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Siria: missione spacca arabi, Riad ritira osservatori

Ministri Lega araba: Assad lasci potere, sostegno Onu

23 gennaio, 09:54(di Danila Clegg)
(ANSAmed) - IL CAIRO, 23 GEN - Il nodo della Siria sta diventando più intricato per la Lega araba e i paesi che rappresenta, divisi sull'atteggiamento da tenere nei confronti di Damasco. Proprio mentre i ministri degli Esteri arabi cominciavano la loro plenaria per dare il via libera alla bozza di intesa raggiunta dai tecnici su una proroga della missione araba in Siria è arrivato l'annuncio a sorpresa dell'Arabia saudita. Ritiriamo i nostri osservatori, ha detto il ministro degli Esteri Saud el Faisal, perché la Siria non rispetta il piano di pace arabo. Un colpo al lavoro di mediazione svolto in vista della plenaria per trovare un equilibrio fra i duri, fra i quali il Qatar, che nei giorni scorsi ha ipotizzato l'invio di una forza militare araba, e i dialoganti, come Egitto, Algeria, Sudan e lo stesso segretario generale Nabil el Araby, che di questo non vogliono sentir parlare. Dopo una giornata di tavoli tecnici e di limature di testi, la bozza di accordo prevedeva la proroga della missione in Siria di un mese, con un suo rafforzamento per portarla da 165 osservatori a trecento e il loro addestramento con l'ausilio dell'Onu.


Prima della mossa saudita non era stata accolta la richiesta, sostenuta con insistenza dal Consiglio nazionale siriano all'opposizione, di portare il dossier siriano al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Una opzione poi, in parte, riemersa nella bozza di documento all'esame dei ministri degli Esteri, che prevede una proroga della missione e il coinvolgimento del segretario generale dell'Onu e del Consiglio di sicurezza perché sostengano l'azione della Lega araba. Laboriosa la riunione dei ministri degli Esteri, perché la missione ha provocato l'ennesima spaccatura all'interno dei paesi arabi, anche alla luce delle molte critiche per la sua incapacità a ridurre la violenta repressione del regime. Dieci osservatori hanno preferito tornare a casa la scorsa settimana. Per motivi personali, ha sostenuto la Lega araba, ma uno di loro ha apertamente accusato la missione di essere inutile. Nella riunione dei ministri, il rappresentante del Qatar Ahmad ben al Thani, presidente di turno della Lega araba, ha affermato che le alternative sono due: forza militare di pace araba o Consiglio di sicurezza. Il segretario generale della Lega ha invece messo sul tavolo la visione più soft: proroga della missione e collaborazione con le Nazioni unite. Da questa contrapposizione emerge anche chiaramente che sulla questione siriana Qatar e Arabia Saudita, giocandosi la carta della linea più intransigente, si misurano col loro rivale nella regione, l'Iran.(ANSAmed).