti gli appigli per un discorso
diverso da quello che si vuole portare avanti è quasi l'unico mezzo
che abbiamo. Sappiamo purtroppo per esperienza recente che Amnesty
tende a vedere solamente un aspetto del problema, che ha appoggiato
l'intervento in Libia salvo poi denunciare, a cose strafatte e
disastrate, le bande, le scorrerie, le torture.
Sembra sempre più difficile, ma se si riesce ad evitare un'altra Libia
penso che avremmo fatto un grosso passo avanti nel porre un argine
alle guerre.
Credo che sia nostro dovere, ognuno con i pochi mezzi che ha, di
contrastare il pensiero unico che punta diritto alla guerra, e
sottolineare tutte le inconguenze di questo pensiero, ed informare i
nostri governanti, quelli locali e quelli occidentali, che non hanno
la credibilità e la legittimità per un intervento che si dichiara a
favore dei diritti umani, ad appoggio ad una popolazione vessata,
mentre sostengono una parte di coloro che violano i diritti umani, che
vessano la popolazione e che si piegano ad interessi altri pur di
sconfiggere un nemico.
Quante prove dobbiamo avere ancora che la guerra produce solamente più
danni per la popolazione? Dobbiamo dimenticarci stragi quotidiane in
Afganistan ora e prima in Iraq, in Libia da poco, e pensare che con le
armi si possa garantire la protezione di un popolo? La pressione
internazionale, un lavoro serio, prolungato, adeguatamente sostenuto
di mezzi e personale addestrato di osservatori imparziali, addestrati
a comporre i conflitti e non a suscitarli, può essere l'unica speranza
di spegnere gli incendi e di proteggere davvero la popolazione.
Mi sembra che invece si abbia una diffusione anche nei nostri confini
di metodi aggressivi e repressivi. Non capisco perchè dovrei criticare
un dittatore violento quando la nostra democratica polizia agisce
consapevolmente da provocatore per ottenere una reazione da poter
reprimere, ed il dissenso viene criminalizzato. A volte mi provo a
mettere titoli da politica internazionale ai fatti di casa nostra, e
tra feriti, morti in cacere, torture non riconosciute, violenze,
naufragi, lager per migranti, progrom per i rom, non mi sembra che
abbiamo nessuna aura di legittimità a pretendere di difendere da
qualche parte i diritti umani con la forza. Sono stanca della
disotrsione delle parole, della emozione fatta montare ad arte, credo
che ne siamo tutti vittima, e ci tocca cercare di riemergere dal
pantano per conservare un attimo di lucidità e di capacità critica.
Non credo di essere fuori tema: ma perchè mai si pensa che sia giusto,
doveroso persino salvare i diritti umani dei siriani, mentre si
mettono veti anche alle più timide sanzioni verso Israele? Mi spiace,
ma non riesco a credere ad una virgola di ciò che proclama chi si
straccia le vesti sul comportamento di uno mentre per l'altro al
massimo gli chiede di ammazzare piano! e gli fornisce le armi per
farlo con efficienza! La Siria destabilizzata serve ad aprire la via
alla guerra all'Iran, a far esplodere tutto il medioriente, ad
uccidere definitivamente ogni speranza di pace in quelle zone
desolate, e non ci interessa minimamente se ci alleiamo per questo con
regimi altrettanto oscuri e repressivi. Quando un popolo si sente
attaccato ed invaso, chiede davvero l'appoggio del suo governo, per
quanto deprecabile esso sia, e le opposizioni vengono silenziate dal
rischio comune che viene dall'esterno. Per questo mi sembra credibile
che ci si appelli ad Assad per essere liberati da bande armate senza
controllo, ed è ovvio che siano così, e le bande armate dappertutto
commettono prepotenze e crimini. Non credo di dover ricordare fatti
provati di bambine stuprate da sodataglia molto più organizzata, come
quella americana. E simili violenze, umiliazioni, prepotenze sono
denunciate da donne palestinesi finite nelle mani e nella detenzione
degli israeliani, perchè mai dovrei ritenere improbabile che avvenga
in una terra vittima della presenza di bande armate in continuo
scontro ed attacco con l'esercito? È la struttura stessa dello
scontro, della presenza di uomini armati, dell'idea che un'arma in
mano ti rende potente, che fa dello scenario siriano uno scenario
terribile già oggi. Abbiamo soltanto le parole per porre un argine a
tutto ciò, per chiedere che si rinfoderino le armi, che si dia voce
alle parole, che ci si incontri, che si parli, è già tardi, dobbiamo
insistere e sperare che non sia troppo tardi...

Il 26/02/12, Gianfranco Aldrovandi<gianfranco at texalsrl.it> ha scritto:
Ciao a TUTTI ,
nella speranza di essere ospitato da questo vostro sito come NONVIOLENTO ,
all' incirca della prima ora , dal ' 73 .

 ( data la difficoltà da parte mia a essere ospitato. . . .  in occasioni
precedenti ) , vi seguo in silenzio da mesi , comunque da quando parlate di
SIRIA  .



