spero soltanto che avete presente quello che è stato ritrovato nel palazzo
dei servizi segreti (leggete: servizi delle torture) libici a Tripoli. E’ stato
trovato 3 grosse fasce di documenti che attestano la complicità della CIA e del
MI6 con i servizi libici. E questi solo solamente quelli che la Nato non ha
(forse appositamente) distrutto per non risultare ancora più complice con la
politica delle rendizioni speciali, dell’assassinio di oppositori residenti
all’estero (con spionaggio).
M. Rizzo
Sent: Saturday, September 03, 2011 4:42 PM
Subject: Re: [pace] Risposta alla sig.ra Mary Rizzo: i numeri e le
menzogne
Il
02/09/2011 13.55, Dario Palini ha scritto:
Il 31/08/2011
22.09, Alessandro Marescotti ha scritto:
www.peacelink.it
Date: Wed, 31 Aug 2011 12:23:07 -0700 (PDT)
Subject: risposta alla sig.ra Mary Rizzo: i numeri e le
menzogne
Sig.ra Mary Rizzo, avendo
troppo da fare per contrastare (invano purtroppo) le menzogne fondanti di
questa guerra per il petrolio e l'acqua, condotta dalla nato+Qatar+Arabia
Saudita con l'appoggio dei loro alleati locali libici i quali hanno chiesto
a gran forza più bombe posibili e i quali in cambio della sudditanza avranno
i proventi del petrolio e il condono per tutti i razzisti massacri compiuti
ai danni di africani (ho amici del Niger in Libia),
le rispondo solo
relativamente alle donne stuprate.
Lei scrive che secondo me
259 donne stuprate darebbe un numero risibile! Ma non credo abia letto bene
il mio pezzo o forse non mi sono espressa: la cifra è campata in aria,
perché i 70.000 questionari non sono MAI stati spediti, la psicologa ha
inventato tutto e infatti non ha potuto produrne nemmeno uno all'Onu o ad
Amnesty! Lungi da me il pensare che 259 donne stuprate siano poche! Le
faccio anche presente che accuse di stupro a quel punto sono state avanzate
(con testimoniane dirette) anche da parte governativa, ma sono cadute nel
vuoto. Solo l'avversario va demonizzato.
Del resto questa guerra è
fondata sulle menzogne più di ogni altra. E il fatto che le abbiano sparate
grossissime e surreali eppure tutti ci abbiano creduto, avalla l'orrenda
strategia di chi (vada a vedere chi fu) disse: "Bisogna mentire e ripetere
le menzogne, e dirle enormi: ti crederanno".
E' una grande
amarezza
Cordiali
saluti
Marinella
Correggia
Da: Alessandro Marescotti mailto:a.marescotti at peacelink.it A: pace at peacelink.it Cc: Marinella Correggia mailto:mari.liberazioni at yahoo.it Inviato: Mercoledì 31 Agosto 2011
18:00 Oggetto: R: Re:
[pace] Libia, su Repubblica si continua a disinformare
Per Mary Rizzo Questa e' una mailing list in cui si parla di pace. E'
del tutto naturale che ci si ponga delle domande sulla guerra. Ad
esempio su La Stampa del 26 agosto 2011 a p.11 si legge quanto segue. "Le
Figaro ha rivelato la presenza sul campo di consiglieri francesi, mettendo
in imbarazzo la Nato. Il messaggio e': gli insorti li abbiamo guidati noi.
Irritazione dei partner, Italia compresa, perche' di istruttori militari
stranieri al lavoro ce ne sono parecchi e non solo francesi". Capirai
bene che non e' facile approvare, nella mailing list sulla pace, questa gara
di istruttori militari, tanto piu' se inserita in un articolo dal titolo:
"Ricostruzione e petrolio. Il match e' Francia-Italia". Sottotitolo: "I
francesi partono avvantaggiati pero' gli italiani hanno le
infrastrutture". Fa un certo effetto leggere che la Francia ha speso
150 milioni di dollari per questa guerra in Libia (usando in particolare il
cacciabombardiere Rafale) e ha ottenuto dal Cnt (i "ribelli") 28 miliardi di
contratti in dollari. Spendi milioni e incassi miliardi se la guerra la
vinci. La Francia voleva usare la base di Sigonella perche' c'erano
gli aerei del Qatar e "si trattava di mostrare le prodezze del Qatar". Per
venderlo agli emiri": "Il cacciabombardiere francese in giro per il mondo
non si vende come sperato", spiega il giornalista Alberto Mattioli,
corrispondente da Parigi per il quotidiano La Stampa che fornisce dati
precisi sull'appoggio militare fornito dalla Nato ai ribelli (in violazione
della risoluzione Onu 1973). Queste le cifre. Ben 17 basi
militari Nato sono servite per missioni di bombardamento sulla Libia: 8
italiane, 3 inglesi, 3 greche, una spagnola, una francese e una
cipriota. La Stampa fa un accurato conteggio su chi ha bombardato di
piu' e chi ha offerto basi Nato, con tanto di statistiche. L'Italia
avrebbe dato piu' basi Nato ma avrebbe sganciato bombe solo per il 3%.
