Scrivete a:
                  embassyjam at gmail.com;
                      info-ambasciata at amb-libia.it;
                      info-consolato at amb-libia.it;
                      info-cooperazione at amb-libia.it;
                      info-press at amb-libia.it; info-cultura at amb-libia.it
                  All'attenzione di: Hafez
                      Gaddour e di tutto il personale dell'ex ambasciata
                      libica a Roma,
                  Solidarietà con
                      l'avvocata Iyman El-Obeidy, sequestrata dalle
                      bande di Gheddafi a Tripoli, torturata e
                      violentata da 15 sicari delle Katayib!
                  Iyman ha denunciato la
                      violenza davanti ai giornalisti internazionali e
                      la sua storia ha girato il mondo. Le forze di
                      sicurezza presenti all'Hotel Rixos, dove risiedono
                      i giornalisti, l'hanno portata via in un'auto
                      bianca. Il portavoce del regime sanguinario e
                      assassino, Mussa Ibrahim, senza minimamente
                      vergognarsi, ha raccontato che la donna è ubriaca
                      e soffre di problemi psichici.
                  La madre e il padre
                      dell'avvocata El-Obeidy hanno raccontato, il
                      giorno dopo del suo arresto, di aver ricevuto una
                      telefonata da Tripoli, direttamente da Bab Azizie,
                      quartier generale del dittatore, nella quale gli
                      agenti aguzzini chiedevano che la famiglia
                      sostenga la versione uffciale e di indurre la
                      figlia a ritrattare. In cambio avrebbero elargito
                      alla famiglia soldi e benessere. La madre ha detto
                      di aver parlato con la figlia e di avergli detto
                      di non ritrattare, di resistere che la sua
                      famiglia è fiera del suo coraggio e che il suo
                      comportamento deve essere preso ad esempio da
                      tanti uomini che stanno zitti chiusi nelle loro
                      case. La donna ha fatto un appello alla
                      popolazione di Tripoli di sollevarsi contro il
                      regime sanguinario. Il padre dell'avvocata ha
                      mostrato la foto del giorno di laurea della figlia
                      e ha sostenuto che la figlia studia a Tripoli per
                      preparare un master post universitario, che la
                      figlia gode di buona salute mentale e che non
                      accetteranno mai di venire a patti con un regime
                      sanguinario.
                  Di fronta a questa
                      storia drammatica di una donna libica e della sua
                      famiglia, chiediamo a voi dell'ex ambasciata di
                      Roma di agire per la sua liberazione. Dite ai
                      vostri capi che voi non siete d'accordo con questo
                      crimine. Non state in silenzio!
                  La vostra coscienza non
                      potrà mai vivere in pace, se non vi muovete, ora!
                      Domani sarà troppo tardi!
                  Non si può avere il
                      piede in due staffe!
                  firma