Sfiora il ridicolo, se non fosse tragica, la commedia
dell'ONU che, nella tradizione delle guerre umanitarie di
dalemiana memoria, prima autorizza l'istituzione solo della no-fly
zone e poi scatena una classica guerra senza quartiere contro la
Libia di Gheddafi secondo la pianificazione che gli Stati Uniti
hanno stabilito utilizzando come braccio armato un'Europa servile
come sempre e questa è la sorpresa: una Russia ed una Cina che
reggono il sacco in Consiglio di sicurezza" dopo aver
ricevuto evidentemente delle contropartite.
Se Israele occupa i territori dei palestinesi o scatena un
attacco al Libano o a Gaza, l'Onu dorme sonni tranquilli: se c'è
da imporre una nuova ripartizione del petrolio, in Irak o in
Libia, ecco che l'Onu si muove secondo le direttive del
Pentagono. Quello che è tragico è come la sinistra italiana salvo
alcune rare eccezioni abbia sposato la tesi giornalistica
propagandata dagli Stati Uniti dell'esistenza di movimenti
popolari e rivoluzionari! Un colpo di stato imperialista
trasformato in rivoluzione! Non si tratta certo di difendere un
Gheddafi, un Ben Ali, o un qualsiasi cincirinella, ma questa
tecnica dell'"insurrezione popolare" è oramai consolidata: dai
colorati dell'Ucraina, a quelli dell'Iran, dai tentativi in
Bielorussia, ai moti romeni, a quelli nell'ex DDR, ecc. ecc. si
tratta di costruire su basi di interessi specifici, di camarille
militari o tribali, gruppi interessati alla sovversione del potere
locale che nulla hanno a che vedere una "rivoluzione
economica e sociale". L'albero si giudica dai frutti, diceva un
tizio che a me piace parecchio, ed i frutti sono barili di
petrolio! |