Lo faccio in questa occasione però dal momento che non vi capisco :
probabilmente ho bisogno , come forse tanti altri , che qualcuno mi spieghi
.

E questo a partire da queste ultime , delle diverse arrivateci ,  "
controinformazioni " di Silvia Fattori .



Noi vecchi di oggi , abbiamo avuto la ventura di  crescere ieri credendo
nella NONVIOLENZA quale unica prospettiva di crescita e progresso della
STORIA UMANA , quale prossima tappa fondamentale della STORIA DELL' UOMO ,
dopo millenni trascorsi nella barbarie della Violenza dell' Uomo sull' Uomo

Sulla scia dei Pensatori precursori la NONVIOLENZA : GANDHI, CAPITINI ,
MARTIN LUTHER KIMG

 - ( io ho un sogno .)-Don MAZZOLARI -( non uccidere )- Don MILANI- (
nessuna guerra è giusta )

questa l' affermazione  " BUTTIAMO LA GUERRA FUORI DALLA STORIA  "  ,   il
proclama di vita  di uno speciale Medico del nostro tempo - GINO STRADA - a
guidare il cammino di tanti  Giovani , ad additare loro l' impossibile
compatibilità della GUERRA nel perseguire la PACE .



Tutto questo , ed altro ancora non sono certo patrimonio di nessuna delle
forze in campo in Siria , nè tanto meno di quella Cricca di TUTTI  i
CRIMINALI  che governano il mondo , DESTRI e SINISTRI , con 1630 Miliardi
annui di Spese Militari già in preparazione pronti a sparare .

Per ultimo infatti , a buon diritto  facente parte a pieno titolo  di quella
Cricca , il " buon " (?) Tremonti interpreta in questi  giorni che " le
prossime Guerre serviranno a risollevare il mondo dalla Crisi "  , - ma va
là ?????.



Quindi da QUEI CRIMINALI mi aspetto di tutto :

- in LIBIA l' han fatto alla luce del sole appuntandosi la medaglia
addirittura  prima di partire , con il beneplacito del nostro NAPOLITANO ed
il Pastecum del PAPA .

- qui posso credere pienamente che QUEI CRIMINALI , in combutta con
quelli... Nostrani citati ,  operino già nell' Ombra in Siria .



Ma come si fa ad accreditare in modo assolutamente acritico quelle che voi
presentate come " controinformazionI " in questo caso quelle della Silvia
Cattori  , rispetto a quelle dell' Occidente sicuramente CRIMINALE  ???
( vedi sotto , in particolare quanto evidenziato ) .



-  E' certo !  si dice :  gli oppositori sparano cannonate alla cieca ,
mitragliano all' impazzata  , stuprano le bimbe ...

-  e forse  invece :  Bashar el-Assad  ??? è anima gentile ,  là ad
aspettare le invocazioni del suo popolo fedele .

-  e addirittura :  anche Amnesty international e Médecins sans frontières.
??????????



Oppure è viceversa  !!!?????!!!!!
O lo sono TUTTI ?????


Beh ! il nostro sguardo da NONVIOLENTI dev'essere altro .......



GIANFRANCO ALDROVANDI



Collettivo Nonviolento Uomo Ambiente  - Guastalla -

348 3613306





 ----- Original Message -----

From: <lorenz.news at yahoo.it>

To: <pace at peacelink.it>

Sent: Saturday, February 25, 2012 4:36 PM

Subject: [pace] Siria: su Homs ecco la controinformazione di Silvia Cattori



«DA MISURATA SIAMO VENUTI A LIBERARE LA SIRIA!».


 > Homs, ormai, non è altro che un sinistro campo di battaglia dove i
soldati
governativi affrontano gruppi armati che, secondo testimonianze
indipendenti
sulla vera natura della ribellione, sparano cannonate alla cieca per
seminare terrore e morte, facendo poi credere essere unicamente le forze
del
governo a martellare la città.


  > Per capire quanto succede in Siria, non è dunque possibile fare
affidamento
sull'Osservatorio siriano o sui blogger che sono parte integrante di
questa
ribellione; tantomeno sugli inviati speciali che constatiamo essere
sistematicamente anima e corpo dalla parte degli «oppositori» armati, che
loro qualificano come «eroi», e che presentano la battaglia che divide il
popolo siriano in una luce del tutto manichea: da una parte l'opposizione
che «lotta per la democrazia», dall'altra il terribile dittatore.


Ora, le cose non stanno così. Come è stato da ultimo dimostrato da un
recente sondaggio nonché dalle massicce manifestazioni di sostegno al veto
russo e cinese all'Onu, la grande maggioranza del popolo siriano non vuole
questa rivolta armata che cerca unicamente di legittimare le potenze della
Nato e taluni Stati arabi - notoriamente grandi paladini della
democrazia -
come il Qatar.


Sono numerosissimi i cittadini siriani che si appellano al loro presidente
affinché le forze governative intervengano. A Homs soprattutto, dove la
situazione è allarmante per ampi settori della popolazione, presi in
ostaggio da questi gruppi che occupano intere zone della città - i
quartieri
di Baba Amr, Khaldiyeh, Karm el-Zeytoun - dove le persone chiamano da mesi
Damasco affinché li soccorra [2].


