[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Roma, 20.01.11 --> Europa 2.0 @ LaSapienza + Intelligenza europea @ FlexiLibreriaCaffè
- Subject: Roma, 20.01.11 --> Europa 2.0 @ LaSapienza + Intelligenza europea @ FlexiLibreriaCaffè
- From: Nicola Vallinoto <nicola.vallinoto at gmail.com>
- Date: Tue, 18 Jan 2011 16:45:37 +0100
vi segnalo due eventi romani di giovedì 20 sull'Europa a-venire post-Lisbona e post-crisi. Nicola Vallinoto _________________________________________________________________________ Giovedì 20 gennaio 2011, ore 15.30 Sala delle Lauree, Facoltà di Scienze Politiche, Università di Roma, "La Sapienza" Un’altra idea di Europa Discussione a partire dal volume Europa 2.0. Prospettive ed evoluzione del sogno europeo. A cura di Nicola Vallinoto, Simone Vannuccini, Ombre corte, 2010 Ne discutono: Adalgiso Amendola, Alberto Aubert, Federica Giardini, Fulco Lanchester Partecipano tra gli altri: Paolo Acunzo, Giuseppe Allegri, Franco Berardi Bifo, Giuseppe Bronzini, Roberto Ciccarelli, Raffaella Chiodo, Arturo Di Corinto, Chiara Giorgi, Alessandro Guerra, Andrea Marchili, Roberto Musacchio, Catia Papa, Franco Russo, Michele Surdi, Nicola Vallinoto. Promuove e sostiene: Re_Lab_Ind ‐ Rete Laboratori Indipendenti Link all'evento: http://europaduepuntozero.blogspot.com http://www.facebook.com/event.php?eid=158702000843503 http://www.peacelink.it/calendario/event.php?id=8233 http://www.parlalex.it/pgNews.asp?id=163 http://www.frontieredigitali.it/online/?p=2180 http://www.giurcost.org/eventi/incontridistudio.html http://www.dicorinto.it/eventi/incontro/un%E2%80%99altra-idea-di-europa http://www.paneacqua.eu/notizia.php?id=16639 ______________________________________________________ Giovedì 20 gennaio 2011 h. 19.15 @ Flexi libreria caffè, Via Clementina, 9, Rione Monti "Tumulti dell'intelletto" Una discussione corale e polifonica con Franco Berardi Bifo Introduce Peppe Allegri Come sopravvivere nel secondo decennio del millennio e dopo l'Europa conosciuta finora? L'intelletto generale cerca un corpo nelle strade, negli spazi dove l'autonomia può essere affermata. I movimenti della conoscenza dispiegano la loro sensibilità contro la patologia finanziaria. Rivendicando l'attualità del "rifiuto del lavoro" che proprio Franco Berardi Bifo ci narrò anche negli anni zero de Il sapiente, il mercante, il guerriero. Dal rifiuto del lavoro all'emergere del cognitariato (DeriveApprodi, 2004) e al posto della “solita” presentazione di un libro, ci perderemo nei mille rivoli dei nostri desideri, per ritrovarci nel battito inedito di una nuova empatia. URGE: Ultimate Reseau General-intellect (after)Europe in http://th-rough.eu/ Di seguito due recenti interventi di Bifo, da cui prenderemo le mosse. Il Movimento della Conoscenza: *Manifesto per la creazione di una scuola di autoformazione dell’intelligenza insorgente europea*, Franco Berardi Bifo – gennaio 2011 Fin dall'inizio dell'epoca borghese l'autonomia è stato un carattere imprescindibile del progresso scientifico e dell’istituzione universitaria. L'autonomia dei processi conoscitivi dalle funzioni produttive, economiche e politiche non è stata affatto un aspetto formale, puramente giuridico, ma un prerequisito epistemologico profondo che ha impedito alla conoscenza di ridursi a mera tecnica strumentale. Come sappiamo bene, nella fase finale del capitalismo, che è insieme il suo trionfo e la sua agonia, cioè nella fase cosiddetta neoliberale che ha dominato gli ultimi trenta anni della storia del mondo, anche l'autonomia dell'Università, e quindi del processo conoscitivo, è stata sacrificata al dominio assoluto del principio di profitto, di crescita e di competizione. Questa riduzione operazionale e funzionalistica della conoscenza, già largamente praticata nel sistema educativo americano è stato imposto in Europa solo recentemente, ed è stato formalizzato e trasformato in regola obbligatoria con l'approvazione della Carta di Bologna che nel 1999 ha imposto una trasformazione delle procedure, dei criteri di valutazione e soprattutto delle finalità del sapere.. Il principio economico è stato assunto come finalità, come procedura e come criterio di valutazione del sapere. La stessa idea che il sapere abbia una finalità (quale che essa sia) è abusivo, dal punto di vista epistemologico, in quanto il processo conoscitivo mette costantemente in discussione non solo le sue procedure ma anche le sue finalità Quando poi, alla fine del primo decennio del secolo nuovo, la crisi finanziaria ha ridotto i margini di investimento pubblico sull'educazione, ecco che