Mentre i bombardamenti francesi sulla Libia sono stati il 29%, accompagnati
dalla generosa Gran Bretagna con il 19%. E' abbastanza comprensibile
che si possano avere forti dubbi sulla guerra di Libia, oltre che sulla
guerra in generale, quando il cinismo tocca questi
livelli. Ciao Alessandro
Date: Wed, 31 Aug 2011 16:39:13 +0200
Subject: Re: [pace] Libia, su Repubblica si continua a
disinformare
Alessandro, come mai non indirizza invece qualsiasi degli punti nel mio
intervento? Sappiamo bene che c’è un misto di dis e mis informazione, e al
momento tante delle accuse (non credo che devo dimostrare che gli oppositori
sono esseri umani e non “ratti”) sono rivelatosi totalmente priva di
sostanza se non addirittura propaganda oppure pure invenzioni. Se vuole
intervenire con me, la prego di limitarsi al mio intervento.
Sent: Wednesday, August 31, 2011 4:29 PM
Subject: R: Re: [pace] Libia, su Repubblica si continua a
disinformare
Intervengo
brevemente per chiedere a Mary Rizzo cosa pensa di questa notizia. "I
ribelli libici vengono aiutati da piccole squadre della Cia e da operatori
specializzati statunitensi sotto contratto con la stessa Central
Intelligence Agency". Il Tempo 31/8/2011 Pagina 12
Date: Wed, 31 Aug 2011 14:25:26 +0200
Subject: Re: [pace] Libia, su Repubblica si continua a
disinformare
per moltissimo tempo ho mantenuto per me stessa le mie opinioni
riguardante Libia su questa lista. Avrei moltissimo da dire, e baso le mie
opinioni e le mie idee su diverse cose, principalmente dalle contatti (nel
corso degli anni moltissimi, dato anche il mio lavoro che spesso coinvolge
contatto con libici) soprattutto in questi ultimi sei mesi, che sono stati
contatti intensi e molto numerosi. Sarebbe una cosa positiva un dibattito
che abbandona i dogmatismi e anche toni che secondo me sono offensive verso
un popolo che in questo momento sta vivendo una situazione veramente
drammatica e che richiede prima di ogni altra cosa, non i nostri giudizi, ma
la nostra comprensione.
Quando leggo il disprezzo verso quelli che si sono opposto a
Gheddafi, come se fossero pupazzi totalmente malleabili ai voleri
dell’occidente, come se non fossero loro che fisicamente hanno rotto il tabù
dell’opposizione, con la risposta violenta che ben sappiamo, (o almeno credo
che sappiamo se noi abbiamo anche solo un’attenzione molto distratto e la
Libia conosciamo solo per le commedie tra Berlusconi, Gheddafi e le
Gheddafine) e con il proprio sacrificio sui campi di battaglia che non hanno
cercato ma che la storia li ha fatto trovare davanti a se. Quelli di noi che
sosteniamo moralmente la lotta per la liberazione di Libia dal potere
assoluto di Gheddafi siamo stati bollati come servi del NATO, come
imperialisti e altro, poi siamo stati soggetti agli vari insulti alla nostra
intelligenza, dicendo che la Libia è la società più avanzata dell’Africa
intera, che Gheddafi stava proteggendo e salvando il continente dagli
interessi loschi e che in addizione a tutto questo, che fosse un leader
legittimo (se non almeno legittimato dalla sua lunga permanenza) del popolo
e che questioni interni non erano mica per noi ad intromettere. Dimenticando
che il popolo oppositore non ha mica supplicato per un intervento NATO, di
protezione, e per varie motivi, la Lega Araba li aveva offerto nessuna
scelta a parte di sottostare alle decisioni del ONU, quelli che sono
condivisibili o meno... il fatto sta che c’è un PERCHE’ di una sollevazione
popolare di questi dimensioni che vediamo... il perché si trova proprio
nelle supposizioni della Sig.ra Correggia: che in una domanda di un organo
se le donne fossero stuprate o meno, hanno risposte in modo negativo –
secondo lei in un numero risibile.