È lo stesso inquietante scenario che si ripete in Siria. I politici, le
ONG
e i giornalisti, fanno ancora una volta una scelta di campo a favore della
guerra che gruppi strumentalizzati dalle potenze straniere provocano.
Attribuiscono alle forze governative - come in passato in Libia, senza
alcuna seria verifica - gli atti di barbarie perpetrati dagli «oppositori»
armati che terrorizzano la maggioranza della popolazione.

Da tre settimane i commentatori ripetono che Homs è cannoneggiata
unilateralmente dall'esercito siriano. Al contrario, i contingenti
lealisti
attaccati dai missili Milan hanno subito numerose perdite dall'inizio del
loro intervento. Non è chiaro se le autorità di Damasco riusciranno a
sloggiare questi gruppi dotati di armamento pesante da tutti i quartieri
della città in cui si sono infiltrati.

Poteva il governo siriano non reagire?


È stato ripetutamente dimostrato - fin dall'inizio di questi
combattimenti -
che gli «oppositori» armati sono addestrati, inquadrati e formati da forze
speciali straniere; che tra le loro fila gli oppositori hanno elementi che
agiscono per conto di potenze straniere la cui presenza in Siria è
lampante.
La televisione siriana ha diffuso negli scorsi giorni le immagini recenti
di
Homs riprese da un «fotoreporter di guerra» straniero che ha seguito e
filmato in un quartiere della città questi «oppositori» armati - gli
stessi
che i «grandi reporter» glorificano - che lanciano razzi e missili
all'impazzata. Una immagine ha attirato l'attenzione: all'interno di un
edificio, con le scale imbrattate di sangue, gli arredamenti distrutti,
campeggiava su un muro una scritta sorprendente e dal significato pesante:
«Da Misurata, dopo aver liberato la Libia, siamo venuti a liberare la
Siria!».
Chi sono i responsabili dei massacri di Homs, che obiettivi perseguono?
Questi gruppi armati, le cui azioni più efferate sono attribuite ai
soldati
di el-Assad che li fronteggiano, sono sistematicamente presentati dalla
stampa occidentale come «oppositori» che lottano per la «democrazia».

Perché i «grandi reporter» non riportano mai le testimonianze su Siriani
vittime di rapimenti, torture, omicidi, da parte di questi «oppositori»
armati?

Perché, ancora di recente, il presidente di "Medici senza frontiere"
???????????????????si è
aggiunto a questa operazione di intossicazione mostrando come degne di
fede
le testimonianze di Siriani anonimi - col volto celato - schierati coi
ribelli che attribuivano alle forze di el-Assad ed ai medici degli
ospedali
atti indicibili di tortura su feriti e bambini? [3]

Chi potrebbe credere essere nell'interesse di Bashar el-Assad di torturare
il suo popolo, violentare bambini e ragazzine? Chi può credere che il
popolo
siriano continui a sostenere in maggioranza Bashar el-Assad se fosse quel
torturatore sanguinario dipinto in Occidente a fini di propaganda di
guerra?

Queste incessanti campagne che prendono la difesa degli oppositori
violenti,
e non del popolo terrorizzato e oppresso da questi ribelli, sono
pericolose.
Mirano a portare acqua al mulino delle potenze - Francia, Gran Bretagna,
Stati Uniti, appoggiate da Qatar e Arabia Saudita - che, da mesi,
preparano
nell'ombra il terreno per un intervento militare in Siria e non aspettano
altro che il semaforo verde da parte di Obama.

Silvia Cattori

(*) Si veda: « Homs, un testimone racconta il terrore: sono gruppi armati,
non è Damasco », di Silvia Cattori, 10 febbraio 2012.
(http://www.silviacattori.net/article2800.html)

Traduzione dal francese a cura di Simone Santini (24.02.2012):
http://www.clarissa.it/esteri_int.php?id=1556

Testo originale in francese (23.02.2012):
http://www.silviacattori.net/article2861.html


[1] L'Osservatorio siriano dei Diritti dell'Uomo - che raccoglie le
dichiarazione manipolate dalla Siria di diversi Comitati - è stato più
volte
denunciato come niente altro che un volgare strumento di disinformazione
al
servizio della rivolta. Malgrado le numerose prove che lo attestano,
rimane
sulla Siria la principale fonte - insieme ai famosi «grandi reporter» - su
cui si poggia tutta la stampa occidentale che giorno dopo giorno propaga
quanto riferito da questo osservatorio bidone.

[2] Si veda: «Una Siriana che ha avuto il fratello ucciso a Homs dagli
«oppositori», testimonia», racconto raccolto da Nadia Khost, 8 febbraio
2012. (http://www.silviacattori.net/article2790.html)

[3] Torneremo sul ruolo delle ONG che hanno contribuito ad alimentare la
disinformazione che colpisce la Siria aumentando così il rischio di un
intervento straniero; in particolare Amnesty international e Médecins sans
frontières. ??????????

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