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Un'altra risposta alla lettera aperta a CGIL, Tavola della Pace e Associazioni che aderiscono alla manifestazione del 19 febbraio indetta dal CNS
- Subject: Un'altra risposta alla lettera aperta a CGIL, Tavola della Pace e Associazioni che aderiscono alla manifestazione del 19 febbraio indetta dal CNS
- From: marco palombo <elbano9 at yahoo.it>
- Date: Fri, 17 Feb 2012 19:14:39 +0000 (GMT)
----- Messaggio inoltrato -----
Da: ass.senzapaura-genova <senzapaura.ge at gmail.com>
A: elbano9 at yahoo.it
Inviato: Giovedì 16 Febbraio 2012 22:26
Oggetto: Re: Lettera aperta a CGIL, Tavola della Pace e Associazioni che aderiscono alla manifestazione del 19 febbraio indetta dal CNS
Da: ass.senzapaura-genova <senzapaura.ge at gmail.com>
A: elbano9 at yahoo.it
Inviato: Giovedì 16 Febbraio 2012 22:26
Oggetto: Re: Lettera aperta a CGIL, Tavola della Pace e Associazioni che aderiscono alla manifestazione del 19 febbraio indetta dal CNS
condivido in buona sostanza il contenuto della vostra lettera pur avendo aderito
all'appello della Tavola della Pace.
il punto che sanciva comunque "il rifiuto totale di qualsiasi intervento militare in Siria".
era stato il punto che secondo noi aveva comunque qualificato l'appello
perchè se preso alla lettera dovrebbe portare ad eventuali intervento onu solo come
eventuali forze di interposizione.
Proprio per evitare che si ripeta il dramma libico è necessaria una discussione ed una mobilitazione.
E quella della Tavola della pace ci sembra in questo momento condivisibile.
Restiamo aperti comunque al dialogo e al dubbio di fronte ad una situazione in qui, dopo il popolo
siriano, la verità è comunque la vittima principale.
Con amicizia e rispetto
Paolo Palazzo
Il giorno 16 febbraio 2012 06:16, Marco Palombo <elbano9 at yahoo.it> ha scritto:
LETTERA APERTA ALLA CGIL, ALLA TAVOLA DELLA PACE ED ALLE ASSOCIAZIONI
CHE ADERISCONO ALLA MANIFESTAZIONE DEL 19 FEBBRAIO INDETTA DAL CNS A
ROMA
Con questa lettera aperta intendiamo dissociarci nettamente dalla
manifestazione indetta dal CNS a Roma per il 19 febbraio e non
possiamo condividere le ragioni di quanti aderiscono a quella
piattaforma.
Ciò perché non vogliamo assolutamente un'altra guerra
“umanitaria” che, come è avvenuto in Libia, sotto la pretesa di
proteggere i civili ha scatenato invece la ferocia dei bombardamenti e
dell'intervento NATO ed ha aggiunto alla guerra civile, in corso sul
terreno, un altro bagno di sangue molto, molto più grande. Crediamo
perciò che grazie al veto di Russia e Cina la minaccia di un
"intervento umanitario" solo per il momento sia stata scongiurata.
Pensiamo però che sia necessaria una piattaforma di pace alternativa
che ,a partire dalla cessazione delle violenze da entrambe le parti
(governo e bande armate della cosiddetta opposizione), rivendichi un
vero negoziato di pace. Ciò perché il massacro dei civili in corso
sul terreno in Siria è frutto di una guerra civile tra due entità
armate, come ha dimostrato il rapporto degli osservatori della Lega
Araba-censurato dal Qatar- e come dimostrano numerose violenze sui
civili, gli attentati terroristici, il cecchinaggio e numerose
efferatezze compiute proprio dall'Esercito Siriano di Liberazione di
cui è alleato il CNS.
Questo ultimo attribuisce le violenze solo all'esercito governativo e
invoca nel volantino del 19 febbraio (e nella piattaforma su cui
chiede le adesioni ) “le dimissioni di Assad e del suo staff” e
inoltre “la difesa internazionale dei civili secondo lo Statuto
dell'ONU”, il che equivale a chiedere nei fatti il cambio di regime
a mano armata e nuovamente quell'intervento militare internazionale
che è stato momentaneamente fermato dal veto in Consiglio di
sicurezza dell'ONU. Questa strada porta direttamente alla
guerra”umanitaria” della NATO contro la Siria ed a legittimare
l'intervento militare già in atto in Siria con truppe della Turchia,
del Qatar, della Libia, dell'Arabia Saudita e di tutte le
petrolmonarchie del Golfo che stanno da tempo fomentando la guerra,
appoggiando con mezzi militari e mediatici l'opposizione armata in
Siria.
L'esperienza delle cosiddette guerre umanitarie dell'ultimo
quindicennio ci ha insegnato che nessuna retorica dei diritti umani o
di “contingenti necessità” può mascherare la realtà della
guerra con i suoi lutti e le sue devastazioni senza fine. L'unica
strada per fermare il massacro di civili è quella di fermare le
violenze, non di amplificarle invocando l'intervento occidentale.
Invitiamo pertanto tutte le associazioni che ripudiano la guerra a
dissociarsi apertamente dal CNS e dalla sua piattaforma.
Invieremo oltre alla presente lettera la piattaforma di pace da noi
proposta.
FIRME:
RETE NOWAR, PEACELINK, WILPFITALIA, UNPONTEPER, STATUNITENSI CONTRO LA
GUERRA FIRENZE, U.S. CITIZENS FOR PEACE AND JUSTICE, RETE
DISARMIAMOLI, CONTROPIANO, ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI AMICIZIA
ITALIA-CUBA circolo di Roma, ASSOCIAZIONE AMICI DELLA MEZZALUNA ROSSA
PALESTINESE
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