VOCI E SUONI CONTRO GLI F35: NOVARA 23 GENNAIO
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- Date: Sat, 21 Jan 2012 13:54:22 +0100
NOVARA LUNEDì 23 GENNAIO ORE 18 PIAZZETTA DELLE ERBE
VOCI E SUONI CONTRO GLI F35
Comunicato stampa per l'assemblea a Novara, in piazza delle Erbe, di lunedì 23 gennaio 2012, alle ore 18.
Sono passati più di cinque anni da quando è cominciata la nostra opposizione agli F-35. Abbiamo cominciato subito, appena siamo venuti a sapere che i governi italiani, in perfetto stile bipartisan, avevano deciso di partecipare a questo tremendo progetto di morte targato Lockheed Martin. Sono passati più di cinque anni, trascorsi a fare controinformazione, presidi, manifestazioni piccole e grandi, alcune addirittura nazionali, come quella dello scorso 12 novembre. Sono passati più di cinque anni nel silenzio assordante di gran parte dei mezzi di comunicazione di massa e tra l'incomprensione dei soliti politici navigati, che sanno di cosa parlare e sanno irridere chi non si conforma al pensiero dominante. Più di cinque anni di candida ed irresponsabile utopia pacifista ed antimilitarista: contro tutte le guerre, contro le fabbriche d'armi e di morte. Ma ora sembra che, da molte parti, il problema F-35 venga sentito diversamente: la crisi economica ha prodotto il suo effetto e ha insinuato il dubbio che la spesa militare sia ingiusta, dannosa, inutile. Per aggiornare i cittadini novaresi sulle ultime novità a tale riguardo e per opporci ai tentativi di propaganda dei fabbricanti di morte e dei guerrafondai, diamo appuntamento a tutti, a Novara, in piazza Battisti (meglio nota come piazza delle Erbe), alle ore 18 di lunedì 23 gennaio. Musica, parole, letture, discorsi, dibattiti: due ore al freddo contro tutte le guerre, contro le fabbriche di morte, contro la costruzione e l'acquisto dei cacciabombardieri F-35 di Lockheed Martin, per la riconversione della spesa pubblica al civile. Meno armi, più spese sociali.
Movimento no F-35
SE NON ORA QUANDO RIDUCIAMO LE SPESE MILITARI IN ITALIA ? INCOMINCIAMO DAI CACCIABOMBARDIERI F35 Il Movimento NO F35 è composto da persone associazioni e organizzazioni che hanno radici diverse ma condividono lo stesso obiettivo: tagliare le spese militari in Italia a cominciare dagli F35. Siamo pacifisti, antimilitaristi, cattolici, precari, pensionati, cittadini contribuenti. Alcuni di noi hanno iniziato ad occuparsi dei cacciabombardieri nel 2006, accumulando ragioni e argomenti di critica a vari livelli, etico, politico-strategico, tecnologico-industriale, economico-occupazionale. I fatti ci hanno dato ragione: il progetto più costoso della storia accumula difetti, ritardi, aumenti di costi, rinunce di partner, cancellazioni di acquisti: le promesse occupazionali si sono rivelate gonfiate, gli investimenti pubblici sono enormi, i posti di lavoro sono spostamenti da altre sedi e briciole di indotto locale, non ci sono penali per chi rinuncia all’acquisto. Il ministro competente, più volte intervistato sul tema, non chiarisce nulla e si arroga il controllo totale. Noi cittadini e cittadine abbiamo visto tagliare l’occupazione nelle scuole pubbliche, nei servizi sociali, nei trasporti, nelle pensioni di sopravvivenza; noi lavoratori e lavoratrici abbiamo visto cancellare diritti acquisiti negli anni e delocalizzare produzioni, tagliare e precarizzare i posti di lavoro; l’ammiraglio Di Paola non lascia tagliare nulla del suo bilancio militare. Costruire cacciabombardieri d’attacco è anti costituzionale. Consumare risorse pubbliche in tempo di crisi per preparare guerre di proiezione strategica è stupido e autolesionista. Comprare con promesse falsate la speranza di occupazione è immorale. Chiamare “missioni di difesa aerea” i bombardamenti sulle città è vergognoso. Si stanno moltiplicando le voci critiche, tra la cittadinanza, tra gli enti locali, sui mezzi di comunicazione. Il caso F35 è un esempio illuminante della distorsione militarista delle nostre società: si produce per distruggere e uccidere, si ricerca per avere armi più potenti, si investe DENARO PUBBLICO in sistemi d’arma sempre più costosi e sempre meno generatori di occupazione. Mentre intorno la società civile, indifesa, si impoverisce e perde sicurezza . La crisi che travolge diritti, sicurezza sociale, futuro per i giovani, prevenzione ambientale, può essere l’occasione per una grande RICONVERSIONE dal militare al sociale: nella ricerca, nella produzione, nei consumi, nelle scelte politiche nazionali, nelle strategie internazionali, nella cultura. Noi civili siamo il 99 % della società. CHIEDIAMO LA PRECEDENZA. No agli F35 è il primo passo di riconversione civile: tagliare un’ingente spesa militare per rivolgerla a scopi sociali.
ASSOCIAZIONE PER LA PACE DI NOVARA Firma la petizione on-line:
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