il processo di sottomissione della conoscenza alla funzionalità economica, si è sposata con una riduzione delle risorse a disposizione delle istituzioni educative pubbliche e con una loro privatizzazione. Alla vigilia del secondo decennio la fine della modernità inclina decisamente verso una barbarie funzionalista e verso un dogmatismo economicista neoliberista i cui effetti già si annunciano catastrofici per il progresso e la libertà della conoscenza, e per la civiltà stessa. L'anno 2010 ha visto precipitare questo processo in molti paesi europei, ma ha visto anche nascere un movimento del lavoro cognitivo precarizzato che nella sua fase iniziale si è manifestato come difesa della scuola e dell'università pubblica, difesa del posto di lavoro degli insegnati, e del diritto allo studio degli studenti. Ma il movimento dei lavoratori cognitivi può e deve diventare un movimento della conoscenza, cioè un movimento per la rifondazione, entro le mutate condizioni della postmodernità, dell'autonomia del processo conoscitivo, creativo scientifico e tecnico. Solo così possiamo salvare l'eredità della civiltà moderna e solo così possiamo sperare che la conoscenza umana superi i limiti del dogmatismo economicista e neoliberista per cominciare ad elaborare progetti e procedure capaci di portare il mondo oltre l'attuale catastrofe ecologica sociale e culturale. Per la prima volta nella storia delle lotte sociali, il movimento che ha visto le sue prime manifestazioni nelle scuole e nelle università d'Europa nell'autunno del 2010, non potrà difendere le condizioni dei lavoratori cognitivi senza al tempo stesso attuare una trasformazione delle procedure e dei contenuti stessi del sapere. Il movimento cognitario, forma soggettiva del general intellect, che la barbarie capitalistica sta sottoponendo oggi ad accelerata e violenta devastazione e sottomissione, è dunque destinato a divenire movimento della conoscenza se vuole salvare l'esistenza sociale dell'intelligenza nella sua irrinunciabile autonomia. 7 Punti_Sarò sintetico quasi telegrafico. Molte cose da dire poco tempo. Franco Berardi Bifo, 19 dicembre 2010 1. Uno sguardo al panorama alla fine del primo decennio. La speranza Obama si dissolve, e scoppia la crisi europea. Una nuova logica si istalla al cuore della vita europea, a partire dalla crisi finanziaria greca: Merkel Sarkozy e Trichet hanno deciso che la società europea deve sacrificare il suo attuale livello di vita, il sistema della scuola pubblica, la sua civiltà, per poter pagare i debiti accumulati dall’elite finanziaria. Una sorta di direttorio si è impadronito dell’Unione riaffermando i dogma fallimentari del monetarismo neoliberista: riduzione del costo del lavoro, tagli nella spesa sociale, privatizzazione della scuola, impoverimento della vita quotidiana. Proiettando l’ombra di una recessione di lungo periodo sul futuro dell’ultima generazione, l’Europa è divenuta un ricatto. Se l’orizzonte pare scuro, però, accadono eventi imprevedibili, inquietanti ed entusiasmanti al tempo stesso, sulla scena europea. Vedo i cavalieri dell’apocalisse e mi piace il rumore dei cavalli al galoppo. 2. Wikileaks ha mostrato la potenza dell’intelligenza collettiva. L’evento orchestrato da Assange è lo sprigionamento della forza creativa dell’intelletto generale. La lezione di Wikileaks non sta tanto nei contenuti rivelati, - già sapevamo che i diplomatici son pagati per mentire, e che i militari son pagati per sparare sui civili - quanto nell’attivazione di solidarietà, complicità e collaborazione indipendente tra cognitari, lavoratori cognitivi di vario tipo, tecnici dell’hardware, programmatori, giornalisti che lavorano insieme condividendo lo stesso scopo di destabilizzare il potere totalitario. Da questa lezione i nuovi ribelli troveranno la strada verso l’autorganizzazione dell’ intelletto generale. 3. L’intelletto generale cerca un corpo La rivolta si diffonde nelle strade d’Europa da Londra a Roma ad Atene, ma la strada non è il solo linguaggio di questo movimento. Cos’è in gioco nelle rivolta di massa di dicembre? I ribelli sanno bene che non si sta preparando una lotta militare contro la polizia e lo stato. Non gli interessa molto della polizia e dello stato. Quel che stanno cercando è una ricomposizione del corpo sociale e una riattivazione del corpo erotico dell’intelletto generale. Negli ultimi dieci anni la precarizzazione, l’isolamento e la competizione del mercato del lavoro hanno provocato una dissociazione dell’intelligenza collettiva in rete dal corpo sociale del lavoro ccognitivo. L’accelerazione dell’Infosfera (intensificazione del ritmo di sfruttamento cognitivo) ha messo in tensione la psicosfera sociale, provocando solitudine, panico, depressione, dis-empatia. Oggi nelle strade il cognitariato sta cercando un ritmo dell’ empatia. La sensibilità e il desiderio vogliono riprendere il loro flusso. La prima generazione che ha imparato più parole da una macchina che dalla madre ricompone il suo corpo nelle strade. 