VOCI E SUONI CONTRO GLI F35: NOVARA 23 GENNAIO



NOVARA LUNEDì 23 GENNAIO

ORE 18 PIAZZETTA DELLE ERBE

 

VOCI E SUONI CONTRO GLI F35

Comunicato stampa per l'assemblea a Novara, in piazza delle Erbe, di lunedì 23 gennaio 2012, alle ore 18.


Sono passati più di cinque anni da quando è cominciata la nostra opposizione agli F-35. Abbiamo cominciato subito, appena siamo venuti a sapere che i governi italiani, in perfetto stile bipartisan, avevano deciso di partecipare a questo tremendo progetto di morte targato Lockheed Martin.

Sono passati più di cinque anni, trascorsi a fare controinformazione, presidi, manifestazioni piccole e grandi, alcune addirittura nazionali, come quella dello scorso 12 novembre.

Sono passati più di cinque anni nel silenzio assordante di gran parte dei mezzi di comunicazione di massa e tra l'incomprensione dei soliti politici navigati, che sanno di cosa parlare e sanno irridere chi non si conforma al pensiero dominante.

Più di cinque anni di candida ed irresponsabile utopia pacifista ed antimilitarista: contro tutte le guerre, contro le fabbriche d'armi e di morte.

Ma ora sembra che, da molte parti, il problema F-35 venga sentito diversamente: la crisi economica ha prodotto il suo effetto e ha insinuato il dubbio che la spesa militare sia ingiusta, dannosa, inutile.

Per aggiornare i cittadini novaresi sulle ultime novità a tale riguardo e per opporci ai tentativi di propaganda dei fabbricanti di morte e dei guerrafondai, diamo appuntamento a tutti, a Novara, in piazza Battisti (meglio nota come piazza delle Erbe), alle ore 18 di lunedì 23 gennaio.

Musica, parole, letture, discorsi, dibattiti: due ore al freddo contro tutte le guerre, contro le fabbriche di morte, contro la costruzione e l'acquisto dei cacciabombardieri F-35 di Lockheed Martin, per la riconversione della spesa pubblica al civile.

Meno armi, più spese sociali.


Movimento no F-35

 


 

SE NON ORA QUANDO RIDUCIAMO LE SPESE MILITARI IN ITALIA ?

INCOMINCIAMO DAI CACCIABOMBARDIERI F35

 

Il Movimento NO F35 è composto da persone   associazioni e organizzazioni che hanno radici diverse ma condividono lo stesso obiettivo: tagliare le spese militari in Italia a cominciare dagli F35.

 

Siamo pacifisti, antimilitaristi, cattolici, precari, pensionati, cittadini contribuenti. Alcuni di noi hanno iniziato ad occuparsi dei cacciabombardieri  nel 2006, accumulando ragioni e argomenti di critica a vari livelli, etico, politico-strategico, tecnologico-industriale, economico-occupazionale.

 

I fatti ci hanno dato ragione: il progetto  più costoso della storia accumula difetti, ritardi, aumenti di costi, rinunce di partner, cancellazioni di acquisti: le promesse occupazionali si sono rivelate gonfiate, gli investimenti pubblici sono enormi, i posti di lavoro sono spostamenti da altre sedi e briciole di indotto  locale, non ci sono penali per chi rinuncia all’acquisto.

 

Il ministro competente, più volte intervistato sul tema,  non chiarisce nulla e si arroga il controllo totale. Noi cittadini e cittadine abbiamo visto tagliare l’occupazione nelle scuole pubbliche, nei servizi sociali, nei trasporti, nelle pensioni di sopravvivenza; noi lavoratori e lavoratrici abbiamo visto cancellare diritti acquisiti negli anni e delocalizzare produzioni, tagliare e precarizzare i posti di lavoro; l’ammiraglio Di Paola non lascia tagliare nulla del suo bilancio militare.

 

Costruire cacciabombardieri d’attacco è anti costituzionale.

Consumare risorse pubbliche in tempo di crisi per preparare guerre di proiezione strategica è stupido e autolesionista.

Comprare con promesse falsate la speranza di occupazione è immorale.

Chiamare “missioni di difesa aerea” i bombardamenti sulle città è vergognoso.

 

Si stanno moltiplicando le voci critiche, tra la cittadinanza, tra gli enti locali, sui mezzi di comunicazione.

 

Il caso F35 è un esempio illuminante della distorsione militarista delle nostre società: si produce per distruggere e uccidere, si ricerca per avere armi più potenti, si investe DENARO PUBBLICO in sistemi d’arma sempre più costosi e sempre meno generatori di occupazione. Mentre intorno la società civile, indifesa,  si impoverisce e perde sicurezza .

 

La crisi che travolge diritti, sicurezza sociale, futuro per i giovani, prevenzione  ambientale,  può essere l’occasione per una grande RICONVERSIONE dal militare al sociale: nella ricerca, nella produzione, nei consumi, nelle scelte politiche nazionali, nelle strategie internazionali, nella cultura.

 

Noi civili siamo il 99 % della società. CHIEDIAMO LA PRECEDENZA.

 

No agli F35  è il primo passo di riconversione civile: tagliare un’ingente  spesa militare per rivolgerla a scopi sociali.

 

ASSOCIAZIONE PER LA PACE DI NOVARA

 

Firma la petizione on-line:

http://www.change.org/petitions/presidente-del-consiglio-dei-ministri-senatore-mario-monti-no-allacquisto-dei-caccaibombardieri-f35?share_id=fljALypCLh&