Re: [pace] Appello: no ai cappellani militari



Ormai l’orgia degli Appelli dilaga...
Francamente non ho capito a cosa SONO INVITATO ad aderire...
Mettendomi nei panni del “credente”, mi chiedo e chiedo: e se qualcuno morendo durante il servizio militare, di pace e di guerra, chiede l’assistenza religiosa, a chi si dovrebbe rivolgere se non ad un prete presumibilmente vicino ai militari?
Sto perdendo la pazienza... ricevo centinaia di email al giorno e non è sempre facile stare appresso a tutte.
AC

Il giorno 07 febbraio 2012 20:24, Davide Bertok <davide at bertok.it> ha scritto:
Aderisco.
Davide Bertok
Mondo Senza Guerre e Senza Violenza , Trieste

Il 07/02/2012 12.05, marco palombo ha scritto:

*Carissime/i,*

   **
   *il Cipax con Pax Christi Roma e la Comunità di base di San Paolo,

   per aderire con più fedeltà alle esigenze del Vangelo di Cristo,
   nostra pace, in occasione dell'anniversario della firma della
   revisione del Concordato, intende organizzare il 18 febbraio una
   protesta contro l'esistenza dei cappellani militari e l'istituzione
   dell'ordinariato militare con a capo un arcivescovo 'vicario
   castrense', che ha il grado di generale di corpo d'armata.*
   *Le tre associazioni hanno scritto l'appello accluso, che intendono

   consegnare nella mattina del 18 p.v. a mons. Vincenzo Pelvi nella
   sua sede di Salita del Grillo a Roma.*
   *Alcune altre associazioni hanno già dichiarato di aderire
   all'iniziativa.*
   *Chiediamo pertanto a tutte di voler condividere tale progetto e

   perciò di firmare l'appello per diventare loro stesse
   co-protagoniste o semplicemente per aderire, entro la settimana. *
   *Nello stesso tempo chiediamo a tutte/i le/gli amiche/i di

   partecipare alla manifestazione dinanzi alla chiesa di Largo
   Magnanapoli, angolo Salita del Grillo, dalle h.10 alle 12 di sabato
   18 febbraio.*
   *In attesa di una risposta confermativa, Vi salutiamo con un
   fraterno saluto di pace *
   *il Cipax *


*/embargo fino alle ore 10 del 18 febbraio 2012/*
**
*No al Concordato, no ai cappellani militari*
**

Nel momento in cui l’Italia attraversa un’aspra crisi economica e
sociale e chiama tutti a fare sacrifici e a rinunciare a diritti pur
legittimamente acquisiti anche la Chiesa cattolica romana deve fare la
sua parte.
Riteniamo perciò doveroso che le autorità cattoliche dimostrino la
disponibilità a ridiscutere alcuni dei privilegi ottenuti con il nuovo
Concordato, stipulato il 18 febbraio 1984, e con successivi accordi
economici e normativi direttamente o indirettamente derivanti da quel
patto. Sarebbe infatti scandaloso se la gerarchia cattolica non
rinunciasse ora ai privilegi concordatari, così come auspicava il
Concilio Vaticano II.
In tale contesto, cercando di seguire Cristo nostra pace, noi riteniamo
che l’istituto dei cappellani militari, che gli accordi Stato-Chiesa di
fatto inquadrano nelle Forze armate, con relative stellette e
retribuzioni, strida con la laicità dello Stato e con lo spirito
dell’Evangelo di pace che dovrebbe animare sempre ogni attività
ecclesiale. Al di là della buona volontà personale, l’istituzione stessa
dei cappellani militari – come ci hanno profeticamente ricordato, tra
gli altri, don Lorenzo Milani e padre Ernesto Balducci, e il vescovo don
Tonino Bello – significa un appoggio simbolico alle armi. E se possiamo
comprendere la volontà di assistere pastoralmente i militari, riteniamo
che questa funzione non vada assolta da sacerdoti con le stellette e
pagati dallo Stato, ma in altro modo, per esempio attraverso le
parrocchie nel cui territorio sono stanziate caserme e centri militari o
con distacchi volontari di preti o diaconi per le missioni all’estero,
pronti a benedire le persone, ma mai le armi.
Da più parti, in questi giorni, si è chiesto che il governo, che vuole
caratterizzarsi per una politica di rigore, ridimensioni gli
investimenti per la Difesa, in specie per l’acquisto degli aerei F-35,
una spesa onerosissima - per noi incompatibile con le esigenze meramente
difensive cui la nostra Patria è obbligata dalla Costituzione - che
potrebbe lodevolmente essere risparmiata, dirottando invece
quell’immenso fiume di denaro per iniziative sociali e per aiutare gli
strati più deboli della popolazione.
Speriamo che le comunità cristiane con i loro pastori siano con noi
contro l’acquisto degli F-35 e contro le immense spese militari, e per
promuovere invece la Difesa popolare nonviolenta.
Imploriamo da Dio il dono della pace, ripetendo a noi stessi e a tutti:
“Se vuoi la pace, cerca e prepara la pace”.
/Roma, 18 febbraio 2012/

/28° dalla firma del nuovo Concordato/
//
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/promuovono: Cipax, Cdb SanPaolo, Pax Christi Roma aderiscono:/
*//*
*/embargo fino alle ore 10 del 18 febbraio 2012/*//
/**/
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Antonio Caracciolo