Cosa sta succedendo in Siria? Ce lo spiega il direttore di "Analisi Difesa"



Su
http://blog.panorama.it/mondo/2011/11/17/levoluzione-libica-della-crisi-siriana-da-rivolta-popolare-a-guerra-lanalisi/
troviamo una interessante analisi di Gianandrea Gaiani. Gaiani dirige
Analisi Difesa, collabora con i quotidiani Il Sole 24 Ore, Il Foglio e
Libero ed è opinionista del Giornale Radio RAI e Radio Capital.
Ne riporto uno stralcio.


--- L’evoluzione “libica” della crisi siriana: da rivolta popolare a
guerra - L’ANALISI ---


La milizia degli insorti ha già un nome, Esercito siriano Libero (ELS)
costituito da circa 17 mila disertori fuggiti dai reparti governativi
all’inizio delle rivolte popolari e confluiti in Turchia sotto la guida
del colonnello Riad Assad.

Questa formazione già da oltre un mese effettua azioni militari di
disturbo con imboscate e ordigni esplosivi stradali (simili a quelli
utilizzati dai talebani in Afghanistan) che hanno ucciso alcune decine di
militari e agenti di polizia governativi. Il raid più importante è stato
portato a termine nella notte di martedì con l’attacco a una base
dell’intelligence dell’Aeronautica militare alle porte di Damasco. Gli
uomini dell’ELS hanno assaltato con mitragliatrici e lanciarazzi il
complesso situato a nord della capitale, lungo l’autostrada per Aleppo.

Nella battaglia, scatenata forse per liberare alcuni militari dissidenti
tenuti prigionieri, sono intervenuti anche gli elicotteri governativi. Un
altro attacco simile sarebbe stato lanciato mercoledì contro una base
dell’intelligence dell’esercito a Maara al-Numan.  L’ELS ha annunciato
insieme a un altro movimento di disertori, la Brigata degli ufficiali
liberi del tenente colonnello Hussein Harmush, la costituzione di un
Consiglio militare provvisorio con l’obiettivo di far cadere il regime di
Bashar al Assad e di “proteggere la popolazione“. La stessa definizione
utilizzata dalla Lega Araba che ha messo all’angolo Damasco e, nei mesi
scorsi dalla Nato per giustificare l’intervento militare contro il regime
di Gheddafi in Libia.

Ospitato in uno dei sei campi di rifugiati siriani nella provincia turca
dell’Hatay, al confine con la Siria nord-occidentale, l’ESL ha dichiarato
di voler inoltre “impedire l’anarchia dopo la caduta della dittatura” come
ha detto il colonnello Assad, che non è parente del presidente siriano e
si muove protetto da guardie del corpo appartenenti alle forze speciali
turche. A differenza dei gruppi di opposizione politica riuniti nel del
Consiglio Nazionale Siriano (CNS), la formazione militare non è contraria
all’intervento militare internazionale a sostegno della rivolta


---
Alessandro Marescotti
http://www.peacelink.it
Sostieni la telematica per la pace, versa un contributo sul c.c.p.
13403746 intestato ad Associazione PeaceLink, C.P. 2009, 74100 Taranto
(TA)