Mentre il
governo del Presidente Bashar Al-Assad intensifica la
repressione in Siria, come dimostrano gli altri cinque
morti di oggi ad opera delle Forze armate governative, le
differenze in merito a tattiche e strategie da adottare,
stanno generando divisioni profonde nell'opposizione. Le
diverse fazioni politiche armate e non, che sinora si sono
battute contro lo spargimento di sangue provocato dal
governo, starebbero quindi mollando la presa, indebolite
dai contrasti interni.
Soldati ed attivisti vicini all'Esercito ribelle per la
Liberazione del Popolo Siriano, che sta organizzando
attacchi nei campi rifugiati ai confini sotto protezione
turca, hanno espresso preoccupazione in merito alle
spaccature interne al Consiglio Nazionale Siriano. Il
principale gruppo di opposizione infatti, starebbe
attraversando una crisi in seguito alla richiesta rivolta
ai ribelli, di limitare alla difesa l'azione armata.
Secondo gli attivisti , il Consiglio nell'ultimo mese
avrebbe tentato di assumere il controllo delle finanze dei
gruppi ribelli. " Sono interessati alla politica e si
limitano alle chiacchiere mentre Assad continua a fare
strage nelle nostre famiglie. Non ci piace questa
strategia" ha riferito Abdulsatar Maksu, militante. "
Siamo favorevoli ad un'azione militare più aggressiva" ha
poi aggiunto.
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