Siria: una petizione urgente all'Assemblea e al Segretario Generale dell'ONU



Caro Marco, cari amici e amiche

penso che Johan Galtung si riferisse ai caschi blu dell'ONU e a conferenze di pace gestite da soggetti sopra le parti, quando parlava in riferimento agli errori della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla guerra civile in Libia, della necessita' di prevedere una terza parte neutrale per fermare le violenze e al contempo aiutare la soluzione del conflitto.

 

Siamo sempre allo stesso punto! Una guerra e' in corso, con i suoi massacri di civili e noi stiamo a scrivere fiumi di carta da mesi per cercare quali siano i responsabili, a  svelare chi vuole il conflitto e lo alimenta, chi ha interesse a deporre Assad dal potere, chi vuole ricondurre sotto controllo le rivoluzioni democratiche arabe; a denunciare chi ha iniziato le violenze, chi lotta contro un potere dispotico.

 

A mio avviso queste sono tutte le solite analisi sterili, che si fanno a tavolino, in salotto e davanti al pc. Sono sempre le stesse denunce... come se non sapessimo tutti quali sono gli interessi strategici degli Usa, dell'Europa, della Russia, delle petrolmonarchie arabe. E' evidente che dietro ad ogni sollevazione popolare ci sono mille interessi contrastanti che agiscono e alimentano la guerra o vogliono mantenere lo status quo.

 

Il punto non e' denunciare questa ingerenza o quella alleanza con l'élite al potere. La mia preoccupazione, da pacifista, e' come intervenire per impedire l'escalation di violenza e risolvere le cause interne del conflitto. Quali proposte efficaci fare, che strumenti sovranazionali approntare per risolvere i problemi della pace, anche a livello interno ad uno stato.

 

Non e' possibile chiedere - come avete fatto voi con la vostra petizione - che l'opposizione ad un governo deve prima deporre le armi per poter negoziare una soluzione politica. Che garanzie diamo a questi gruppi di non essere massacrati senza alcuna possibilita' di autodifesa? 

Non si puo' fare alcun paragone tra l'Italia, che ha delle forze amate e una polizia tenute a conformasi ad una Costituzione democratica basata sul rispetto dei diritti umani, e uno stato di polizia come quello siriano!

L'Italia, non arriverebbe mai a bombardare le citta' del Veneto e ad assediare Bergamo e Milano!

 

Invece di mettersi a disquisire sulle ingerenze negli affari interni della Siria, faremmo/fareste meglio a mandare petizioni all'Onu, all'Assemblea Generale, al Segretario Generale, affinché si formi urgentemente una forza sovranazionale di polizia permanenete, finanziata da tutti gli stati membri e sotto comando ONU, che possa intervenire urgentemente in Siria, in Palestina, in Cecenia ed in ogni angolo della Terra dove vi sono popoli sterminati e privati di ogni diritto dai proprio stessi governi!

L'Assemblea Generale  puo' e dovrebbe a mio parere sostituirsi al Consiglio di Sicurezza anche in materia di pace e sicurezza quando quest'ultimo e' incapace di agire e non vuole agire perche' preferisce lasciare che gli stati con potere di veto abbiano la supremazia internazionale e il pretesto di ergersi a gendarmi del mondo fuori da qualsiasi controllo democratico popolare. 

C'e' stato il precedente delle delibere dell'Assemblea del 1956 durante la crisi di Suez che portarono alla formazione della prima Forza di emergenza delle Nazioni Unite (UNEF).

 

Come popoli delle Nazioni Unite amanti della pace, pretendiamo che gli stati del mondo, riuniti nell'Assemblea Generale, decidano nel corso di una sessione urgente e straordinaria di istituire una Polizia Sovranazionale Permanenete, sopra le parti e tenuta al  rispetto delle regole umanitarie internazionali e dei diritti umani.

 

Non aspettiamo sempre la prossima guerra, manteniamo il coraggio della speranza.

 

Annalisa Roveroni 

 

----Messaggio originale----
Da: elbano9 at yahoo.it
Data: 10/02/2012 16.12
A: "pace at peacelink.it"<pace at peacelink.it>
Ogg: [pace] La Cgil scrive di aderire insieme alla Tavola della Pace alla manifestazione contro il masssacro in Siria

 
Questo e' il comunicato ufficiale della CGIL sulla Siria, si scrive che devono essere protetti i civili. Non so se sono informati che secondo gli osservatori della Lega Araba anche i ribelli siriani colpiscono i civili, non so quanto hanno seguito quello che e' avvenuto e avviene in Libia. Si scrive anche che partecipano a questa manifestazione insieme alla Tavola della Pace.Le intenzioni espresse nel comunicato sono per bloccare la guerra civile, ma la manifestazione e' organizzata dal CNS, e' neutrale ? Ripeto quello che ho scritto prima in maniera confusa:
 
Per bloccare (in realta' per limitare i danni della guerra civile ormai innescata) occore l' impegno di una terza parte neutrale.
 
 Galtung, quando critico' con un articolo la risoluzione ONU che poi ha portato alla guerra libica, scrisse in modo molto piu' chiaro di me questa verita', che sinceramente credevo fosse un concetto acquisito da molti pacifisti italiani.
 
Comunque la CGIL scrive esplicitamente che non vuole un nuovo conflitto armato.
 
Ma questa e' la posizione anche di ha convocato la manifestazione ?
 
Credo di no, che il CNS abbia piu' volte espresso in maniera chiara e scritta che non esclude interventi esterni.Faro' ricerche in questa settimana,
 
ma senz' altro sabato 19 febbraio la macchina della guerra sara' gia' partita. Il precedente della Libia mi deprime, ma deve servirci invece a fare il possibile perche' le cose vadano in modo diverso.
 
Dovremo essere calmi e tentare di fare ragionare la gente e di fare conoscere cose che sono nascoste all' opinione pubblica.
 
E dovremo innanzi tutto riuscire a fare muovere quelli che la pensano come noi.
Cioe' quelli che credono alla grande guerra mediatica mistificatoria e che sono interessati ad esprimere la loro voglia di pace, senza temere di disturbare "il centro-sinistra".
 
Marco
 
Questo il comunicato della Cgil:
 
 
Siria:la CGIL partecipa alla manifestazione del 19 febbraio a Roma per fermare massacro  
 
10/02/2012 
La tragedia che sta vivendo la popolazione siriana, da undici mesi alla mercé della violenza e della repressione del regime di Bashar Assad, non è ancora sufficiente affinché la comunità internazionale trovi un accordo per esercitare tutte le pressioni politiche e diplomatiche per porre fine a quella che oramai è una guerra civile.
Di nuovo lo spettro di soluzioni armate e di interventi funzionali agli interessi geo-politici delle diverse potenze, sullo sfondo nella stessa inconcludente discussione nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, richiede una forte presa di posizione della società civile.
E' urgente riportare la responsabilità dei governi e degli stati all'azione prioritaria di protezione della popolazione civile ed alla responsabilità di tutta la comunità internazionale per la tutela dei diritti umani, prima ancora di ogni calcolo o interesse particolare.
Le notizie che provengono dalla Siria sono un bollettino di guerra, ogni giorno decine e decine di morti. Questo massacro va fermato, subito e senza un nuovo intervento armato. La CGIL, insieme alla Tavola della Pace, aderisce quindi alla manifestazione del 19 febbraio a Roma, a convocata dal Consiglio Nazionale Siriano.