Quando scrivevo (11 ottobre, ore 9,49): "... la spedizione
umanitaria (questa sì, davvero umanitaria e di pace!)", mi riferivo nella
parentesi alle cosiddette "spedizioni di pace" che sono di guerra, come la
nostra italiana in Afghanistan, e non mi riferivo alla Marmara e al Free Gaza
Movement. Ho scritto troppo sinteticamente, col pensiero in quel momento teso
sull'Afghanistan, ed è sembrato che mi riferissi alla Marmara. Vorrei che ogni
simile azione fosse assolutamente nonviolenta gandhiana, ma non confondo affatto
uccisi ed uccisori: questo conto ha dimostrato chi è stato il
violento.
Enrico Peyretti, Torino
----- Original Message -----
Sent: Tuesday, October 12, 2010 1:52
PM
Subject: Re: Re: [pace] Convoglio
VivaPalestina5: Check-point israeliani e check-point egiziani
Se sei completamente d'accordo con mariel che
esprime giudizi su di noi come persone, pur non conoscendoci ("siete
violenti), in modo tanto gentile, e che ci ingiunge, in modo
tanto nonviolento e democratico, di vergognarci per aver espresso le
nostre opinioni, sarebbe stato più efficace se ti fossi rivolto
direttamente a noi con i tuoi giudizi e ingiunzioni.
Lorenzo G
----- Original Message -----
Sent: Tuesday, October 12, 2010 8:09
AM
Subject: Re: Re: [pace] Convoglio
VivaPalestina5: Check-point israeliani e check-point egiziani
Completamente d'accordo con
Mariel. Giuseppe Pelazza
----- Original Message -----
Sent: Monday, October 11, 2010 5:18
PM
Subject: R: Re: [pace] Convoglio
VivaPalestina5: Check-point israeliani e check-point egiziani
Questi commenti contro l'IHH turco fanno venire il voltastomaco.
I violenti siete voi che non rispettate i morti assassinati
dall'esercito israeliano
lorenz.news at yahoo.it e Enrico
Peyretti VERGOGNATEVI!
----Messaggio originale---- Da: lorenz.news at yahoo.it Data:
11/10/2010 15.30 A: <pace at peacelink.it>, <conflitti at peacelink.it>,
<internazionale at www.ecn.org>,
<pacifistat at inventati.org> Ogg:
Re: [pace] Convoglio VivaPalestina5: Check-point israeliani e
check-point egiziani
Grazie Enrico, diffondo.
Ma anche l'altra, la Fllotilla, era
umanitaria e di pace, il problema è stata la collaborazione con l'IHH
turco per la Marmara, il Free Gaza Movement ha sbagliato nel selezionare
l'associazione.
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Original Message -----
Sent: Monday, October 11, 2010
9:49 AM
Subject: Re: [pace] Convoglio
VivaPalestina5: Check-point israeliani e check-point egiziani
Trasmetto in giro giorno per giorno questa cronaca.
Chi è capace organizzi modi di pressione interna su governo e
parlamento italiani per agire verso l'Egitto e liberare la spedizione
umanitaria (questa sì, davvero umanitaria e di pace!).
Enrico Peyretti, Torino
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Original Message -----
Sent: Monday, October 11, 2010
9:33 AM
Subject: [pace] Convoglio
VivaPalestina5: Check-point israeliani e check-point egiziani
Chi ha avuto
l’occasione di visitare la Palestina occupata conosce bene la
tecnica dei check-point israeliani, quelli fissi e quelli mobili:
una tecnica per controllare, umiliare, infliggere illegali punizioni
collettive, fiaccare la resistenza della popolazione civile
palestinese. Una tecnica che si è evoluta in forme sempre più
sofisticate e disumane. Il check-point di Kalandia tra Gerusalemme e
Ramallah, alcuni anni fa manteneva ancora qualche cosa di umano: la
possibilità almeno di vedere in faccia l’oppressore; ora è stato
aggiornato in un dispositivo tutto automatizzato e completamente
anonimo che tratta i palestinesi come fossero dei sub-humans.
Dell’oppressore si possono ascoltare solo
gli ordini.
Anche l’Egitto evidentemente si sta
esercitando nella tecnica del check-.point con il convoglio
VivaPalestina. Se è vero che la trattativa di Damasco si è conclusa
con un accordo in cui il prezzo da pagare è stata la rinuncia di
Galloway a entrare in Gaza, ora il governo egiziano continua a
giocare sui tempi e sui modi dell’ingresso, sperando forse di
fiaccare la resistenza dei 380 attivisti accampati nel campo
profughi di Lattakya. Miserabili ritorsioni e intimidazioni da parte
di un governo e di un potere che è avviato irrimediabilmente verso
il tramonto. Ma non per questo si tratta di comportamenti
tollerabili. Kevin Ovenden, direttore del convoglio, nella press
conference di sabato 9, di fronte ai media mediorientali e
internazionali, ha mostrato campioni delle armi di distruzione di
massa di cui è dotato il convoglio: carte, penne, album da disegno,
zainetti per gli studenti, medicinali, carrozzine per disabili e via
enumerando. Evidentemente il governo egiziano non si rende conto del
ridicolo di cui si rende responsabile. Ma non per questo tale
atteggiamento è tollerabile e da parte del Convoglio parte l’invito
di rivolgere proteste e pressioni ai governi, ai ministeri degli
esteri e alle ambasciate dei 27 paesi partecipanti, affinché tale
comportamento abbia immediatamente fine e il convoglio, fermo e in
un certo senso sequestrato nel porto di Lattakya, possa partire per
El Arish e da lì, senza ulteriori ostacoli, entrare a
Gaza.
Press conferente di domenica 10 ottobre,
ore 18: Kevin Ovenden fa il punto della situazione, annuncia che
alle 11 di lunedì un gruppo di 30 veicoli algerini si sposterà dal
campo profughi direttamente al porto di Lattakya , come forma di
protesta e di pressione nei confronti delle autorità egiziane. Il
convoglio ha già ottemperato a tutte le condizioni poste dai
funzionari egiziani e sono stati forniti tutti i dati richiesti su
attivisti, veicoli e aiuti; ma l’atteso via libera alla partenza
ancora non arriva. In nessuno dei precedenti convogli le richieste
egiziane erano state così assurde e particolareggiate.
Nella serata di domenica 10, tutte le
nazioni presenti partecipano a un concerto-happening. Il gruppo
italiano propone prima la lettura di un estratto da Stato d’Assedio
di Mahmoud Darwish e poi si produce in una applauditissima
esecuzione di Bella ciao, un simbolico collegamento fra la
resistenza palestinese e la resistenza italiana nella lotta al
nazifascismo.
Ism
italia
Lunedì 11 ottobre 2010
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