ROMA, 14 FEB - Nella giornata in cui si e' registrata una certa freddezza 
  tra la Lega e il Pdl, a sorpresa in serata si e' saputo di un insolito 
  'feeling' tra lo stesso Carroccio e il centrosinistra di Pier Luigi Bersani. 
  Il segretario del Pd ha infatti trovato ospitalita' sul quotidiano leghista La 
  Padania che lo ha intervistato su federalismo e immigrazione. E Bersani non ha 
  tradito le attese leghiste: dopo giorni di intenso corteggiamento a distanza, 
  durante i quali ha ammonito il partito di Bossi che con Berlusconi non avrebbe 
  mai realizzato il vero federalismo (al Cavaliere - e' stato il leit motiv di 
  Bersani - servite solo come stampella per tenere in piedi il governo), il 
  segretario del Pd ha teso la mano al senatur direttamente dalle pagine del 
  quotidiano verde. Bersani ha in sostanza sfidato la Lega a realizzare un 
  'patto a due' (Lega e Pd) per realizzare il 'vero federalismo'. Con la 
  pregiudiziale per la Lega di staccare la spina del governo Berlusconi ('non si 
  puo' sacrificare tutto, ossia la riforma chiave, in nome di Ruby', ha 
  osservato Bersani). ''Facciamo un patto per il federalismo'' e' proprio il 
  titolo con cui la Padania presenta l'intervista. Il segretario del Pd parla di 
  un ''patto tra forze popolari'' per cambiare l'Italia. E l'invito che Bersani 
  fa a Bossi e' quello di ''guardare oltre Berlusconi e nel contempo preservare 
  la prospettiva autonomista, perche' in queste condizioni rischiamo di fare un 
  cattivo federalismo''.. ''Pur con posizioni diverse - aggiunge il segretario 
  del partito democratico - e anche alternative, ci sono due vere forze 
  autonomiste nel nostro Paese: il Pd e la Lega''. Ed e' il Carroccio ''a tenere 
  attaccata oggi la spina del governo Berlusconi''. ''Le forze politiche - dice 
  Bersani - forniscano una larga disponibilita'. Va anche bene che il Governo 
  rimanga nell'ambito del centrodestra. Assicureremo un'opposizione propositiva. 
  Ripeto, garantisco personalmente per me e per il mio partito: il processo 
  federalista deve andare avanti e giungere a compimento''. Musica per le 
  orecchie leghiste. Ma non basta, Bersani e' stato oltremodo generoso e, 
  affrontando l'emergenza immigrazione ha fatto sapere (rivolto direttamente a 
  Maroni) che il Pd appoggera' il ministro dell'Interno ''nella sua richiesta di 
  maggiore condivisione europea di fronte all'emergenza in Nord Africa''. ''So 
  che la Lega non e' razzista - ha detto un suadente Bersani - e appoggeremo 
  Maroni nella sua richiesta di maggiore condivisione europea di fronte 
  all'emergenza''. La sirena-Bersani, dunque sta solleticando le orecchie 
  leghiste, allarmando il premier e la sua compagine, tanto piu' che nelle 
  ultime ore si e' registrata una certa accelerazione del dibattito sul voto 
  anticipato (in cui si e' inserito anche il Colle). E si sa che le opposizioni 
  stanno mettendo a punto la loro strategia per un fronte comune a favore delle 
  urne. Mentre la lega appare sempre combattuta tra l'incasso elettorale subito 
  e la realizzazione del federalismo. Di certo pero' in giornata si e' 
  registrata una certa freddezza tra Carroccio e Pdl: mentre Berlusconi 
  pronosticava soddisfatto un imminente allargamento della maggioranza a 325 
  parlamentari alla Camera, la Lega (che peraltro ha taciuto tutto il giorno) si 
  e' fatta sentire con Roberto Calderoli solo per raffreddare l'entusiasmo del 
  premier: 325? meglio 330 cosi' blindiamo anche tutte le commissioni e non 
  corriamo rischi, altrimenti - ha sentenziato il ministro - meglio andare al 
  voto.