Firenze



----Messaggio originale----
Da: beati at beati.org
Data: 15-dic-2011 11.12

 Firenze

Firenze, come Torino, come Liegi, come Oslo.

Nessuno l’avrebbe previsto, nessuno se l’aspettava. Di fronte alla enormità dei fatti preferiamo ricorrere all’autoassoluzione della nostra società, isolando quanto accaduto come prodotto della follia di singoli.

Il virus dell’intolleranza violenta e del razzismo attecchisce anche da noi e si esprime in mille modi nei comportamenti come nei giudizi nei confronti delle categorie della società più a rischio come sinti e rom e immigrati.

Con l’acuirsi della crisi economica aumentano le sofferenze sociali e le tensioni, che trovano negli altri la causa del malessere.

Quando accade l’irreparabile, tutti sono pronti a condannare.

Basterebbe ripercorrere il bestiario di quei politici, che per ottenere i voti hanno incentivato le paure, solleticato l’immaginario giustizialista della popolazione e operato solamente con leggi repressive nei confronti dei migranti.

Basterebbe riprendere le ordinanze dei sindaci che si accaniscono contro le condizioni dei più poveri, sia per la presenza nel loro territorio, che per le attività di sopravvivenza.

Basterebbe analizzare come nei mezzi di informazione vengano privilegiate le notizie negative su sinti, rom e migranti.

Basterebbe riportare i fatti che quotidianamente avvengono negli autobus, come nei treni, al bar come negli uffici e ascoltare commenti e giudizi ovunque.

Anche l’assolutizzazione dell’economia con leggi per suo conto, senza alcun riguardo per le vicende delle persone, concorre non poco a questo clima di società senza pietà.

Non sarà una condanna, per quanto ferma e decisa, a raddrizzare la situazione, ma ricominciare ogni giorno tutti con energia a riconoscere la dignità di ogni persona, a porre segni quotidiani  di condivisione materiale e sociale, spingere le istituzioni perché si adoperino per l’interazione sociale, partendo da chi è messo peggio.

 
Beati i costruttori di pace.