Sostegno al riconoscimento Onu dello Stato di Palestina - mobilitazione 21 e 25 settembre
- Subject: Sostegno al riconoscimento Onu dello Stato di Palestina - mobilitazione 21 e 25 settembre
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Mon, 19 Sep 2011 11:33:07 +0000
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Per la Palestina 194° Stato
Invitiamo per il 21 settembre a mobilitarsi nei propri luoghi ed a partecipare alla Marcia Perugia Assisi del 25 Settembre portando la bandiera palestinese.
Troviamoci
Mercoledi’ 21 settembre alle ore 15
in piazza Montecitorio, Roma
saranno con noi tra gli altri,
Moni Ovadia e Kamilia Sukker, sindaco di Sabastyia
Comunicato Associazione per la Pace
Come Associazione per la Pace, pensiamo che non si tratti solo e soltanto di una dichiarazione dello Stato palestinese: una dichiarazione d’indipendenza che il Consiglio Nazionale palestinese dell’OLP, unico rappresentante giuridico legittimo dell’intero popolo palestinese, ha già presentato e approvato nel 1998 ad Algeri.
Ma di un’alternativa nonviolenta allo stallo attuale delle cose, che va di pari passo alle scelte di nonviolenza adottate da grandi parti della popolazione palestinese attraverso diverse pratiche e modalità.
E’ vero, il voto all’ONU non porterà la fine dell’occupazione israeliana, né il congelamento della costruzione degli insediamenti illegali, sebbene esista già una risoluzione ONU, la 242, secondo cui “è inammissibile occupare terra con la forza”. Nessuno stato può essere veramente e pienamente indipendente senza sovranità, senza controllo né giurisdizione sul proprio territorio; e questo non può avvenire fino a quando Israele perpetuerà l’occupazione militare delle terre palestinesi e continuerà a violare i diritti umani dei palestinesi, con la complicità degli Usa, e delle Nazioni Unite.
La piena appartenenza della Palestina, riconosciuta sui confini del 4 giugno 1967 con Gerusalemme come legittima capitale, come stato membro delle Nazioni Unite sancisce d’altro canto una legittimazione globale, della realizzazione dei diritti e aspirazioni del popolo palestinese; il ritorno all’ONU come punto di riferimento, va pertanto giudicato non come una conclusione, piuttosto come un punto di partenza per ricucire la frammentazione del popolo palestinese, per far rinascere una strategia nazionale che tenga conto di tutte le diverse componenti.
Crediamo in questa iniziativa in quanto strumento per mobilitare l’opinione della comunità internazionale e sancire la definitiva perdita di credibilità degli USA, pronti ad apporre il veto, contro la maggioranza degli stati pronti invece a votare si, in qualità di mediatori nel processo verso la giustizia e la libertà per il popolo palestinese. Crediamo in questa iniziativa in quanto passo verso l’implementazione del diritto internazionale, ovvero in quanto mezzo per ridiscutere la questione palestinese alla luce della legalità internazionale, come base imprescindibile e ineludibile, una legalità che il processo di pace stesso ha in qualche modo oscurato e accantonato.
Il governo israeliano ha messo in campo tutte le energie e le strategie possibili per convincere prima la leadership palestinesi poi i governi contro il riconoscimento dello stato palestinese. Dal canto loro, in primo luogo gli Usa e anche paesi dell' Unione Europea stanno ricattando in ogni modo la leadership palestinese affinchè desista dalla richiesta all'Onu e torni ai negoziati, Negoziati che sono risultati fallimentari per la disparità di rapporti di potere, per la precisa volontà di Israele di continuare ad espellere palestinesi dalle loro terre e intensificare la costruzione delle colonie nei territori occupati del 67 e per l’inazione della Comunità Internazionale che non fa pagare ad Israele il prezzo politico ed economico per le violazioni del diritto internazionale che compie ogni giorno.
Crediamo che allo stato attuale delle cose, la richiesta di adesione alle Nazioni Unite possa rappresentare un passo avanti importante che mette la comunità internazionale di fronte alle proprie responsabilità e dà forza al popolo palestinese, che in questo ultimo mese continua a manifestare e sostenere, nei villaggi, nelle strade, nelle città la Palestina come 194esimo stato delle Nazioni Unite.
Concordiamo con quei palestinesi che sostengono che sarebbe stato più adeguato arrivare alla richiesta all’ONU attraverso il coinvolgimento di tutto il popolo palestinese, magari con l’utilizzo dello strumento referendario e soprattutto accompagnato da un processo di riconciliazione nazionale tra Hamas e Fatah che non è ancora avvenuto. Così come siamo consapevoli che una volta riconosciuto come stato, tale atto dovrà essere accompagnato da una strategia ben precisa, volta a riaccendere il dibattito sulla rappresentatività dell’intero popolo palestinese, sulla riforma dell’OLP in una direzione più inclusiva, sul maggiore coinvolgimento di tutte le componenti della società palestinese.
Ma continuiamo a credere che tale iniziativa serva a riaffermare a livello della comunità internazionale il concetto di autodeterminazione del popolo palestinese come diritto inalienabile; e siamo altresì convinti che rappresenti una tappa alla quale debba necessariamente seguire la fine dell’occupazione e delle politiche coloniali portate avanti da Israele.
Ci uniamo pertanto alla mobilitazione della società civile palestinese di questi giorni, alle ONG ai partiti dell’OLP, ai comitati popolari perché la Palestina sia riconosciuta come 194° Stato dell’ONU.
Facciamo appello ad una forte mobilitazione, consapevoli che se la richiesta dei palestinesi non sarà accolta dalle Nazioni Unite, ancora una volta i palestinesi si sentiranno abbandonati e toccheranno ancora con mano l’ipocrisia di una politica che si basa su due pesi e due misure.
Invitiamo per il 21 settembre a mobilitarsi nei propri luoghi ed a partecipare alla Marcia Perugia Assisi del 25 Settembre portando la bandiera palestinese.
Troviamoci
Mercoledi’ 21 settembre alle ore 15
in piazza Montecitorio, Roma
saranno con noi tra gli altri,
Moni Ovadia e Kamilia Sukker, sindaco di Sabastyia
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