Siria, la mappa del conflitto e la ghost-war



Vi segnalo questo articolo molto completo de equilibrato sul conflitto in Siria, sugli attori interni de esterni:
 
http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o30852:e1

Personalmente mi sto convincendo che
- il primo regime da destabilizzare e' la Siria e dopo l'Iran
- e' opportuno concentrarsi adesso sulla Siria e non sull'Iran
- in Siria la destabilizzazione non punta su misure a lungo termine come l'embargo ma su una campagna rapida di tipo militare e di disinformazione mediatica
- il nostro compito e' quello di dire che nessuna violazione dei diritti umani giustifica una guerra
- Amnesty International sta ripetendo gli stessi errori della Libia e rischia di essere funzionale nel ruolo di escalation militare, come una miccia di un processo di cui non e' in grado gli esiti finali (si comincia con l'invocazione dei diritti umani e si finisce con il rassegnarsi a fare la conta dei morti in guerra)
- non vi e' una chiara informazione dell'opinione pubblica sulle gravi azioni militari dell'autoproclamato esercito di liberazione libico che sta agendo come come il Cnt in Libia o l'Uck in Kosovo.

Pertanto va richiesto un cessate il fuoco, l'invio di osservatori, una informazione corretta e verificabile e la rinuncia ad ogni azione militare.

Ad agire militarmente potrebbe non essere la Nato ma la Lega Araba, guidata dall'Arabia Saudita e dal Qatar, ormai paesi alleati alla Nato che hanno comprato armi a non finire e che potrebbero 'affidare' i propri aerei a piloti occidentali o a sale di regia avionica esterne.

Che vuol dire?

Con i progressi dell'avionica e' ormai possibile 'cedere i comandi' o parti delle proprie funzioni elettroniche ad esterni. Trasformando gli aerei del Qatar o dell'Arabia Saudita in 'droni' della Nato. E' possibile lanciare un missile da un aereo del Qatar che arriva sui bersagli guidato dal database dei bersagli georeferenziati curato dalla Nato.
Per nazioni asservite agli interessi economico-militare della Nato come Qatar o Arabia Saudita, tutto questo fa la felicita' dei progettisti di una nuova guerra. Cosi' come ci sono i ghostwriter, ci possono essere i ghostwarrior. 

Con la Siria potrebbe esserci la ghost-war.

Avete presente i comandi che consentono al vostro computer di essere gestito e pilotato a distanza da un altro computer? Bene, la guerra oggi potrebbe essere fatta dal Qatar e guidata dalla Nato, vista l'abbondanza di tecnologie militari gestibili 'a distanza' finita in simili nazioni.

Basta dotare civili o militari di fotocamere digitali avanzate per 'scattare foto georeferenziate'; in realta' acquiscono bersagli, memorizzano le coordinate, georeferenziano sulla mappa satellitare dei target. 

Cosi' si programma la guerra, i missili li mette il Quatar, i bersagli la Nato, l'acquisione dei bersagli e' a cura di rivoltosi (magari molto silenziosi).

Al resto ci pensa l'Onu, la Reuters e Amnesty -International.

Si scrive "difesa dei diritti umani", si legge "guerra".

Ciao
Alessandro
www.peacelink.it