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Siria: analista, per 'nuovo Kosovo' serve guida Turchia, ineludibile l'appoggio Nato
- Subject: Siria: analista, per 'nuovo Kosovo' serve guida Turchia, ineludibile l'appoggio Nato
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Thu, 16 Feb 2012 19:38:44 +0100
- Importance: Normal
Siria: analista, per 'nuovo Kosovo' serve guida araba Turchia sara' cruciale e ineludibile e' l'appoggio Nato 16 FEBBRAIO, 17:25 (di Rodolfo Calo') (ANSAmed) - ANKARA, 16 FEB - Gli interventi richiesti dall'opposizione siriana per una possibile ''operazione Kosovo'' in Siria sono controversi e avvolti nella foschia anche se non implicano un'invasione terrestre. E' chiaro pero' che questi interventi necessitano di una leadership araba e di un ineludibile appoggio della Nato, con la Turchia a giocare un ruolo ''cruciale'' in ogni caso. Queste almeno sono le valutazioni formulate per ANSAmed da un analista di spicco del think-tank americano German Marshall Fund (Gmf) rispondendo a domande sia sulla possibilita' che vengano creati ''corridoi umanitari'' o ''zone cuscinetto'' (buffer zone) per aiutare la popolazione siriana, sia sul ruolo che la Turchia giocherebbe in questo scenario. L'analista, Hassan Mneimneh, Senior Transatlantic Fellow del Gmf per Medio oriente, Nordafrica e mondo islamico, ha ricordato che ''al momento non c'e' nessun mandato per l'attuazione di alcuna azione in favore della sollevazione siriana'' anche se c'e' una ''sempre piu' sonora richiesta di intervento'' visti quelli che si delineano come ''crimini contro l'umanita''' perpetrati ad esempio a Homs. ''L'ostruzionismo sino-russo'' al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha ricordato ancora Mneimneh, lascia prevedere che il massimo forum mondiale ''non fornira''' alcun mandato Onu ad intervenire in Siria: ''Notizie da Damasco'' indicano che la Russia ha assicurato alla Siria che ''l'apparente volonta' di Mosca di riconsiderare la propria posizione'' punta solo ''ad assicurare che la discussione rimanga confinata'' nel Consiglio di sicurezza e quindi ''soggetta al veto della Russia''. Un ''mandato alternativo'', ha argomentato l'analista, consisterebbe in un ''avallo dell'Assemblea generale dell'Onu degli sforzi della Lega Araba''. Le misure ''da prendere in considerazione'', tutte chieste dagli attivisti siriani, sono: ''buffer zone'', ''corridoi umanitari'', regime di ''no-fly'' per gli aerei militari siriani, espansione della missione di monitoraggio, raid aerei punitivi e appoggio logistico-strategico ai disertori siriani della Fsa (o Esl). ''Molte di queste misure sono controverse e non hanno una chiara via di attuazione'', avverte Mneimneh, anche se nessuna di esse necessita del dispiegamento di truppe straniere sul suolo siriano. ''Tutte queste misure - aggiunge - richiedono un consenso arabo (raggiungibile, ma precario), impegno turco e partecipazione transatlantica. Il modello da emulare e' quello dell'operazione in Kosovo durante l'amministrazione Clinton''. ''La Turchia resta un componente cruciale di qualsiasi piano del genere'', anzi ''primario'', anche se ''non nella leadership o nell'esecuzione'', sottolinea l'analista del German Marshall Fund of the United States aggiungendo che la guida dell'operazione ''dovrebbe essere araba'' e che ''per l'attuazione non c'e' altra scelta che contare sulla Nato. Spetta comunque alla Lega Araba, e al Consiglio di Cooperazione degli Stati Arabi del Golfo, o Gcc in particolare, il compito di ''fornire il quadro (e il finaziamento)'', mentre all'Alleanza transatlantica, e soprattutto agli Usa, spetta quello di ''assicurarne l'attuazione''. (ANSAmed).
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