Re: [pace] dalla Sardegna un invito a manifestare ovunque



Chiedete, chiedete forte. Fate bene. Portate le nostre voci. Sappiamo che l'uomo può diventare macchina senza coscienza, e che l'uomo-macchina può ritornare uomo-uomo. Lo spaventoso primo fatto non ci farà disperare del secondo. Il Natale ci ricorda che siamo più natali che mortali.
Ciao, Enrico


Il 13/12/2011 09:26, Sandro Martis ha scritto:
 

Amen

 

Il 17 dicembre (a partire dalle ore 10) andremo fino alla Base di Decimomannu per vedere da dietro la recinzione che faccia hanno quelli  che non vedono l'ora di partire per bombardare i civili siriani e iraniani. Andremo lì a vedere che faccia hanno quelli che hanno bombardato i civili libici e prima quelli iracheni e afghani. A vedere se sembrano anche loro degli esseri umani e a chiedergli cosa si prova ad uccidere vecchi, donne e bambini dall'aereo, se si sentono coraggiosi soldati o dei comuni, piccoli vigliacchi. Se credono davvero che la democrazia si esporti così o se sanno bene che stanno semplicemente aprendo la strada a ladri di petrolio e di gas altrui. Se avranno il coraggio di avvicinarsi alla rete gli chiederemo come si sentono ad essere mal sopportati da tutti coloro che sono costretti da governi meschini ad ospitare le loro basi militari, se il fatto di esser armati fino ai denti li fa sentire comunque al sicuro anche dalle loro coscienze o se di tanto in tanto sentono un vuoto, la vertigine  buia di un'esistenza fatta di violenza e sopraffazione. Gli diremo di andarsene, di tornare a casa loro, dalle loro famiglie, dai loro figli se hanno avuto il coraggio di metterne al mondo, a dirgli che hanno buttato via una parte della loro vita e che avranno sempre con loro i fantasmi dei morti che si sono lasciati dietro. Gli diremo di portarsi via tutto, le bombe, gli aerei e i loro documenti coperti da segreto militare. E la loro vergogna se riescono a sopportarla. Gli chiederemo di lasciarci vivere, di abbandonare questo posto che vuole tornare ad essere un luogo dove è possibile la pace, dove le persone possano coltivare e mangiare il cibo che la terra partorisce senza la paura di morire per i veleni che le basi abbandonano nei luoghi maledetti che sono assegnati per la loro costruzione. Gli diremo che siamo stanchi di loro e della loro arroganza, della loro stupidità e ignoranza. E chiederemo al nostro governo di smettere di spendere i nostri soldi per cacciabombardieri, radar e altri strumenti di morte, gli chiederemo di smettere di succhiare il sangue di chi lavora per darlo a banche internazionali elette da nessuno a definire i destini del mondo. E chiederemo di impegnare quei soldi per le persone che non hanno i soldi per vivere, per i ragazzi che devono studiare, per i vecchi che devono avere una vecchiaia dignitosa, per ricomporre boschi, terreni coltivabili, fiumi e città come si faceva nelle società degli uomini. Gli chiederemo di curare i beni comuni e di non svendere la vita degli esseri umani per ripianare bilanci. E poi, da dietro la rete, aspetteremo le risposte alle nostre domande. E non avremo più voglia di sentire parole vuote di saltimbanchi ma risposte coraggiose. Perché tutti ci si possa salvare.

 

Cagliari Social Forum