Decapitata donna in Arabia Saudita. Notizia in sordina: i decapitatori sono nostri alleati



L'8 agosto l'Arabia Saudita ritira il proprio ambasciatore a Damasco,
giudicando "inaccettabili" le violazioni dei diritti umani in Siria.
Se si considera la mobilitazione internazionale per evitare la lapidazione
di Amina Lawal in Nigeria appare veramente impressionante lo squilibrio di
indignazione quando in gioco ci sono i diritti umani in Arabia Saudita,
nazione che è alleata dell'Occidente ed è definita un paese "moderato"
nello scacchiere internazionale.
Guidare l'auto non è ammesso per le donne.
E se andate in viaggio attenti a non farvi arrestare: sul sito del
Ministero degli esteri ti avvisano che "in Arabia Saudita non è permesso
pubblicamente il culto di religioni diverse da quella musulmana".
http://www.viaggiaresicuri.it/?arabia_saudita
Analoga avvertenza non è presente per la Siria: cliccare su
http://www.viaggiaresicuri.it/?siria
Ogni commento è superfluo.


ARABIA SAUDITA
Donna decapitata per stregoneria
Nell'Islam la pratica di stregoneria è strettamente vietata. La sua
decapitazione porta a 73 il numero di esecuzioni nell'anno

MILANO - Una donna saudita condannata a morte per stregoneria è stata
decapitata, afferma il ministero degli interni di Ryad in un comunicato
pubblicato dall'agenzia ufficiale Spa. La donna, Amina Bent Abdellhalim
Nassar, è stata decapitata nella provincia di Jawf, nel nord del Paese. In
tutto l'Islam la suddetta pratica di stregoneria è strettamente vietata, e
l'Arabia saudita applica sanzioni molto rigorose. La decapitazione di
Amina porta ad almeno 73 il numero di esecuzioni da gennaio nel regno
saudita. Amnesty International aveva chiesto in settembre a Ryad «una
moratoria immediata», affermando che almeno 140 persone si trovavano in
attesa del boia.

12 dicembre 2011 | 13:36 Corriere della Sera