A parte il fatto che 259 sia un numero di tutto riguardo, mi pare
capire che la signora non ha presente la cultura libica e anche le
conseguenze che attendevano le persone che si erano provato di appellare
contro Gheddafi in qualsiasi modo. Non so se ha avuto presente la miccia che
ha innescato questo crisi... la manifestazione davanti il prigione di Abu
Salim, dove le famiglie di Benghazi delle 1200 prigionieri politici vittime
del massacro in quel inferno chiedevano verità per i loro cari. Sappiamo che
la manifestazione è finito in sangue, ma sappiamo anche che per riempire
prigioni in Libia bastava un nulla... quindi, in Libia, la gente non è
abituata ad esprimersi perché sanno che il risultato è punizione e forse
morte. Anche, lo stupro in Libia continua ad essere un tabù e una vergogna
infinite per le vittime. E’ vastamente sotto-denunciato. Di trovare proprio
questo criterio, con la conseguente (almeno ai miei occhi) disprezzo verso
quelli che sono le vittime (donne, naturalmente) mi pare la più grande
errore di questo ragionamento.
mary rizzo
Sent: Wednesday, August 31, 2011 8:13 AM
Subject: RE: [pace] Libia, su Repubblica si continua a
disinformare
E molti "sinistrorsi" leggono ancora Repubblica? Ma quando
capiranno che De benedetti equivale a Berlusconi? Che la stampa, in Italia,
NON è libera, ma asservita a personaggi come, appunto, De Benedetti
e/oBerlusconi? Paolo Bertagnolli
> To: pace at peacelink.it; news at peacelink.it> From: a.marescotti at peacelink.it> Date: Mon, 29
Aug 2011 05:54:03 +0000 > Subject: [pace] Libia, su Repubblica si
continua a disinformare > > > ------Messaggio
originale------ > Da: Marinella Correggia > A: deskesteri at repubblica.it> A: lettere at repubblica.it> Cc: Antonio
Cianciullo > Rispondi a: Marinella Correggia > Oggetto: Pietro
Dal Re dalla Libia continua a disinformare! Qualcuno gli dica che la sua
fonte è screditata dall'Onu > Inviato: 29 ago 2011 00:16 >
> L'inviato di Repubblica a Bengasi Pietro Dal Re (che mesi fa in un
suo articolo ha attribuito alle parole del povero monsignor Martinelli un
significato opposto a quello che avevano, un atto gravissimo anche se
monsignore ha lasciato correwre o forse non ne è venuto a conoscenza) adesso
in questo articolo http://www.repubblica.it/esteri/2011/08/28/news/stupri_libia_amazzoni-20980520/
alla ricerca del sensazionalismo - ancora più immorale in un paese
martoriato dalla guerra - o forse trascinato dal suo evidente amore per i
"ribelli", prende una cantonata dmeritevole di essere citata nei corsi di
giornalismo. Insomma cinque guardie del corpo ("amazzoni") di Gheddafi
avrebbero detto alla dottoressa Siham Sergewa di Bengasi di essere state più
volte stuprate (ancora??) da Gheddafi e anche dai suoi figli. La Sergewa è
una "nota psicologa infantile (...) alla quale le ex body guard del Raìs
hanno raccontato di essere state abusate non soltanto da lui e anche dai
suoi figli". Ma ! > il signor Dal Re non ha letto già mesi fa che
questa tipa è stata screditata dall'inviato dell'Onu Bassiouni e da Amnesty
International? La tipa era stata la fonte dell'accusa urbi et orbi ai
soldati libici (governativi) di usare lo stupro come arma di guerra. Cosa
aveva fattO? Aveva detto e il mondo le aveva creduto, di aver spedito per
posta alle donne dell'Est libico, settimane dopo gli scontri di febbraio,
70.000 questionari a donne libiche, ottenendo indietro ben 60.000
questionari compilati in tre settimane! E di queste, 259 donne avevano
confermato di essere state violentate da soldati "di Gheddafi".
Come si può leggere in questo articolo fra molti http://www.nytimes.com/2011/06/20/world/africa/20rape.html?_r=1&pagewanted=all,
diversi esperti avevano guardato con scetticismo a queste affermazioni
(possibile che in un contesto di guerra in Libia si riesca ad avere
60.000 risposte per posta???). Poi il discredito ufficiale: quando Diana
Eltahawy, di Amnesty Intern! > ational, le ha
chiesto¿www.peacelink.it > > -- > Mailing list Pace
dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html>
Archivio messaggi: http://lists.peacelink.it/pace> Area
tematica collegata: http://italy.peacelink.org/pace> Si
sottintende l'accettazione della Policy Generale: > http://web.peacelink.it/policy.html>
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08/30/11 Non
ho trovato chi disse la citazione..
?
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