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All'attenzione di: Hafez
Gaddour e di tutto il personale dell'ex ambasciata
libica a Roma,
Solidarietà con
l'avvocata Iyman El-Obeidy, sequestrata dalle
bande di Gheddafi a Tripoli, torturata e
violentata da 15 sicari delle Katayib!
Iyman ha denunciato la
violenza davanti ai giornalisti internazionali e
la sua storia ha girato il mondo. Le forze di
sicurezza presenti all'Hotel Rixos, dove risiedono
i giornalisti, l'hanno portata via in un'auto
bianca. Il portavoce del regime sanguinario e
assassino, Mussa Ibrahim, senza minimamente
vergognarsi, ha raccontato che la donna è ubriaca
e soffre di problemi psichici.
La madre e il padre
dell'avvocata El-Obeidy hanno raccontato, il
giorno dopo del suo arresto, di aver ricevuto una
telefonata da Tripoli, direttamente da Bab Azizie,
quartier generale del dittatore, nella quale gli
agenti aguzzini chiedevano che la famiglia
sostenga la versione uffciale e di indurre la
figlia a ritrattare. In cambio avrebbero elargito
alla famiglia soldi e benessere. La madre ha detto
di aver parlato con la figlia e di avergli detto
di non ritrattare, di resistere che la sua
famiglia è fiera del suo coraggio e che il suo
comportamento deve essere preso ad esempio da
tanti uomini che stanno zitti chiusi nelle loro
case. La donna ha fatto un appello alla
popolazione di Tripoli di sollevarsi contro il
regime sanguinario. Il padre dell'avvocata ha
mostrato la foto del giorno di laurea della figlia
e ha sostenuto che la figlia studia a Tripoli per
preparare un master post universitario, che la
figlia gode di buona salute mentale e che non
accetteranno mai di venire a patti con un regime
sanguinario.
Di fronta a questa
storia drammatica di una donna libica e della sua
famiglia, chiediamo a voi dell'ex ambasciata di
Roma di agire per la sua liberazione. Dite ai
vostri capi che voi non siete d'accordo con questo
crimine. Non state in silenzio!
La vostra coscienza non
potrà mai vivere in pace, se non vi muovete, ora!
Domani sarà troppo tardi!
Non si può avere il
piede in due staffe!
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