I militari che ancora partecipano alla missione in Libia lo fanno in modo illegittimo"



La proroga della missione Nato non e' stata discussa nel Consiglio dei Ministri, non e' stata comunicata al Parlamento, non ha per il momento copertura finanziaria. La copertura finanziaria potra' avere effetto retroattivo come e' successo con il decreto legge del  7 luglio 2011.
Ma la cosa piu' incredibile forse non l' abbiamo ancora capita bene,io non ho trovato il finanziamento della missione in Libia da fine marzo al 30 giugno, e' stata votata una risoluzione dal parlamento il 23 marzo ma per il finanziamento e' necessaria una legge perche' il provvedimento legislativo e' indispensabile per l' inquadramento dei militari.
 
L' importo che viene stanziato dalle leggi di rifanziamento poi e' calcolato con una approssimazione eccessiva.
Nel rifinanziamento del 7 luglio si parla di 1.886 militari impegnati nella missione libica ma in altri documenti ufficiali si scrive che solo l'Areonautica impiega nelle operazioni, compreso il lavoro nelle basi, almeno 5.000 persone. Quanto all' uso delle basi da parte di altri Stati spero che questi non si approfittino troppo della nostra leggerezza quando si tratta di spendere soldi pubblici e non di privati. L' Italia assiste queste unita' straniere in tutto, dall' assistenza sanitaria all' alloggio , ai rifornimenti di carburante. Sono sicuro che molto personale che lavora nelle basi per le altre nazioni lo paghiamo noi, mi auguro almeno che il carburante, che noi assicuriamo ai bombardieri Nato ospitati nelle nostre basi, non dobbiamo anche pagarlo.
Forse qualche volta dovremmo parlare anche della casta militare e non solo di quella politica e se seguissimo piu' nei dettagli come funziona il nostro paese ci sarebbero meno problemi economici.
Da: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
A: pace at peacelink.it
Cc: news at peacelink.it
Inviato: Venerdì 14 Ottobre 2011 17:07
Oggetto: [pace] "I militari che ancora partecipano alla missione in Libia lo fanno in modo illegittimo"

LIBIA, COMELLINI (PDM): MISSIONE ITALIA SCADUTA, ANCHE SENATORI PD
FINALMENTE SE NE ACCORGONO.

Roma 8 ottobre 2011

“Apprendo con piacere che finalmente anche alcuni senatori del Pd si sono
uniti all’appello che fin dal 30 settembre noi del Pdm avevamo lanciato
sull’imminente fine dell’impegno delle Forze armate italiane nella
missione "Unified Protector", dal momento che la missione italiana in
Libia e' ufficialmente scaduta.
I militari che ancora partecipano alla missione lo fanno in modo
illegittimo perché le decisioni della Nato non hanno alcun valore se non
sono ratificate dal Parlamento  e come hanno finalmente scoperto anche i
senatori del PD la missione in questione è attuata senza copertura
normativa.  Questi vuoti legislativi si sono verificati già altre volte e
possono coinvolgere negativamente anche altri aspetti  delle missioni,
come di recente quando lo scorso 2 luglio venne ucciso in Afghanistan  il
caporal maggiore scelto Gaetano Tuccillo.
In mancanza di una specifica autorizzazione legislativa i militari, che
come in questo caso partecipano ai raid sulla Libia, sono costretti a
violare la sovranità di uno Stato estero e quindi le leggi italiane e le
norme di diritto internazionale mentre il loro dovere di obbedienza alla
legalità e alla Costituzione gli imporrebbe di rifiutare l’esecuzione di
determinati ordini.
Fa comunque piacere che i senatori del PD diano voce a quanto noi del Pdm,
assieme al deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del Pdm,
ripetiamo ormai da due anni sulla faciloneria con cui il Governo affronta
situazioni di estrema delicatezza per il Paese”.

Fonte
http://www.partitodirittimilitari.org/index.php?option=com_content&view=article&id=448%3Alibia-comellini-pdm-missione-italia-scaduta-anche-senatori-pd-finalmente-se-ne-accorgono&catid=1%3Alatest-news&Itemid=113

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