4. Un processo di lungo periodo Le lotte studentesche non sono un’esplosione passeggera, ma l’inizio di un processo di lungo periodo che segnerà il prossimo decennio, una sorta di insurrezione europea. Insurrezione significa alzarsi in piedi, ma anche pieno dispiegamento delle potenzialità dell’attore. L’attore che entra sulla scena storica è l’intelletto generale in soggettivazione. Il pieno dispiegamento delle potenzialità dell’intelletto generale si spinge molto al di là dei limiti del capitalismo, e implica una riattivazione della sensibilità. La sensibilità, facoltà di comprendere quel che non può essere verbalizzato, è stata devastata dalla precarizzazione e dalla frattalizzazione del tempo. Per la riattivazione della sensibilità arte e terapia e azione politica tendono a fondersi. Prozac, Ritalin, cocaina e competizione hanno prodotto effetti bipolari nell’economia: esuberanza irrazionale dei mercati, panico finanziario... e anche nella psicosfera sociale: depressione di massa, crisi di panico, epidemia suicidaria. La terapia è stata ridotta a riadattamento della mente depressa alla normalità dello sfruttamento mentale. 5. La fusione di arte e attivismo ha accentuato l’ineffettualità del gesto. Il movimento no global del decennio passato era un movimento puramente etico, privo di effetti politici, incapace di fermare le tendenze della deregulation capitalista, perché non entrava nella sfera della vita quotidiana, si limitava alla denuncia etica e all’azione simbolica. L’art-ivismo ha interiorizzato l’ ineffettualità e la trasformazione dell’azione in pura denuncia. Al suo meglio, l’arte del passato decennio è stata fenomenologia della sofferenza mentale. Penso ad artisti come Lisa Athila, Jonathan Franzen. Melinda July, Gus Van Sant, Kim ki Duk, che mettono in scena il corpo sociale frammentato e la frenetica percezione del tempo indotta dalla precarietà. La sofferenza psichica è il campo principale di contatto tra arte e azione sociale, nel momento in cui l’intelletto generale si mette a cercare corpo. I ribelli di oggi stanno mettendo in opera un’azione poetica e auto-terapeutica. Stanno ricomponendo l’empatia dei corpi, ridiscoprendo una sfera comune di sensibilità. 6. Il cinismo è finito. Al cuore dell’insurrezione attuale c’è una forte motivazione etica. Non penso ad un’etica fondata su “valori”, che non so cosa siano. Penso all’etica in termini materialisti, edonisti e sensuali, come rispetto di sé e come amor di sé. La sfera concettuale dell’estetica deve ridefinire la sfera etica. Il cinismo di massa, che secondo Sloterdjik era il sentimento prevalente del dopo-68, è fuori corso, perché non paga più. Le masse accettavano la tristezza del cinismo e dell’auto-sottomissione alle regole umilianti del potere, quando ciò garantiva reddito. Ma oggi il cinismo è appannaggio della sola classe dominante, e filtra sempre meno nella cultura di massa. La classe cinica ha perduto il suo glamour. Brutti, disgustosi, ripugnanti sono coloro che stanno ai posti di comando della finanza, della politica dell’economia, dal punto di vista della nuova generazione. E’ un giudizio estetico, prima di tutto. La scelta etica è fondata sul piacere di sé, non su valori universali, ma sul piacere della singolarità. Un’altra percezione della ricchezza, come godimento di sé e non come acquisizione, va facendosi strada nella sensibilità ancor prima che nella consapevolezza. 7. Dopo l’Europa La patologia finanziaria ha devastato il corpo e l’anima della società europea, così ora l’Europa è uno zombie. Il movimento del lavoro cognitivo insorgente si assume il compito di inventare una nuova Europa, emancipata dai dogmi della competizione e dell’accumulazione. L’Europa rinascerà grazie all’ emergere del corpo sociale ed erotico dell’intelletto generale, grazie all’ insurrezione dell’intelligenza sensuale del movimento. Europa potrà essere allora un luogo di solidarietà e di bellezza.
- Prev by Date: Progettare la riconversione - Convegno 22 gennaio 2011
- Next by Date: Il potere è potere
- Previous by thread: Progettare la riconversione - Convegno 22 gennaio 2011
- Next by thread: Il potere è potere
- Indice: