Palestina: campo di raccolta olive e petizione COOP




Trovate qui sotto il blog dei volontari che partecipano al campo di raccolta delle olive, sono ora in Palestina.

Vi segnalo inoltre che domani a Roma saranno consegnate alla COOP le firme raccolte
dalla Coalizione italiana contro l’Agrexco con la petizione “No ai prodotti illegali nella mia Coop”, a seguire il comunicato stampa.


Raccogliendo la Pace – Olive Harvest 2010

 

Servizio Civile Internazionale, Un Ponte Per e Associazione per la Pace organizzano 4 settimane di presenza civile di pace in Palestina, assieme ai Comitati Popolari in resistenza non violenta (www.popularstruggle.org) e ai pacifisti israeliani. Si sosterrà in particolar modo la Raccolta delle Olive nel villaggio di Jeb Al Theeb, area di Betlemme. La presenza di corpi civili di pace e di volontari internazionali, in special modo nelle  aree rurali, è sempre stata considerata uno strumento significativo per ridurre la violenza dei coloni e gli abusi dell’esercito, proteggendo le vite dei civili palestinesi. Il progetto, che si svolgerà a ottobre nel periodo tradizionale del raccolto, prevede che un gruppo di cinque volontari italiani precedentemente formati lavori a fianco degli agricoltori palestinesi proteggendoli dagli attacchi e dalle minacce dei coloni con modalità nonviolente per agevolare la raccolta delle olive in un ambiente “sicuro”. Il lavoro sarà svolto in coordinamento con i pacifisti israeliani che aiutano in maniera simile i palestinesi del villaggio e che sono presenti abitualmente nell’area di Betlemme. Il progetto rappresenta un’esperienza pilota per ulteriori Interventi Civili di Pace di media e lunga durata in Cisgiordania.
I volontari e le volontarie sono ora in Palestina, questo è il blog dove periodicamente racconteranno quanto succede,
il primo pezzo è giusto di ieri sera:

http://raccogliendolapace.wordpress.com/


Per info: ns.sci.italia at gmail.com

 

COMUNICATO STAMPA

Roma, 13 ottobre 2010

No ai prodotti illegali nella mia Coop:

oltre 3.000 firme saranno consegnate agli uffici

ANCC-Coop di Roma

 

Venerdì 15 Ottobre 2010, alle ore 11:00, la Coalizione italiana contro l’Agrexco incontrerà il Direttore Nazionale Politiche Sociali della Coop presso la sede dell’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori (ANCC-Coop: in Via Guattani 9 a Roma) e consegnerà le 3mila firme raccolte con la petizione “No ai prodotti illegali nella mia Coop”.

Dopo la consegna delle firme di fronte alla sede di ANCC-Coop si terrà una conferenza stampa a cui siete invitati a partecipare.

Le firme, raccolte sia online (sul sito di Stop Agrexco- http://www.stopagrexcoitalia.org/component/content/article/171.html) che direttamente davanti ai supermercati di diverse città italiane, sono oltre 3.000, di cui più della metà di soci Coop. Queste firme testimoniano l’opposizione di un numero consistente di soci e clienti per la decisione di Coop Italia di continuare a commercializzare i prodotti provenienti dalle colonie israeliane e di mantenere rapporti commerciali con aziende, quali la Agrexco, che traggono profitti dal regime di occupazione illegale dei territori palestinesi.

Queste firme sono una chiara richiesta a Coop Italia di non firmare il previsto accordo commerciale con l’azienda israeliana Agrexco (il maggiore esportatore di prodotti agricoli provenienti dalle colonie illegalmente costruite nei territori palestinesi). Questo accordo dovrebbe includere delle norme per garantire la tracciabilità dei prodotti provenienti dalle colonie e differenziarli da quelli prodotti in Israele.

Anche ammesso che sia possibile una chiara tracciabilità dei prodotti, cosa di cui dubitiamo fortemente, questo non risolverebbe la questione di fondo delle pratiche illegali di aziende come Agrexco. Le colonie israeliane nei territori occupati palestinesi sono definite illegali dalle Nazioni Unite e dalla Corte Internazionale di Giustizia e lo sfruttamento delle risorse economiche di territori occupati è stato condannato in varie occasioni dalle Nazioni Unite stesse. Quindi, a prescindere dalla etichettatura, non può essere considerato legittimo né etico commercializzare merci prodotte in un regime di occupazione militare.

Pertanto chiediamo che Coop Italia faccia prevalere una scelta di legalità, giustizia e solidarietà, che farebbe onore ai suoi principi e alla sua storia, evitando di firmare l’accordo commerciale con Agrexco e dando seguito all’importante impegno preso di intraprendere nuove iniziative commerciali che favoriscano lo sviluppo dell’economia palestinese.

 

Per informazioni:

Martina Pignatti: 3290540808

Corinna Giorgi: 3334692392

Coalizione italiana contro l’Agrexco

www.stopagrexcoitalia.org

stopagrexcoitalia at gmail.com