Re: [pace] Manifesto Nonviolento



Cari amici,
sono d'accordo con il Manifesto e con le aggiunte proposte. Occorre
far sapere ai diretti interewssati che non li voteremo (neanche quelli
di SEL) sse non si impegneranno contro le missioni di guerra, contro
l'acquisto di nuovi bombardieri, ecc. Anche sul posto di lavoro non
perdo occasione di ricordare che in un momento in cui ci tagliano
(supplenze, ore di sostegno, bidelli -lavoro nella scuola elementare)
e via dicendo il governo si come i bombardieri, con ilsilenzio del
centrosinistra...
Il problema, secondo me, è che dovremmo cercare di coinvolgere il
maggior numero di persone. Come? Questo è un altro problema, ma già
intervenendo su mailing list, commentando articoli sui siti dei
giornali, costruendo blog o scrivendo comunicati stampa da diffondere
a destra e manca. Non è molto ma potrebbe essere un inizio...
Giuliano
http://giulianofalco.blogspot.com

Il 30/09/11, tiziano cardosi<tcardosi at indire.it> ha scritto:
> il mio non era un invito a non votare, ma volevo far notare che, se non
> votiamo chi ha appoggiato le guerre, vorrei sapere dove troviamo uno
> straccio di candidato.
> ribadisco, non perdiamo tempo  e lasciamo che i morti seppelliscano i
> loro morti; dobbiamo costruire un futuro per le prossime generazioni
> Salutei
> TC
>
> Il 30/09/2011 11:39, Claudio Pozzi ha scritto:
>> D'accordo con pilar.
>> Sono sempre stato contrario alle schede bianche o nulle oppure
>> all'astensione.
>> Coloro che si aggrappano al potere non potrebbero altro che essere
>> contenti di avere un minor numero di voti "contro".
>> Tanto a loro che importa, anzi tanto meglio!
>> Le leggi elettorali (per le amministrative o le politiche) non
>> prevedono il raggiungimento del quorum, pena l'annullamento, come
>> avviene nei referendum.
>> A Berlusconi, ad esempio, potrebbe bastare anche di essere il solo
>> elettore e votare per se stesso per essere eletto e governare! Noi
>> avremmo solo la coscienza "pulita" di non averlo votato.
>> Questo vale per tutti i partiti.
>> L'astensione o l'annullamento della scheda dovrà essere solo l'ultima
>> possibilità nel caso che non si presenti proprio alcun partito che
>> non abbia votato per il rifinanziamento delle missioni o, se non era
>> presente in parlamento, che non abbia dichiarato esplicitamente nel
>> programma elettorale che non le voterà .
>> Claudio Pozzi
>>
>>     ----- Original Message -----
>>     *From:* pilar anita quarzell castel <mailto:pilarcastel at hotmail.it>
>>     *To:* pace at peacelink.it <mailto:pace at peacelink.it>
>>     *Sent:* Friday, September 30, 2011 11:09 AM
>>     *Subject:* RE: [pace] Manifesto Nonviolento
>>
>>     non per fare propaganda politica ma in puglia c'è vendola e il
>>     sel...penso che non votare non sia un atto politico mentre come
>>     dici tu :ANNULLARE LA SCHEDA, incide. Quindi inserirei il tuo
>>     suggerimento nel manifesto, in caso non ci sia proprio nessuno da
>>     votare...(sic!), paci
>>
>>
>> ------------------------------------------------------------------------
>>     Date: Fri, 30 Sep 2011 10:37:23 +0200
>>     From: tcardosi at indire.it
>>     To: pace at peacelink.it
>>     Subject: Re: [pace] Manifesto Nonviolento
>>
>>     non vorrei sembrare un brontolone e basta, ma nell'analisi che mi
>>     sono fatto della situazione politica attuale mi pare che la
>>     minaccia di non votare un partito per qualche giustissimo motivo
>>     (come la guerra) non scuota più di tanto i nostri*presunti
>>     *rappresentanti. Il fatto è che per essere efficaci dovremmo
>>     avere una alternativa da votare, ma mi pare proprio non ci sia. Se
>>     dobbiamo votare un partito coerente nel no alla guerra annulliamo
>>     la scheda.Ai politici non interessano i nostri voti, ma la
>>     percentuale che ricevono dai votanti.
>>     Personalmente penso dobbiamo renderci conto che anche la
>>     democrazia rappresentativa, in Italia e in Europa, è arrivata al
>>     collasso e non garantisce nemmeno quel poco di rappresentanza che
>>     ha avuto fino a 20 anni fa.
>>     Io vedo una progettualità politica, sociale, economica,
>>     ambientale nella cosiddetta società civile. La miriade di
>>     comitati che tutti conosciamo che nascono e muoiono continuamente
>>     sui temi più disparati sono l'unica speranza nel deserto della
>>     politica delle istituzioni. I comitati di Taranto mi paiono un
>>     esempio straordinario e l'eco delle loro attività arriva anche in
>>     Toscana.
>>     Lì è il futuro del paese, lì sono le soluzioni ad una crisi di
>>     cui mi pare non ci rendiamo ancora conto. Chiediamoci come dare
>>     voce politica a queste istanze.
>>     Saluti dalla Toscana che non è un'isola felice.
>>     TC
>>
>> ------------------------------------------------------------------------
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-- 
Giuliano Falco

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