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4 ottobre 2010 - Festa di s.
francesco D’Assisi
Stiamo entrando nel decimo anniversario della guerra contro
l’Afghanistan: è un momento importante per porci una serie di
domande.
In quel lontano e tragico 7 ottobre 2001 il governo USA ,
appoggiato dalla Coalizione Internazionale contro il terrorismo, ha
lanciato un attacco aereo contro l’Afghanistan.Questa guerra continua nel
silenzio e nell’indifferenza, nonostante l’infinita processione di poco
meno di 2.000 bare dei nostri soldati morti. Che si tratti di guerra è
ormai certo, sia perché tutti gli eserciti coinvolti la definiscono tale
,sia perché il numero dei soldati che la combattono e le armi micidiali
che usano non lasciano spazio agli eufemismi della propaganda italiana che
continua a chiamarla “missione di pace”. Si parla di 40.000 morti
afghani(militari e civili), e il meccanismo di odio che si è scatenato non
ha niente a che vedere con la pace. Come si può chiamare pace e desiderare
la pace, se con una mano diciamo di volere offrire aiuti e liberazione e
con l’altra impugniamo le armi e uccidiamo?
La guerra in Afghanistan ha trovato in Italia in questi quasi 10 anni
unanime consenso da parte di tutti i partiti – soprattutto quando erano
nella maggioranza – e di tutti i governi. Rileggere le dichiarazioni di
voto in occasione dei ricorrenti finanziamenti della “missione” rivela –
oltre devastanti luoghi comuni e diffuso retorico patriottismo – un’
unanimità che il nostro Parlamento non conosce su nessun argomento e
problema. Perché solo la guerra trova la politica italiana tutta
d’accordo? Chi ispira questo patriottismo guerrafondaio che rigetta
l’articolo 11 della nostra Costituzione?
L’elenco degli strumenti di morte utilizzati è tanto lungo
quanto quello dei cosiddetti “danni collaterali” cioè 10.000 civili
,innocenti ed estranei alla stessa guerriglia, uccisi per errore. Ma la
guerra non fa errori ,poiché è fatta per uccidere e basta.
Noi vogliamo rompere le mistificazioni, le complicità e le false
notizie di guerra che condannano i cittadini alla disinformazione, che
orientano l’opinione pubblica a giustificare la guerra e a considerare
questa guerra in Afghanistan come inevitabile e buona. La guerra in Iraq,
i suoi orrori e la sua ufficiale conclusione hanno confermato negli ultimi
giorni la totale inutilità di queste ‘missioni di morte’. Le sevizie
compiute nel carcere di Abu Ghraib e in quello di Guantanamo, i
bombardamenti al fosforo della città di Falluja nella infame operazione
Phantom Fury non hanno costruito certo né pace né democrazia, ma hanno
moltiplicato in Iraq il rancore e la vendetta. Altrimenti perché sono
orami centinaia i soldati degli Stati Uniti, del Canada e del Regno Unito
che si suicidano, dopo essere tornati dall’ Iraq e dall’ Afghanistan? Cosa
tormenta la coscienza e la memoria di questi veterani? Cosa hanno visto e
cosa hanno fatto che non possono più dimenticare?Dall’inizio della guerra
in Afghanistan ci sono più morti fra i soldati tornati a casa che tra
quelli al fronte :si susseguono i suicidi dei veterani negli
USA.
Tutto il XX secolo ha visto la nostra nazione impegnata a combattere
guerre micidiali ed inutili nelle quali i cattolici hanno offerto un
decisivo sostegno ideologico. Ancora troppo peso grava sulla coscienza dei
cattolici italiani per avere esaltato, pregato e partecipato alla I guerra
mondiale e tanto più ancora all’omicida guerra coloniale in Abissinia.”Ci
presentavano l’Impero come gloria della patria!- scriveva Don Milani nella
celebre lettera ai giudici L’obbedienza non è più una
virtù.Avevo 13 anni. Mi pare oggi. Saltavo di gioia per l’Impero. I
nostri maestri si erano dimenticati di dirci che gli Etiopici erano
migliori di noi. Che andavamo a bruciare le loro capanne con dentro le
loro donne e i loro bambini, mentre loro non ci avevano fatto proprio
nulla. Quella scuola vile, consciamente o inconsciamente non lo so,
preparava gli orrori di tre anni dopo… E dopo essere stato così
volgarmente mistificato dai miei maestri….vorreste che non sentissi
l’obbligo non solo morale, ma anche civico, di demistificare
tutto?”
