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Libia,Missione militare italiana ridimensionata o addirittura finita ? Vediamo.
- Subject: Libia,Missione militare italiana ridimensionata o addirittura finita ? Vediamo.
- From: marco palombo <elbano9 at yahoo.it>
- Date: Sun, 9 Oct 2011 12:24:32 +0100 (BST)
La Russa ha parlato di missione italiana ridimensionata e forse finita. Questo e' il resoconto delle azioni della settimana tratto dal sito del Ministero della Difesa, www.difesa.it :
le missioni aeree sono state 33, in media con le altre settimane di settembre, si parla di soli 5 velivoli rimasti sotto la Nato ma poi sono elencati 6 mezzi utilizzati in settimana. I voli in settimana sono stati solo con funzioni perlustrative. E l' uso delle basi italiane ? La legge del finanziamento e' comunque necessaria per il diverso trattamento normativo dei militari impegnati.
Dovremo trovare anche la maniera di chiedere che ruolo ha avuto l' Italia nei bombardamenti Nato, riportati anche dall' Ansa, delle citta' di Ben Walid e Sirte. Nella settimana dell' attacco iniziale alle due citta' le missioni italiane sono state 39.
marco
Operazione "Unified Protector"
resoconto delle azioni italiane dal 1 ottobre al 7 ottobre.
Gli assetti aerei e navali italiani messi a disposizione della NATO per l’operazione Unified Protector continuano le missioni assegnate per l’imposizione della No – Fly Zone e dell’Embargo Navale.
Dal 30 settembre, il contributo nazionale alla missione è stato ridimensionato. Nave Bersagliere ha lasciato l’area di operazioni e solo 5 velivoli dell’Aeronautica Militare rimangono alle dipendenze operative della NATO.
Nell’ultima settimana sono state effettuate 33 missioni aeree: tutte con funzioni perlustrative. Gli assetti impiegati sono stati: Tornado, F16 Falcon, AMX, G222VS gli aerorifornitori KC130J e KC767A ed un velivolo a pilotaggio remoto Predator B, tutti in organico all’Aeronautica Militare.
Il 30 settembre ed il 5 ottobre, nell’ambito della cooperazione con il Ministero degli Affari Esteri per le operazioni umanitarie, un C130J dell’Aeronautica Militare ha trasportato in Italia altri civili feriti di nazionalità libica.
Il dispositivo della Marina Militare impegnato nell’operazione di Embargo Navale è assicurato da Nave San Giusto al comando della componente marittima della operazione.
Per quanto riguarda l’emergenza immigrazione, in applicazione dell’intesa italo – tunisina, Nave Spica e Nave Minerva che a breve saranno sostituite da Nave Vega e Nave Urania ed un aereo Atlantic, continuano la sorveglianza in prossimità delle acque tunisine.
Fonte www.difesa.it
le missioni aeree sono state 33, in media con le altre settimane di settembre, si parla di soli 5 velivoli rimasti sotto la Nato ma poi sono elencati 6 mezzi utilizzati in settimana. I voli in settimana sono stati solo con funzioni perlustrative. E l' uso delle basi italiane ? La legge del finanziamento e' comunque necessaria per il diverso trattamento normativo dei militari impegnati.
Dovremo trovare anche la maniera di chiedere che ruolo ha avuto l' Italia nei bombardamenti Nato, riportati anche dall' Ansa, delle citta' di Ben Walid e Sirte. Nella settimana dell' attacco iniziale alle due citta' le missioni italiane sono state 39.
marco
Operazione "Unified Protector"
resoconto delle azioni italiane dal 1 ottobre al 7 ottobre.
Gli assetti aerei e navali italiani messi a disposizione della NATO per l’operazione Unified Protector continuano le missioni assegnate per l’imposizione della No – Fly Zone e dell’Embargo Navale.
Dal 30 settembre, il contributo nazionale alla missione è stato ridimensionato. Nave Bersagliere ha lasciato l’area di operazioni e solo 5 velivoli dell’Aeronautica Militare rimangono alle dipendenze operative della NATO.
Nell’ultima settimana sono state effettuate 33 missioni aeree: tutte con funzioni perlustrative. Gli assetti impiegati sono stati: Tornado, F16 Falcon, AMX, G222VS gli aerorifornitori KC130J e KC767A ed un velivolo a pilotaggio remoto Predator B, tutti in organico all’Aeronautica Militare.
Il 30 settembre ed il 5 ottobre, nell’ambito della cooperazione con il Ministero degli Affari Esteri per le operazioni umanitarie, un C130J dell’Aeronautica Militare ha trasportato in Italia altri civili feriti di nazionalità libica.
Il dispositivo della Marina Militare impegnato nell’operazione di Embargo Navale è assicurato da Nave San Giusto al comando della componente marittima della operazione.
Per quanto riguarda l’emergenza immigrazione, in applicazione dell’intesa italo – tunisina, Nave Spica e Nave Minerva che a breve saranno sostituite da Nave Vega e Nave Urania ed un aereo Atlantic, continuano la sorveglianza in prossimità delle acque tunisine.
Fonte www.difesa.it
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