Forse conoscere la storia dei tanti eccidi criminali compiuti
dai militari, dagli industriali, dai servizi segreti nella nostra storia
contemporanea aiuterà i giovani a formarsi una coscienza politica e un
senso critico. Tanto da renderli immuni dalla propaganda che vuole
soltanto carpire consenso e impegnarli in imprese di morte come la guerra
in Afghanistan, nella quale facciamo parte di una coalizione che applica
sistematicamente la tortura - come nel carcere di Bagram e nelle
prigioni clandestine delle basi Nato - e le esecuzioni
sommarie.
Chi dunque ha voluto e vuole questa guerra afghana che ci costa quasi
2 milioni di euro al giorno?Chi decide di spendere oltre 600 milioni di
euro in un anno per mantenere in Afghanistan 3300 soldati, sostenuti da
750 mezzi terrestri e 30 veicoli? Come facciamo tra poco ad aggiungere al
nostro contingente altri 700 militari? Quante scuole e ospedali si
potrebbero costruire? Chi sono i fabbricanti italiani di morte e di
mutilazioni che vendono le armi per fare questa guerra? Chi sono gli ex
generali italiani che sono ai vertici di queste industrie? Che pressioni
fanno le industrie militari sul Parlamento per ottenere commesse di armi e
di sistemi d’arma? Quanto lucrano su queste guerre la Finmeccanica,
l’Iveco-Fiat, la Oto Melara, l’Alenia Aeronautica e le banche che le
finanziano? E come fanno tante associazioni cattoliche ad accettare da
queste industrie e da queste banche elargizioni e benefici? Può una
nazione come l’Italia che per presunte carenze economiche riduce i posti
letto negli ospedali, blocca gli stipendi, tiene i carcerati in condizioni
abominevoli e inumane, licenzia gli insegnanti, aumenta gli studenti per
classe fino al numero di 35, riduce le ore di scuola, accetta senza
scomporsi che una parte sempre più grande di cittadini viva nell’indigenza
e nella povertà, impegnare in armamenti e sistemi d’arma decine di
miliardi di euro? A cosa serviranno per il nostro benessere e per la pace
i cacciabombardieri JSF che ci costano 14 miliardi di euro (quanto
ricostruire tutto l’ Abruzzo terremotato)? E le navi FREM da 5,7 miliardi
di euro? E la portaerei Cavour - costata quasi 1,5 miliardi e per il cui
esercizio sprechiamo in media circa 150.000 euro al giorno - come
contribuirà a costruire la pace?E come è possibile che il Parlamento abbia
stanziato 24 miliardi di euro per la difesa nel bilancio 2010?
Chi sottoscrive questo appello vuole soltanto che in Italia si
risponda a queste domande.
Rispondano i presidenti del Consiglio di questi ultimi 10 anni, i
ministri della difesa e tutti parlamentari che hanno approvato i
finanziamenti a questa guerra.
Dicano con franchezza che questa guerra si combatte perché
l’Afghanistan è un nodo strategico per il controllo delle energie , per il
profitto di alcuni gruppi industriali italiani, per una egemonia economica
internazionale, per una volontà di potenza che rappresenta un
neocolonialismo mascherato da intenti umanitari e democratici, poiché
questi non si possono mai affermare con armi e violenza.
Facciamo nostre le parole profetiche di una grande donna indiana
Arundathi Roy, scritte in quel tragico 7 ottobre 2001:” Il bombardamento
dell’Afghanistan non è una vendetta per New York e Washington. E’
l’ennesimo atto di terrorismo contro il popolo del mondo. Ogni persona
innocente che viene uccisa deve essere aggiunta, e non sottratta,
all’orrendo bilancio di civili morti a New York e Washington. La gente
raramente vince le guerre, i governi raramente le perdono. La gente viene
uccisa. I governi si trasformano e si ricompongono come teste di idra.
Usano la bandiera prima per cellofanare la mente della gente e soffocare
il pensiero e poi, come sudario cerimoniale, per avvolgere i cadaveri
straziati dei loro morti volenterosi. “
Mons. Raffaele Nogaro, Vescovo Emerito di Caserta
P. Alex Zanotelli; P. Domenico Guarino - Missionari
Comboniani- Sanità, Napoli
Suor Elisabetta Pompeo; Suor Daniela Serafin; Suor Anna
Insonia –
Missionarie Comboniane Torre Annunziata
Suor Rita Giaretta; Suor Silvana Mutti; Suor Maria Coccia; Suor
Lorenza Dal Santo -ComunitàRut- Suore Orsoline
P.Mario Pistoleri; P.Pierangelo Marchi; Padre Giorgio Ghezzi -
Sacramentini - Caserta
P.Antonio Bonato - missionari Comboniani - Castelvolturno
(Caserta)
Don Giorgio Pisano – Diocesano – Portici (Napoli)
Venerdì 08 Ottobre,2010 Ore: 22:24